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di Lorenzo Cremonesi, Andrea Nicastro, Marta Serafini, Silvia Morosi

Le notizie sulla guerra, minuto per minuto, di lunedì 21 marzo: oggi colloquio telefonico tra Biden, Draghi, Macron, Scholz, Johnson. Il premier inglese ha annunciato di voler andare in Ucraina. Kiev: «I russi attaccano Odessa dalle navi»

• La guerra è al 26esimo giorno e stiamo vivendo ore decisive per Mariupol. Respinto l’ultimatum dei russi per un cessate il fuoco: «La resa non è un’opzione». Nella città le autorità locali hanno riferito di «centinaia di persone deportate», e si moltiplicano le notizie sugli stupri di guerra.
• A Kiev, racconta il nostro inviato Lorenzo Cremonesi, un centro commerciale è stato bombardato nella notte: almeno 8 i morti. Nuovo coprifuoco di 35 ore nella capitale da lunedì sera a mercoledì mattina. «Arginata» una fuga di ammoniaca da un impianto a Sumy, altra città sotto attacco.
• Proseguono gli sforzi della diplomazia. Oggi colloquio telefonico tra Biden, Draghi, Macron, Scholz, Johnson. La Svizzera si propone per ospitare i negoziati.
• Ieri Mosca è tornata a usare missili ipersonici.
• Zelensky ha parlato domenica alla Knesset, paragonando la situazione dell’Ucraina alla storia di Israele, e i russi ai nazisti: un confronto che ha creato scandalo, in Israele. La replica del primo ministro israeliano Bennett: «Olocausto non va paragonato ad altro».
• Perché la Russia ha minacciato l’Italia, sabato? La risposta potrebbe essere in un «ricatto» risalente alla prima fase della pandemia di Covid.
• Al momento «non ci sono ancora le basi» per un incontro tra Putin e Zelensky, che avverrà «quando ci saranno progressi significativi nei negoziati tra le delegazioni di Mosca e di Kiev», ha detto il portavoce del Cremlino Peskov.

***

Ore 13.33 – Ministro degli Esteri lituano: «Sanzioni dall’Ue a tutti i Paesi che aiutano la Russia»
Secondo il ministro degli Affari Esteri lituano Gabrielius Landsbergis, l’Unione Europea dovrebbe chiarire che «i Paesi terzi» che aiutano la Russia saranno colpiti dalle «stesse sanzioni» che l’Ue adotta contro Mosca. Per Landsbergis, che ha parlato a margine del Consiglio Affari Esteri a Bruxelles, le sanzioni dovrebbero riguardare anche la Cina se dovesse sostenere la Russia concretamente.

Ore 13.24 – Vicepremier Russia: «L’Europa non può fare a meno del nostro gas»
«Impossibile per l’Europa fare a meno del gas russo». Lo ha detto il vicepremier russo, Alexander Novak, citato dall’agenzia stampa russa Tass.

Ore 13.02 – La denuncia dell’arcivescovo di Kiev: «Omicidi, saccheggi, stupri, è catastrofe umanitaria»
«La città di Mariupol sta vivendo un vero genocidio. Centinaia di persone muoiono di fame, e non solo nella città ma anche nei suoi dintorni», denuncia l’arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk nel suo videomessaggio quotidiano. «Sui territori temporaneamente occupati si stanno perpetrando veri crimini contro l’umanità».

Ore 12.57 – I parlamentari di Alternativa non saranno in Aula per l’intervento di Zelensky
«Come parlamentari di Alternativa non parteciperemo alla seduta comune delle Camere in cui è previsto l’intervento in tandem in videoconferenza del Presidente dell’Ucraina Zelensky e del presidente del Consiglio Draghi. Riteniamo, infatti, si tratti di una forzatura che non cambia di una virgola lo stato delle cose. Si tratta solo e soltanto un’operazione di marketing che non servirà a far cessare le ostilità». È questa la posizione espressa dai parlamentari di Alternativa.

Ore 12.47 – Viminale: 59.589 i profughi finora accolti in Italia
Sono 59.589 i profughi ucraini entrati in Italia dall’inizio del conflitto a oggi: 30.499 donne, 5.213 uomini e 23.877 minori. Ad aggiornare il dato è il Viminale.

