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Più voti anche al giurista Maddalena passato dai 39 di ieri a 61. Meloni: ‘Ho fatto la scelta di non continuare a votare scheda bianca’. Letta con un tweet chiude alla Casellati: ‘Così salta tutto’

Fumata nera al terzo scrutinio, l’ultimo dove per raggiungere il quorum servono 673 voti.

Calano a 412 le schede bianche al quarto scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica.

Alla vigilia del giorno decisivo del quarto scrutinio (asticella abbassata a 505 voti), calano le schede bianche, sui mercati sale lo spread a 140 punti base e arrivano chiari segnali dai grandi elettori: 125 voti per il Mattarella-bis; 114 preferenze a Crosetto, quasi il doppio dei 63 grandi elettori di FdI che lo ha candidato; quarto è il giurista Maddalena, votato da Alternativa c’è e ex M5s, che raggiunge 61 voti; 52 preferenze per Casini, con la benedizione centrista. E’ un fatto intanto oggi che le schede bianche calino a 412 e cresca invece il consenso su Sergio Mattarella, arrivato a 125 voti. Oltre a quelli della rosa presto sfiorita del centrodestra, con il petalo mai davvero coperto della Casellati, restano i nomi di Draghi e Casini.

Stasera Matteo Salvini incontrerà gli alleati di governo. Lo ha detto, a quanto si apprende, il leader della Lega ai grandi elettori riuniti.  Salvini, spiegano, ha citato i partiti, Pd, M5s, Iv, ma non i nomi dei leader.

Il vertice dei leader del centrodestra si terrà giovedì mattina alle 8,30 negli uffici del gruppo Lega alla Camera, prima della quarta chiama.

In base a quanto viene riferito, fra i nomi sul tavolo ci sarà quello di Pier Ferdinando Casini.

“Siamo vicino a una soluzione”. L’ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari uscendo dalla riunione dei parlamentari leghisti con Matteo Salvini. Avete un nome per domani? “Domani lo vedrete”, ha risposto ai giornalisti.

Il Pd boccia l’ipotesi Casellati. “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del Quirinale. Assurda e incomprensibile. rappresenterebbe in sintesi il modo più diretto per far saltare tutto”, scrive il segretario Pd Enrico Letta su twitter.

 

“Ora viene il passaggio più complesso, in cui ognuno di noi ha una idea e dobbiamo trovare una sintesi. Una complessità mai così forte”, ha detto Letta, a quanto si apprende, all’assemblea dei grandi elettori Pd. “Nel Parlamento più frammentato di sempre c’è una sovrapposizione di due perimetri diversi: quello della maggioranza e quello del centrosinistra”, ha osservato.

“A differenza degli altri – ha aggiunto – noi siamo partiti con i quattro punti cardinali della nostra bussola e stiamo arrivando con gli stessi punti cardinali. Questo lo rivendico: grazie alla nostra fermezza il centrodestra ha fatto i conti con la realtà. Perché qualunque presidente voteremo venerdì – qualcuno di noi sarà contento, qualcuno altro meno – l’obiettivo più grande lo avremo raggiunto: tramontata la candidatura di parte, si negozierà infatti un nome non di parte e autorevole. E questa è una nostra vittoria: non ci sarà un presidente di destra”.

‘La soluzione può essere vicina’, dice Salvini. Poco più tardi, Il Foglio segnala la presenza del leader della Lega a casa di Sabino Cassese, 86 anni, ex giudice della Consulta, ministro del governo Ciampi. Poco dopo, fonti della Lega smentiscono l’incontro. Accade alla vigilia della notte decisiva per il Quirinale, con il centrodestra diviso e il centrosinistra in pressing per evitare un muro contro muro nella quarta votazione che faccia saltare la maggioranza di governo e rischi di precipitare L’Italia nell’instabilità. “Oggi non ero in zona parioli”, dice poi il leader della Lega a chi gli domandava se avesse incontrato oggi il costituzionalista Sabino Cassese nella sua casa in zona Parioli. L’ha sentito? “No”, ha replicato Salvini arrivando alla riunione con i parlamentari della Lega e a chi gli domandava della frase a lui attribuita sul “coniglio nel cilindro” ha detto: “Non ho mai parlato di conigli”.

