Come nella serie Netflix, Kinga Szostko ha utilizzato il social degli appuntamenti, che ancora sfugge alla censura di Mosca: “Con questo strumento possiamo raggiungere utenti russi con informazioni”
Tonia Mastrobuoni
KORCZOWA (POLONIA) – “The Tinder Swindler” racconta la storia vera di un casanova che ha usato per anni la popolare app per adescare e depredare donne ricche. Ma di recente la serie Netflix ha ispirato una quarantenne polacca che ha avuto l’idea di usare la stessa app per appuntamenti per uno scopo molto più nobile.
Attirandoli con i suoi occhi da cerbiatta e l’aria mite, Kinga Szostko è riuscita a sfondare la cortina di ferro di Putin, a informare gli uomini russi sulla sua guerra sporca in Ucraina nonostante il blocco totale di Twitter, Facebook e delle principali fonti occidentali.
Le immagini degli attacchi mostrati da Kinga Szostko sul suo canale Instagram @kinga_szostko
Una mattina Kinga, oppressa dalle ennesime immagini devastanti dell’assedio di Kiev, ha deciso che doveva fare qualcosa. Quando ha scoperto che Tinder non è ancora vietato in Russia, ha creato un profilo con la sua foto e una falsa bio in cirillico: “Kyra, 40 anni, studi all’Istituto di Giurisprudenza di Mosca”.
Kinga Szostko sul suo canale Instagram @kinga_szostko
La donna, che lavora per una fondazione a Gydnia, sul Mar Baltico, ha invitato su Instagram le donne polacche a imitarla: “Con questo strumento possiamo raggiungere utenti russi con informazioni”. Speriamo la sua geniale idea contagi tante donne anche fuori dalla Polonia.