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Perché i media atlantisti non intervistano mai qualche politico dei partiti di opposizione del guitto Zelensky in Ucraina?

Di Diego Fusaro

 

Occorre sempre mantenere un atteggiamento critico, soprattutto in tempi di omologazione di massa e di manipolazione organizzata. Proviamo ad esempio a sollevare una questione che, per quel che ne sappiamo, a oggi ancora non è stata sollevata e che pure è della massima importanza. Per i professionisti dell’informazione, in Ucraina tutti sono con Zelensky (non un solo oppositore) e in Russia sono tutti contro Putin (non un solo sostenitore). Ma davvero qualcuno crede ancora a questa narrazione manicomiale al servigio dell’imperialismo USA? Davvero non risulta evidente come si tratti di una narrazione mistificatoria e manipolata, volta a creare mediaticamente un fronte compatto da una parte e dall’altra in difesa di quello che è stato proclamato in maniera manichea il bene contro quello che in maniera ugualmente manichea è stato innalzato a male assoluto della storia? Realmente non appare adamantino come ci troviamo al cospetto di una realtà reale sostituita dalla realtà mediatica, creata ad hoc dall’industria culturale e dalla fabbrica della manipolazione organizzata di marca atlantista? Perché i media atlantisti non intervistano mai qualche politico dei partiti di opposizione del guitto Zelensky in Ucraina, quelli per intenderci che il guitto Zelenski stesso – innalzato a eroe e a modello di libertà – ha ridotto al silenzio e alla clandestinità in queste ore? Sono domande necessarie, non oziose; domande che tutti dovremmo porre e porci, per poter meglio inquadrare concettualmente quello che sta accadendo e che, comunque la si pensi, non corrisponde nemmeno lontanamente a ciò che ci viene raccontato dai professionisti dell’informazione o, meglio, della propaganda, come ormai pare doveroso appellarli

Sorgente: Alcune domande scomode sull’Ucraina di Zelensky – Il Giornale d’Italia

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