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Nei reparti dello stabilimento Pfizer di Catania l’allarme era già alto da tempo. Mentre in altri siti del gruppo si potenziavano le produzioni dei più innovativi farmaci, compresi i vaccini e le pillole anti Covid-19, nelle linee produttive etnee rimaneva solo il vecchio antibiotico alla penicillina Tazocin, un altro antibiotico e alcuni antitumorali. Troppo poco per una realtà che occupa 800 dipendenti nel diretto e altre 200 nell’indotto. Adesso l’allarme diventa concreto. La multinazionale ha annunciato 130 esuberi per i dipendenti a tempo indeterminato e ha comunicato che a fine febbraio non verrà rinnovato il contratto a 50 dipendenti di Ramstad, che lavorano per Pfizer, e il congelamento di altre 60 posizioni in attesa che arrivi un nuovo macchinario che, però, avrà bisogno della metà di addetti.I sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil subito dopo l’incontro a Roma con i vertici di Pfizer hanno annunciato la mobilitazione in vista dello sciopero già indetto per il 4 marzo. La prossima settimana l’azienda fornirà la lista delle mansioni considerate in esubero a Catania e secondo alcune indiscrezioni proporrà ai sindacati la possibilità del trasferimento volontario dei 130 ad Ascoli Piceno. È lì che da alcuni giorni è iniziato il confezionamento della pillola Paxlovid, l’antivirale contro il Covid-19 del quale già 11.200 confezioni sono in distribuzione alle regioni italiane.

Sorgente: Catania, beffa per i lavoratori Pfizer: anziché produrre vaccini, via in 130 – la Repubblica

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