Ore 12.43 – Raid russi su Avdiivka: un morto e feriti
Avdiivka, città della regione di Donetsk ancora sotto controllo ucraino, nel Donbass, e i suoi dintorni sono stati colpiti da aerei e artiglieria russi nemici, provocando un morto e due feriti. Lo annuncia su Telegram il capo dell’amministrazione militare regionale di Donetsk, Pavlo Kyrylenkolo.

Ore 12.38 – Draghi lascia Palazzo Chigi: in partenza per Palmanova
Il premier Mario Draghi ha lasciato Palazzo Chigi ed è in partenza per Palmanova (Udine), dove nel pomeriggio è prevista una sua visita a un centro di accoglienza per ucraini in fuga dalla guerra.

Ore 12.22 – Media: giornalisti prelevati a Melitopol, poi rilasciati
Questa mattina, verso le 6, i russi hanno prelevato quattro giornalisti di MV Holding (Mykhailo Kumko, Yevhenia Boryan, Yulia Olkhovska e Lyubov Chaika) dalle loro case a Melitopol, attualmente sotto occupazione temporanea. Come riporta l’agenzia di stampa Ukrinform, tre cronisti sono stati , poi, rilasciati, mentre uno è ancora detenuto in un luogo sconosciuto.

 

Ore 12.19 – Kiev: «Russi in “pausa operativa”, battaglie locali»
L’esercito russo si trova in una fase di «pausa operativa», con combattimenti di rilevanza locale. A rivelarlo il consigliere del capo dell’ufficio del presidente dell’Ucraina Oleksiy Arestovych, secondo l’agenzia Unian. Secondo Arestovich, inoltre, Mosca sta cercando approcci con la Bielorussia per coinvolgerla nella guerra, oltre a cercare un’opportunità per condurre una «mobilitazione segreta».

Ore 12.10 – L’ambasciatore francese a Kiev: «Raccogliamo prove sui crimini di guerra»
Se possiamo considerare quelli della Russia dei crimini di guerra?« Stiamo in costante contatto con le autorità ucraine, stiamo raccogliendo tutte le prove che possono essere connesse a ciò che può essere considerato crimine di guerra». Così, incontrando i media internazionali a Leopoli, l’ambasciatore francese in Ucraina, Etienne de Poncins. Il diplomatico è tornato a invitare i francesi a lasciare il Paese. Sono circa 700 i transalpini rimasti. La Francia, insieme all’Italia, è l’unico Paese del G7 a non aver trasferito la propria sede diplomatica all’estero.

Ore 11.59 – Il Console greco a Mariupol: «La città sarà distrutta come accadde nel passato a Guernica e Grozny»
Il Console greco a Mariupol, Manolis Androulakis, l’ultimo diplomatico europeo a lasciare, martedì scorso, la città assediata dalle forze russe, dove ha aiutato decine di greci a fuggire, ha denunciato la situazione di cui è stato testimone. «Spero che nessuno veda mai quello a cui ho assistito io», ha affermato al suo arrivo ad Atene ieri, dopo un viaggio di quattro giorni attraverso l’Ucraina. «Mariupol entrerà a far parte delle città che sono state totalmente distrutte dalla guerra: Guernica, Conventry, Aleppo, Grozny, Leningrado», ha elencato.

Ore 11.43 – Separatisti Donetsk: almeno 7 giorni per prendere Mariupol Potrebbe non bastare una settimana per prendere il controllo della città ucraina di Mariupol, ha detto il capo dell’autoproclamata Repubblica Popolare di Donetsk, Denis Pushilin, citato da Interfax. «Non sono così ottimista sul fatto che bastino due o tre giorni o anche una settimana per chiudere la questione».

Ore 11.31 – Bennett: «Shoah non può essere paragonata a nulla»
«Personalmente credo che la Shoah non debba essere comparata a nulla». Così il premier Naftali Bennett ha risposto alle affermazioni del presidente Zelensky nel suo discorso di ieri ai deputati della Knesset nel quale aveva evocato la Shoah per descrivere la situazione in Ucraina. Bennett ha anche detto che nella mediazione di Israele tra Mosca e Kiev ci sono stati progressi, ma le distanze sono «ampie».