“Il Movimento dice sì a Draghi, lo ha detto un anno fa e lo rafforza ora perché l’Italia è ancora in ginocchio e ora e’ il momento più duro. Diciamo si a Draghi e alla visione di cui lo abbiamo investito e siamo disponibili a rilanciare e supportare azioni di governo per un patto con i cittadini sottoscritto tutti insieme”. Così il presidente del M5s, Giuseppe Conte arrivando a Montecitorio.”Casellati non è un candidato qualsiasi, è una carica istituzionale e mettere in gioco una carica istituzionale per una contrapposizione senza una soluzione condivisa sarebbe un grande errore del centrodestra e un grande sgarbo per la carica della presidenza del Senato. Invitiamo il centrodestra a trovare un metodo e lavorare in modo condiviso senza un’iniziativa che metta un gioco le istituzioni”.

“Se domani si va al muro contro muro tra centrodestra e centrosinistra, si rischia di spaccare seriamente la maggioranza. Cerchiamo un nome condiviso tra centrodestra e centrosinistra”. Lo dice Luigi Di Maio, ministro degli Esteri, interpellato sugli scenari in vista della quarta votazione per l’elezione del presidente della Repubblica, a margine dei lavori alla Camera sul Quirinale.

“I 125 voti per Mattarella? Io credo che ci sia un consenso trasversale per il grande lavoro da lui svolto e i voti rappresentano l’apprezzamento che tutto il Parlamento gli vuole esprimere, È chiaro che ci sono dei voti nostri ma sarebbe sminuire il valore del Presidente attribuirlo ad una sola forza politica”. Lo ha detto al Tg1 la capogruppo M5s al Senato Mariolina Castellone che aggiunge: “E’ anche un modo per i parlamentari visto che siamo nella fase della scheda bianca di indicare una linea di indirizzo che vada verso la stabilità e l’idea di voler chiudere in tempi rapidi”.

Il presidente Silvio Berlusconi e Matteo Salvini hanno avuto una lunga e cordiale telefonata. Al centro del colloquio i principali dossier politici e, in particolare, l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica. E’ quanto fanno sapere fonti di Fi e Lega in una nota.

Sia Salvini che Tajani hanno incontrato i grandi elettori dei loro partiti. Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani ha riferito di aver sentito Silvio Berlusconi che insisterebbe per “un centrodestra unito”. E’ quanto emerso, secondo quanto si apprende, dall’assemblea dei grandi elettori di Forza Italia in corso alla Camera. Parlando della terna di nomi proposta dal centrodestra Tajani ha detto che “è una partita a scacchi che vogliamo vincere” e che oggi proseguono le trattative.

Penso e spero che il senso di responsabilita’ prevalga in tutti e si trovi la soluzione più ampia possibile nel giro delle prossime 48 ore”. Così Giovanni Toti, vicepresidente di Coraggio Italia fuori da Montecitorio. “Siamo nella fase dello studio e dialogo, diciamo che siamo ai primi minuti del primo tempo di una partita e i giocatori si stanno scaldando le gambe”, ha aggiunto.

 

Sorgente: Quirinale: fumata nera al terzo scrutinio, 125 a Mattarella. Letta: ‘Voteremo venerdì, non un presidente di destra’ – Politica – ANSA

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Un commento su “Quirinale: fumata nera al terzo scrutinio, 125 a Mattarella. Letta: ‘Voteremo venerdì, non un presidente di destra’ – Politica – ANSA

  1. L’ottimale sarebbe mantenere l’attuale presidente della repubblica sin dopo le elezioni politiche, siano queste domani o nel 2023. Sarebbe l’ottimale perché ad eleggere il presidente della repubblica sarebbe un parlamento eletto sulla base di quella nuova realtà che è l’oggi. Lasciare che ad eleggere il presidente della repubblica sia un parlamento che affonda le sue radici sulla divinazione da sondaggi o da parlamentari che hanno talmente disatteso i loro programmi elettorali da essere politicamente e umanamente imbarazzanti è a dir poco sconvolgente. L’ideale sarebbe vedere eletta una persona capace di rappresentare il paese nella sua totalità e di dare una giusta e corretta interpretazione del suo mandato tutelando la costituzione, e questo parlamento, anche se ne avesse la capacità, non ha nessuna intenzione di andare in questa direzione.