0 7 minuti 2 anni

<B>Nato, no degli europei a Bush<br>"Georgia e Ucraina per ora fuori"</B>

Contrari tra gli altri Italia, Germania, Francia, Spagna, Olanda, Belgio
Il capo della Casa Bianca ha ottenuto un aumento delle truppe in Afghanistan

dall’inviato Vincenzo Nigro

Georgia e Ucraina per ora non entrano nella Nato. George Bush ha perduto la sua battaglia per garantire alle due repubbliche ex sovietiche l’accesso al “Membership action plan”, un percorso che ha come sbocco finale l’ingresso nell’alleanza militare occidentale.

Bush era arrivato a Bucarest, per il vertice pi� imponente mai tenuto dalla Nato, con Ucraina e Georgia al primo punto della sua agenda. “Dobbiamo concedere al pi� presto l’ingresso nella Nato a questi due paesi, dobbiamo coinvolgerli nella comunit� della sicurezza euro-atlantica”. Ma contro il parere del presidente americano c’erano le obiezioni irremovibili della Germania di Angela Merkel, a cui si sono accodati via via la Francia, l’Italia e quasi tutti i paesi della “vecchia Europa”. Con Bush erano schierati invece i paesi baltici della Nato e naturalmente quelli che erano membri del Patto di Varsavia, come Polonia e Romania, nazioni che hanno ancora vivo il ricordo dell’oppressione subita per anni dall’Urss. Contro Ucraina e Georgia naturalmente la Russia di Putin, che da mesi aveva minacciato che non avrebbe accettato senza reagire l’allargamento della Nato fino ai suoi confini.

Contraria la “vecchia Europa”. La Nato decide per consenso, e un solo paese contrario sarebbe bastato a bloccare Bush. Cos� � successo ad esempio in queste ore per l’allargamento alla Macedonia. Croazia e Albania entreranno, la Macedonia no, perch� il governo greco si oppone (la Macedonia nata dalla fine della ex Jugoslavia vuole mantenere il nome che indica tutta la regione settentrionale della stessa Grecia). Su Ucraina e Georgia l’opposizione nella Nato era per� molto pi� massiccia e motivata. Con la Germania erano contrarie Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Olanda, Belgio, Lussemburgo e Norvegia. Gli stessi britannici di Gordon Brown avevano obiettato agli Usa l’opportunit� di andare allo scontro con la Russia proprio adesso (il caso Kosovo � ancora fresco) e soprattutto per due paesi che sono tutt’altro che pronti per entrare nella Nato. L’Ucraina perch� ha met� della popolazione e della sua classe politica contrarie alla Nato stessa e vicine invece alle posizioni della Russia. La Georgia perch� sul suo territorio non controlla due province, l’Ossezia del sud e l’Abkhazia, che sono in mano a gruppi armati e sostenuti dalla Russia stessa, due regioni che sarebbero pronte ad accelerare nella secessione da Tbilisi se solo da Mosca partisse un ordine.

“Non � una sconfitta”. Ieri sera un diplomatico americano ha detto per� che il no della Nato a Ucraina Georgia “non � una sconfitta” per gli Stati Uniti, perch� oggi nella dichiarazione finale verr� riconosciuto il principio della “porta aperta” della Nato verso quei due paesi. Forse la Casa Bianca non ha tutti i torti, perch� chiaramente Bush ha cercato lo scontro finale su Ucraina e Georgia sapendo di perdere. Ma l’intenzione del presidente americano era quella di riaffermare i suoi principi politici ideali, mantenere un percorso che comunque indirizza Ucraina e Georgia verso la Nato. Ma poi ha anche potuto garantirsi altre ricompense al tavolo del vertice Nato.

Pi� soldati in Afghanistan. Il primo successo dopo lo schiaffo arriver� domani sull’Afghanistan: la Nato annuncer� un piano per rafforzare la missione a Kabul, per raddrizzare le sorti della guerra trascurata perch� Bush decise di impegnarsi nell’invasione dell’Iraq. Un piano che verr� annunciato dopo gli incontri con il presidente afgano Hamid Karzai e con il segretario dell’Onu Ban Ki Moon. La Nato schierer� pi� soldati, pi� addestratori e pi� mezzi, e soprattutto costruir� pi� coesione politica e pi� coordinamento con Onu e Unione europea per vincere contro i talebani.

Dan McNeill, il generale che americano che comanda le forze Nato a Kabul, aveva chiesto di salire da 47mila (di cui 27mila sono americani) a 55mila soldati: non avr� tutto quello che chiede, ma almeno altri 3.000 uomini verranno offerti dai paesi alleati. La Francia ha confermato la sua offerta (1.000 soldati o poco meno), Londra ne garantir� altri 800, altri verranno da Polonia e Repubblica ceca, la povera Georgia ne porter� 500.

Nazioni come Germania, Italia, Spagna continuano a rifiutarsi di accrescere adesso i loro numeri, e soprattutto di spostare i loro uomini al sud, per combattere i talebani in prima linea. Ma si stanno preparando per� a dire di s� a un’altra richiesta di McNeil. La Nato ha varato un piano per gli “Operational Mentoring Liaison Team”, gruppi di addestratori che verranno schierati al fianco delle unit� dell’esercito e della polizia afgana. Saranno istruttori impegnati sul terreno a continuare a livello operativo l’addestramento che adesso viene effettuato a livello di grandi unit�. Quando questi “OMEL Team” entreranno in azione, i reparti afgani inizieranno a combattere avendo al loro fianco, se serve anche alla guida, ufficiali tedeschi, francesi, spagnoli e magari anche italiani.

Il Canada rimane. Ancora un buon risultato per Bush � aver trovato una soluzione per mantenere in Afghanistan il contingente del Canada, e per questo dovr� ringraziare la Francia. Da mesi 2.500 soldati canadesi combattono duramente in prima linea, e avendo gi� perso 80 uomini il primo ministro Stephen Harper aveva minacciato il ritiro totale se non fosse riuscito a ottenere una rotazione. La rotazione ci sar�: a Sud si sposteranno 1.000 americani, rimpiazzati nell’Est dai rinforzi francesi di Sarkozy; buona parte dei canadesi verrebbero impegnati anche nell’addestramento e negli “Operational Team”.

Altro aggiustamento sul terreno potrebbe essere la riduzione delle forze schierate sul terreno: a Kabul potrebbero essere ridotte, per essere spostate nelle zone pi� calde. E’ l’ipotesi che aveva anticipato il capo dell’Esercito italiano, il generale Castagnetti: ad agosto, quando terminer� il periodo di comando italiano a Kabul, 500 soldati italiani potrebbero rischierarsi a Herat, che � gi� una zona comandata dall’Esercito. E non verrebbero neppure “sforati” i numeri che sono stati approvati dal Parlamento. Ma questa � una decisione politica che il governo Prodi ha riservato all’esecutivo che uscir� dalle urne il 13 aprile.

Il nuovo piano per l’Afghanistan sar� siglato anche dagli altri paesi non-Nato che partecipano alla missione militare, ma soprattutto sar� condiviso con organizzazioni come le Nazioni Unite, l’Unione europea, la Banca Mondiale. A Bucarest ci sono anche Ban Ki Moon e Solana: Onu e Ue ricompenseranno Bush per lo schiaffo che gli � arrivato su Ucraina e Georgia.

(2 aprile 2008)

Sorgente: Nato, no degli europei a Bush “Georgia e Ucraina per ora fuori” – esteri – Repubblica.it 02.04.2008

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20