Ore 11.03 – Testimonianza da Mariupol: «Tutti aspettano la morte»
«Sono sicura che morirò presto. È questione di giorni. In questa città tutti aspettano costantemente la morte. Vorrei solo non fosse così spaventosa». È questa la testimonianza su Facebook di una cittadina di Mariupol, Nadezda Sukhorukova, rilanciata su Twitter da Anastasiia Lapatina, giornalista del Kiev Indipendent. Sukhorukova fa dei suoi post una sorta di diario di guerra, un racconto dalla città portuale martoriata. Racconta di «cadaveri messi sui balconi, di un silenzio da cimitero dappertutto, di una città che ora borbotta nei sotterranei».

Ore 10.59 – Nuovo coprifuoco a Kiev
Il nuovo coprifuoco di 35 ore a Kiev e nella regione inizierà oggi alle 20 (ora locale) e durerà fino alle 7 di mercoledì 23 marzo, spiega su Telegram il sindaco Vitali Klitschko. «Chiedo a tutti di rimanere a casa o nei rifugi», scrive il primo cittadino. Potrà circolare in città solo chi dispone di permessi speciali.

Ore 10.51 – Baerbock: «Serve ponte aereo per i rifugiati». L’Ue aumenterà gli aiuti per le armi «a un miliardo di euro»
«Sono qui oggi per rivolgere un appello urgente a tutti i miei amici europei, ma anche alla comunità mondiale e ai nostri partner transatlantici: abbiamo bisogno di solidarietà comune per gli ucraini, non abbiamo solo bisogno di corridoi locali, ma di un ponte aereo solidale» per i rifugiati. Così la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, arrivando al Consiglio Esteri a Bruxelles. «Ogni Paese d’Europa dovrà accoglierne centinaia di migliaia di rifugiati» e lo stesso dovrà essere fatto «dall’altra parte dell’Atlantico, insieme», ha evidenziato. L’Ue aumenterà il suo aiuto finanziario all’Ucraina per l’acquisto di armi a un miliardo di euro.

Ore 10.42 – Johansson: finora sono 3,3 milioni i rifugiati nei Paesi Ue
«Finora abbiamo assistito all’arrivo in Ue di 3,3 milioni di ucraini, mentre quasi il doppio sono in fuga all’interno del Paese», quindi «è probabile che i numeri di chi abbandona il Paese cresceranno». A dichiararlo la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, nella conferenza stampa a Tallin durante la visita ufficiale in Estonia. «Negli anni 2015-2016 arrivarono in tutto 2 milioni di rifugiati in Ue, in tre settimane siamo già oltre 3 milioni», ha evidenziato la commissaria.

Ore 10.35 – Commissione Farnesina verso revoca onorificenze russi
A quanto si apprende da fonti della Farnesina, su indicazione del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è stata convocata, e nelle prossime ore si riunirà, una commissione ad hoc per esaminare tutte le onorificenze concesse a cittadini russi, compresi gli ultimi casi, e procedere con l’iter per l’eventuale revoca. Nelle scorse settimane erano già state revocate le onorificenze concesse ai cittadini russi colpiti dalle sanzioni Ue e a membri del governo russo.

Ore 10.09 – Cremlino: «No a incontro Putin-Zelensky per ora»
Al momento non ci sono ancora le basi per un incontro tra il presidente russo Putin e quello ucraino Zelensky, che avverrà quando ci saranno progressi significativi nei negoziati tra le delegazioni di Mosca e di Kiev. È questa la posizione del portavoce del Cremlino Dimitry Peskov. Ieri Zelensky si era detto pronto a negoziare con Putin nel corso di una intervista alla Cnn. «I progressi nei colloqui di pace non sono così grandi come avrebbero dovuto essere», ha detto, aggiungendo che «la Russia è pronta a lavorare più velocemente sui negoziati rispetto alla parte ucraina». Nel briefing quotidiano, il Cremlino ha anche avvertito che l’embargo europeo sul petrolio russo «colpirà tutti». Denunciando, infine, «i nazionalisti ucraini» di non consentire ai civili di passare attraverso i corridoi umanitari organizzati dalle truppe russe nelle città assediate. «Le accuse alla Russia sono bugie», ha concluso. Il Cremlino non prende in considerazione la dichiarazione di un cessate-il-fuoco in Ucraina durante i negoziati russo-ucraini.

