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to proprio. Spiega a Dataroom il dg Santé Pierre Delsaux: «La Commissione non è stata coinvolta in discussioni bilaterali tra gli Stati membri e i produttori. Noi ignoriamo i prezzi dei contratti». In Italia la trattativa con le case farmaceutiche è di competenza dell’Aifa, ma in questo caso il Ministero della Salute ha dato mandato alla struttura del commissario Francesco Figliuolo. Vediamo i contratti per il 2022. Per il Molnupiravir è prevista una fornitura di 51.840 trattamenti a un costo di 610 euro a ciclo. Negli Usa il costo è di 700 dollari (618 euro). Per il Paxlovid 600 mila trattamenti a un costo di 666 euro a ciclo. Negli Usa il Paxlovid viene venduto dalla Pfizer a 530 dollari (468 euro), certo loro hanno ordinato un numero di trattamenti ben più alto, però 120 milioni di euro in più non sono pochi. Abbiamo speso tanti soldi, ma salviamo vite. Purtroppo non è così: per non rischiare che lo assuma qualcuno che potrebbe farne a meno, la burocrazia rallenta l’accesso a tutti. E questa è la trafila: il medico di famiglia si prende 48 ore per fare l’anamnesi, poi deve compilare i moduli per la richiesta da inviare ai centri abilitati, una volta ottenuta l’autorizzazione vai a ritirare il farmaco nella farmacia ospedaliera. Il tutto entro 5 giorni. Uno su dieci ce la fa.

Sorgente: Paxlovid e Molnupiravir, pillola anti-Covid: il ricatto delle case farmaceutiche ai sistemi sanitari – infosannio – notizie online

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