0 4 minuti 2 anni

è con grande preoccupazione che scriviamo questo messaggio. Gli eventi che rapidamente si susseguono sono sempre più foschi e drammatici e aprono scenari inquietanti. L’aumento delle spese militari, le dichiarazioni sconsiderate, l’invio di armi e mezzi a sostegno della guerra, la chiusura dei canali di informazione russa, le sempre più sfacciate bufale propalate impunemente dai media europei, la russofobia e gli episodi di discriminazione sempre più diffusi ed eclatanti, l’incarcerazione per chi non si allinea paventata in Cechia, l’arruolamento illegale di mercenari da parte del Consolato ucraino di Milano sono solo alcuni esempi del futuro che ci aspetta. La logica di guerra si è ormai definitivamente imposta nell’opinione pubblica, preludio alla guerra vera e propria – l’ennesima e totale – combattuta ancora una volta sulla pelle dei popoli europei. Una guerra che entrambi gli schieramenti preparavano meticolosamente da anni che rischia di trasformare radicalmente le nostre vite. Militarizzazione dell’economia, della politica, dell’informazione e della società, inflazione e peggioramento delle condizioni di vita, azzeramento dei già residuali spazi democratici, propaganda spinta, censura e sempre più costante pressione psicologica su chi non si allinea alla narrazione dominante. Un mutamento angosciante della società che aggraverebbe ulteriormente un clima già opprimente, trasformando definitivamente quello che dovrebbe essere un governo democratico in uno di guerra. Un’involuzione drastica e permanente, una metamorfosi esiziale consumata sulla pelle dei cittadini da una classe politica asservita agli interessi della grande finanza internazionale. Finte colombe che hanno definitivamente gettato la maschera rivelando la loro natura di falchi. Il movimento “pacifista”, schierandosi apertamente con loro e con uno dei belligeranti, non può più essere definito tale. A presidiare i ponti di pace, del dialogo fra popoli, del vero internazionalismo fra eguali, quindi, restiamo soltanto noi. Una sparuta minoranza, una massa informe e indistinta di individualità e piccole sigle dalla provenienza più disparata, che non ha ancora abdicato alla ragione e si rende perfettamente conto dell’estrema gravità del momento presente. Il tempo scorre inesorabile e l’equilibrio del mondo è appeso a un filo sempre più fragile e precario. Diventa perciò urgentissimo e non più rimandabile mobilitarsi per impedire ai governi della decadente “civiltà” occidentale di infilarsi nella Trappola di Tucidide con conseguenze imprevedibili per noi, le nostre famiglie, i nostri figli. Un disastro fatale, che potrebbe essere l’ultimo della storia. È necessario quindi organizzarsi al più presto in un “comitato contro la guerra”, realmente pacifista ed equidistante, che sostenga le ragioni di un mondo multipolare e non più egemone, unica vera condizione per una pace stabile e duratura. Il No alla guerra va gridato forte. Per difendere i popoli da un coinvolgimento diretto – nefasto e dai risvolti apocalittici – o da fame e miseria, prime conseguenze economiche di scellerate scelte di campo. I tornanti della storia ci hanno messo difronte a una grande responsabilità e noi non dobbiamo e non possiamo tirarci indietro. Chiunque condivida lo spirito di questo appello può sottoscriverlo all’indirizzo: [email protected] con l’obiettivo di organizzare mobilitazioni in diverse città d’Italia nel più rapido tempo possibile. Per il momento è stato creato un canale Telegram @comitatonoallaguerra) che servirà d’aiuto a chiunque voglia mobilitarsi CONTRO LA GUERRA. Un luogo virtuale (e temporaneo) dove prendere contatto con persone della stessa città/regione e iniziare così a organizzare incontri dal vivo da tenersi il più in fretta possibile. Facciamo arrivare in tutte le piazze d’Italia il nostro fermo e perentorio NO ALLA GUERRA. È il tempo del dialogo e del buonsenso. No all’invio di armi ed equipaggiamento all’Ucraina.

 

 

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20