Ore 10.04 – IL MESSAGGIO | Zelensky fa ascoltare le sirene di guerra: «Le sentiamo da 25 giorni». E alla Ue: «Fermate gli scambi con Mosca»
«Ora non spaventatevi, ma vi faccio sentire ciò che sentono gli ucraini da 25 giorni». Inizia con queste parole il nuovo messaggio postato su Telegram dal presidente Zelensky, nel quale fa ascoltare per 20 secondi il suono delle sirene che da 25 giorni si sentono in Ucraina a causa dell’attacco russo. «L’avete sentita per soli 20 secondi, mentre noi la sentiamo da giorni, da settimane — ha raccontato—. I nostri cittadini appena la sentono portano gli anziani e bambini nei rifugi, nelle cantine per salvarsi, per sopravvivere alle bombe. Con il suono di queste sirene gli ucraini convivono, lavorano, salvano vite, cercano di dormire, partoriscono bambini, muoiono. Vi prego di commemorare con un minuto di silenzio ogni persona morta per la nostra libertà». E ha concluso: «Stiamo combattendo per la nostra salvezza contro uno dei più numerosi eserciti del mondo, contro razzi, bombe, artiglieria, aerei e elicotteri sui quali i russi già scrivono “a Berlino” perché vogliono andare oltre l’Ucraina». Zelensky ha chiesto, infine, all’Europa di fermare tutti gli scambi commerciali con la Russia e, rivolgendosi direttamente alla Germania: «Senza scambi con voi, senza le vostre aziende e le vostre banche, la Russia non avrà più soldi per questa guerra».

 

Ore 9.56 – Suonano di nuovo le sirene anti-aereo a Leopoli
Nuovo allarme anti-aereo a Leopoli. Le sirene hanno suonato attorno alle 9.30. È la terza volta in meno di dodici ore che dagli altoparlanti della città dell’ovest arriva per i residenti l’ordine di recarsi al più presto nei rifugi.

Ore 9.53 – Mosca: «Missili su mercenari stranieri, 80 morti»
L’esercito russo ha ucciso «più di 80 mercenari e nazionalisti stranieri» nella provincia di Rivne, in Ucraina nord-occidentale. Lo ha reso noto il portavoce del ministero della Difesa, Igor Konashenkov. «Missili da crociera lanciati dall’aria e ad alta precisione — ha riferito — hanno attaccato un centro di addestramento per mercenari stranieri e formazioni nazionaliste ucraine presso il campo di addestramento di Novaya Lubomirka nella regione di Rivne».

Ore 9.45 – Kiev accusa: «I russi sequestrano 5 navi piene di grano»
I militari russi hanno sequestrato cinque navi che trasportavano migliaia di tonnellate di grano nel porto di Berdyansk, che si trova nel sud dell’Ucraina, a circa 80 chilometri a est da Mariupol. Lo ha detto il governatore di Zaporizhzhia, Oleksandr Starukh, citato da Kiev Independent.

Ore 9.43 – Borrell: «A Mariupol enorme crimine di guerra»
«La Russia sta commentando molti crimini di guerra, bisogna dirlo. Ciò che succede a Mariupol è un enorme crimine di guerra: stanno distruggendo qualsiasi cosa, bombardando e uccidendo chiunque. In modo indiscriminato. È qualcosa di orribile che dobbiamo condannare nei termini più forti». Così l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. «Continueremo a parlare di che tipo di sanzioni possiamo adottare, specialmente quelle legate all’energia».

