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Mentre tutti i liberisti da strapazzo di questo nostro straziato Paese starnazzavano contro i poveracci che incassano 500 euro di reddito di cittadinanza (misura che ha evidentemente delle storture e che andrebbe migliorata) su queste pagine ci permettevamo di dire che anche nello sdegno le proporzioni sono importanti e che forse sarebbe stato utile guardare i lauti sussidi che rischiavano di andare sprecati, quelli che fanno meno notizia ma che costano sul serio.

Ieri la Guardia di Finanza di Rimini ha ipotizzato il reato di frode per 440 milioni di euro per fondi illecitamente percepiti attraverso la creazione e la commercializzazione di falsi crediti d’imposta. Sono oltre 100 le società coinvolte, create ad hoc per ottenere bonus locazioni, bonus per ristrutturazioni con miglioramenti sismici ed energetici e i cosiddetti bonus facciate che nell’ultimo anno hanno portato all’apertura di una moltitudine di cantieri edili in tutta Italia. In un’intercettazione uno degli indagati al telefono con il commercialista dice: «Cioè, lo Stato italiano è pazzesco, è una cosa… vogliono essere inc**lati praticamente…». «Vedi che io ero abituato – si legge nell’intercettazione – a queste cifre prima del carcere … cioè non mi fanno impressione. A me mi fanno impressione quelli che andiamo a fare adesso … quelli sì mi fanno un po’ impressione da gestire … da gestire … da gestire gli incassi, da gestire il bonus … trenta miliun … sarebbe da pazzi. Sarebbe come dire all’Agenzia delle Entrate o alla Guardia di Finanza ‘veniteli a prendere’. Dovremmo avere una Spa…»

Per il gip: «Inutile dire che le condotte degli indiziati, anche nell’ottica della missione della Repubblica di rimuovere gli ostacoli all’affermazione dell’eguaglianza sostanziale fra i cittadini, qui specificamente traguardata mediante il riconoscimento di una serie di provvidenze ai settori dell’economia reale ritenuti maggiormente bisognosi, si rivelano di una inaudita rimproverabilità e meritevolezza di pena… Non solo, ma l’autentica dedizione alla criminalità di profitto di molti degli indagati, già veri e propri habitué della frode … lascia presagire, in modo ragionevolmente certo, che gli stessi, in preda ad una sorta di ludopatia da reato, eluderebbero con disinvoltura, pur di continuare a delinquere o comunque pur di mettere al sicuro i profitti di reati già commessi».

La cifra contestata, tanto per avere un’idea, è il 50% di quanto lo Stato ha messo nella scuola nell’ultima Legge di Bilancio. Ora vi propongo un gioco: andate a vedere se tutti gli indignati contro i poveri che vengono aiutati con qualche spiccio parlano di questa inchiesta e raccontano di uno Stato di Sussidistan per gli imprenditori che si intascavano soldi senza averne diritto. A proposito: ieri la Guardia di finanza di Treviso ha denunciato 51 imprenditori per aver ricevuto – senza averne diritto – o utilizzato – per finalità non consentite – oltre 1,5 milioni di euro di aiuti statali, sotto forma di prestiti garantiti o contributi a fondo perduto per fronteggiare l’emergenza Covid. Altri 15 imprenditori, responsabili di irregolarità di minore gravità o che hanno ricevuto somme inferiori ai 4mila euro, sono stati segnalati per l’irrogazione di una sanzione amministrativa.

Non ci vuole molto per capire le parti in gioco.

 

Sorgente: I furbetti, quelli veri | Left

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