Ore 9.37 – Kiev: «Navi russe bombardano abitazioni a Odessa»
Due navi russe sono apparse in un’incursione a distanza nel porto di Odessa e hanno aperto il fuoco «in modo indiscriminato». A riferirlo su Telegram il portavoce del quartier generale operativo dell’amministrazione militare regionale di Odessa Serhiy Bratchuk, come riporta Ukrinform. L’artiglieria delle Forze armate ucraine avrebbe aperto il fuoco in risposta e avrebbe allontanato le navi dalla riva. «Diverse case sono state distrutte a causa del fuoco di artiglieria sparato dalle navi russe questa mattina», afferma il portavoce dell’amministrazione militare regionale, Sergey Bratchuk, che sui social ha diffuso le immagini dei danni causati dall’attacco. Non si registrano, al momento, morti o feriti.

Ore 9.30 – Riapre la Borsa di Mosca (ma solo per i bond)
Riapre la Borsa di Mosca dopo tre settimane di fermo a seguito dell’invasione dell’Ucraina. Da stamane vengono trattati, però, solo i titoli di Stato federali russi, mentre resterà ancora fermo il mercato azionario. Le obbligazioni russe, secondo quanto riferisce Bloomberg, hanno ripreso le contrattazioni dopo che la banca centrale si è impegnata a comprare debito pubblico per aumentare la liquidità e aiutare a stabilizzare il sistema finanziario.

Ore 9.26 – Kiev: «Oltre 3 milioni ucraini fuggiti verso Paesi Ue»
Più di tre milioni di ucraini sono stati costretti a partire per i Paesi europei, come riporta l’agenzia Ukrinform citando il consigliere del capo dell’Ufficio del presidente, Mykhailo Podoliak. «Il numero totale di sfollati interni che hanno lasciato le loro città e il loro lavoro a causa della guerra è di 11-12 milioni, basta rendersi conto di questa cifra. La Russia sta distruggendo la vita di milioni di persone. Non è ancora una catastrofe umanitaria globale?», ha tuonato.

Ore 9.24 – L’ambasciatore cinese: finita evacuazione 5mila connazionali
L’ambasciatore cinese in Ucraina, Fan Xianrong, ha definito «miracolosa» l’evacuazione dei connazionali in una «missione ad alto rischio» considerata conclusa: in un’intervista video con il Global Times, Fan, indossando un giubbotto antiproiettile, ha ricordato che c’erano circa 6mila cittadini cinesi quando il conflitto ha avuto inizio il 24 febbraio scorso. Il diplomatico ha raccontato che la sua ambasciata ha organizzato e guidato l’evacuazione di oltre 5mila persone, mentre gli altri sono riusciti a lasciare il Paese da soli.

Ore 9.19 – Assemblea Onu voterà per aumentare aiuti umanitari
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite voterà nei prossimi giorni una risoluzione per aumentare l’assistenza umanitaria all’Ucraina. Secondo quanto riporta la Dpa, una bozza di risoluzione sulle conseguenze dell’aggressione militare russa è circolata ieri tra i 193 membri dell’Assemblea. A marzo era stata votata un’altra risoluzione in favore della sovranità, dell’indipendenza e dell’integrità territoriale del Paese.

Ore 9.15 – Francia, con conflitto rischio crisi alimentare globale
«Il conflitto tra Ucraina e Russia, due dei principali produttori mondiali di colture, potrebbe portare a una crisi alimentare «su scala globale». Così il ministro francese dell’Agricoltura, Julien Denormandie, al suo arrivo al Consiglio Agricoltura a Bruxelles. «La guerra ha un impatto diretti sui prezzi di grano, fertilizzanti e mangimi», ha aggiunto. «Dall’inizio della guerra in Ucraina, la situazione economica resta incerta intorno ad alcuni prodotti/materie prime come l’energia o il grano», ha ribadito anche la presidente della Bce, Christine Lagarde, nel suo intervento all’istituto Montaigne.

Ore 9.04 – Kiev, da inizio guerra 115 bambini uccisi e 148 feriti
Dall’inizio della guerra in Ucraina sono almeno 115 i bambini rimasti uccisi e 148 quelli feriti. È quanto riferisce l’ufficio del procuratore generale ucraino.

Ore 9.01 – Oltre 2,1 milioni i profughi entrati in Polonia
Sono più di 2,1 milioni le persone che, fuggite dalla guerra, hanno attraversato il confine con la Polonia dall’inizio del conflitto. Lo comunica su Twitter la polizia di frontiera polacca, che parla di 2.114.000 profughi dal 24 febbraio scorso, 33.800 dei quali arrivati ieri. Oggi già 5.700 persone hanno attraversato il confine.

Ore 8.56 – Johnson vuole recarsi «urgentemente» a Kiev
Boris Johnson sta valutando l’opportunità di andare al più presto a Kiev per un incontro personale con il presidente Zelensky. Secondo il Daily Mail con questo viaggio il premier britannico intende dimostrare sostegno all’Ucraina nella guerra con la Russia. Johnson ha chiesto a suoi funzionari di studiare la praticità e il valore di un viaggio nella capitale ucraina per i colloqui.

Ore 8.46 – Kiev: «Missili su area addestramento militare a Rivne»
Un attacco con missili ha colpito un’area di addestramento militare a Rivne, nella parte nord-occidentale dell’Ucraina, a circa 300 chilometri da Kiev. Lo riportano i media internazionali, citando un video del governatore dell’oblast di Rivne, Vitaliy Koval. Non ci sono ancora informazioni su possibili vittime o danni.

Ore 8.41 – Kiev: «Accordo su 8 corridoi umanitari, ma no Mariupol»
Le autorità di Kiev rendono noto che è stato trovato un accordo con i russi per evacuare i civili dalle città con 8 corridoi umanitari. Mariupol non rientra, però, nell’intesa: qui, ha detto la vicepremier Olha Stefanishyna, continuano a fallire gli sforzi per portare forniture umanitarie.

Ore 8.36 – «Perdita Sumy sotto controllo, nessuna minaccia»
La perdita di ammoniaca avvenuta nella notte nell’impianto chimico di Sumykhimprom è «sotto controllo, con solo una persona rimasta ferita». Così su Twitter il Centro per le comunicazioni strategiche del Ministero della cultura ucraina. Anche il governatore dell’oblast di Sumy, Dmytro Zhyvytskyy, su Telegram ha confermato: «Alle 7.50 la perdita è stata eliminata. Non vi è alcuna minaccia per la popolazione». A Sumy c’è stata una «provocazione pianificata da parte delle forze ucraine» ribatte il ministero della Difesa russo.

Ore 8 – L’obiettivo primario di Putin «resta Kiev»
Il ministro della Difesa britannico, nel quotidiano aggiornamento di intelligence, ha spiegato che la presa della capitale dell’Ucraina resta «l’obiettivo primario di Putin». L’avanzata dal nord-est del Paese «si è fermata, e la resistenza ucraina ha respinto le truppe che tentavano di sfondare da Hostomel. Il grosso delle truppe — si legge ancora — è a 25 chilometri dal centro».

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Ore 7.45 – Il ricatto di Mosca sulla missione anti Covid
(Fiorenza Sarzanini) Cosa c’è dietro l’avvertimento all’Italia e l’attaco al ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, sferrato sabato da Alexei Vladimorovic Paramonov, 60 anni, ex console russo a Milano, direttore del dipartimento europeo del ministero degli Esteri, che ha minacciato «conseguenze irreversibili» se il nostro Paese aderirà al nuovo piano di sanzioni contro Mosca?

Il timore della diplomazia e dell’intelligence è che la ritorsione si realizzi rivelando che cosa davvero accadde a partire dal marzo 2020, dopo l’arrivo di una delegazione di russi nel nostro Paese. La versione ufficiale parlava di aiuti per affrontare l’emergenza pandemica. In realtà la missione degli 007 aveva ben altri scopi (qui l’articolo completo).

Ore 7.20 – I missili sul centro commerciale di Kiev, raccontati da Lorenzo Cremonesi
(Dal nostro inviato a Kiev Lorenzo Cremonesi) Otto morti, e il bilancio di sangue è destinato a crescere. Le conseguenze dei bombardamenti russi sulla capitale dell’Ucraina, nelle ultime ore, si rivelano particolarmente gravi.

I razzi ieri sera hanno colpito alcune abitazioni e un grande centro commerciale a Podil, il quartiere di nord ovest già bombardato più volte negli ultimi giorni. Podil si trova ad un pugno di chilometri dalla linea del fronte dove sono attestate le avanguardie russe.

Ieri sera abbiamo sentito una forte serie di esplosioni, più intense del solito, il terreno e le finestre hanno tramato anche nel centro. Le sirene hanno suonato più volte. Durante la notte l’intera capitale è paralizzata dal coprifuoco. «Sento le sirene dei pompieri. Mi sa che questa volta ci sono danni importanti», ci diceva un nostro collaboratore che vive non lontano da Podil, ma non poteva verificare di persona. Solo questa mattina sono arrivate le prime immagini. Gli incendi sono ancora attivi.

Sappiamo da giorni che la frustrazione di Putin, alimentata dallo stallo in cui si trovano le sue truppe di terra grazie alla resistenza ucraina, sta scatenando le artiglierie e i tiri di missili contro i centri urbani.

Il rifiuto di Mariupol di capitolare all’ultimatum russo butterà benzina sul fuoco. Intanto Kiev resiste e rafforza le difese. La rappresaglia russa è destinata a intensificarsi.

 

Ore 7 – Ma perché Mariupol?
Perché la Russia sta colpendo — con tutta la ferocia possibile: bombardati ospedali, teatri, scuole, la città «è rasa al suolo» — Mariupol? E se la conquistasse, Putin potrebbe fermare l’offensiva, e sedersi davvero al tavolo negoziale? Fabrizio Dragosei prova a rispondere, in questo articolo.

5.19 – La Svizzera vuole ospitare i colloqui Kiev-Mosca
Il presidente Ignazio Cassis ha detto che spera che «le pistole tacciano presto» e che la Svizzera è pronta a mediare o a ospitare negoziati tra Ucraina e Russia. Cassis visiterà oggi il confine tra Polonia e Ucraina.

4.30 – Perdite di ammoniaca nell’impianto di Sumy
Perdite di ammoniaca in un impianto chimico a Sumy, città dell’est Ucraina assediata dalle truppe russe, hanno contaminato l’area nel raggio di 5 chilometri: a segnalarlo è il governatore Dmytro Zhyvytskyy, la perdita è stata segnalata alle 4.30 ora locale nell’impianto Sumykhimprom. A causarla, ha detto il governatore, un attacco aereo russo. L’impianto è nella periferia est della città, 263 mila abitanti, bombardata nelle scorse settimane dai russi. Le autorità hanno suggerito ai cittadini di Sumy di respirare con bende di garza imbevute di acido citrico.

3.31 – Oggi telefonata tra i leader Biden-Draghi-Macron-Scholz-Johnson
Joe Biden avrà oggi (alle 16 ora italiana ) un colloquio telefonico con il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il primo ministro italiano Mario Draghi e il primo ministro britannico Boris Johnson per discutere «di una risposta coordinata all’attacco immotivato e ingiustificato della Russia all’Ucraina», riferisce la Casa Bianca.

03.23 – Biden in Polonia venerdì
Joe Biden andrà in Polonia il 25 marzo, dopo aver partecipato a Bruxelles, il giorno precedente, al vertice della Nato e al Consiglio europeo sull’Ucraina. Il presidente degli Stati Uniti a Varsavia avrà un incontro bilaterale con il presidente polacco Andrej Duda. «Questa settimana — si legge nella nota della portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki — il presidente Biden si recherà in Polonia dopo i suoi incontri a Bruxelles, in Belgio, con i nostri alleati della Nato, i leader del G7 e i leader dell’Unione europea per discutere gli sforzi internazionali a sostegno dell’Ucraina e imporre costi alti e senza precedenti alla Russia per la sua invasione». Biden discuterà «di come gli Usa, insieme ai nostri alleati e partner, stanno rispondendo alla crisi umanitaria e dei diritti umani creata dalla guerra ingiustificata e non provocata della Russia contro l’Ucraina», conclude il comunicato.

01.33 – Bombe a Kiev, in fiamme un centro commerciale
I servizi di soccorso ucraini stanno spegnendo un incendio scoppiato in diversi piani e nel parcheggio del centro commerciale Retroville a Kiev, spiega il servizio di emergenza statale, a causa dei bombardamenti russi nel quartiere di Podil. Sono intervenuti 63 vigili del fuoco e 11 unità per estinguere le fiamme che avevano raggiunto il terzo e il quarto piano del centro commerciale Retroville, nonché un parcheggio adiacente. I testimoni parlano di diverse auto a fuoco. I servizi di emergenza hanno pubblicato su Facebook le immagini di una telecamera di sorveglianza che mostrano un’enorme esplosione e una nuvola a forma di fungo, seguita da una serie di esplosioni più piccole. I residenti di un edificio vicino, le cui finestre sono state spazzate via dall’esplosione, hanno detto di aver visto un lanciarazzi mobile vicino al centro commerciale diversi giorni prima.

00.45 – Sirene antiaeree in diverse regioni dell’Ucraina
Gli allarmi antiaerei stanno suonando in diverse regioni dell’Ucraina: Ukrinform cita le regioni di Khmelnytsky, Rivne, Volin, Ternopil e Lubni. Sirene anche a Leopoli: nella notte l’allarme è tornato a suonare nella principale città dell’Ovest ucraino dopo una giornata trascorsa in una relativa calma.

00.39 – Nuovo allarme antiaereo a Kiev
Ancora sirene antiaeree a Kiev, dopo l’attacco di alcune ore fa che ha distrutto abitazioni e un centro commerciale provocando almeno un morto.

00. 24 – Kiev rifiuta di consegnare Mariupol: «La resa non è un’opzione»
Kiev respinge la richiesta di consegnare Mariupol. La vicepremier Iryna Vereshchuk ha risposto all’ultimatum della Russia affermando che «la resa non è un’opzione», spiegando che l’Ucraina chiede invece l’apertura di un passaggio sicuro con un corridoio umanitario. Si tratta della replica alla proposta russa di un «cessate il fuoco» a Mariupol, interpretato però come una richiesta di resa: il ministero della Difesa russo aveva chiesto alle formazioni militari ucraine della città portuale di «esporre domani (lunedì, ndr) bandiere bianche per mostrare di essere pronti a un cessate il fuoco temporaneo», durante il quale gli assediati avrebbero dovuto deporre le armi e abbandonare Mariupol. Vereshchuk ha spiegato all’Ukrainska Pravda che il ministero della Difesa russa ha inviato una lettera di 8 pagine «con riferimenti alla storia e altre sciocchezze. Hanno inviato la stessa lettera all’Onu, al Comitato internazionale della Croce Rossa e speravano che le organizzazioni internazionali reagissero e iniziassero a fare pressione sull’Ucraina, ma non è successo. Il Cicr e le Nazioni Unite capiscono che è una manipolazione russa e che i russi stanno tenendo le persone in ostaggio. Non si può parlare di resa. Ne abbiamo già informato la parte russa. Gli ho scritto: “Invece di perdere tempo con 8 pagine di lettere, aprite un corridoio umanitario”», ha concluso.

Ore 00.00 – Bombardata un’area abitata da civili a Kiev: un morto
Nuovo bombardamento a Kiev: una persona è morta durante un attacco al quartiere residenziale di Podilskyi. «Secondo le informazioni che abbiamo al momento — ha reso noto il sindaco della capitale ucraina, Vitali Klitschko — diverse case e uno dei centri commerciali sono stati colpiti. Forti esplosioni a Kiev, dove le sirene antiaeree hanno iniziato a suonare alcune ore fa. Secondo la polizia locale, il villaggio di Zabuianna, nel distretto di Bucha della regione di Kiev, è stato colpito da un raid aereo e non è ancora chiaro il bilancio delle vittime.

Sorgente: Bombe su un centro commerciale a Kiev, coprifuoco fino a mercoledì. «Mariupol come Guernica». In Italia già arrivati 60mila profughi

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