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L’imprenditore e filantropo ha donato milioni di dollari per investimenti che scongiurino nuove crisi. Da tempo ci aveva avvertito che una pandemia ci avrebbe messo in ginocchio

di Matteo Persivale

Ha realizzato il sogno giovanile di «mettere un computer su ogni scrivania, in ogni ufficio, in ogni casa», è stato per molti anni l’uomo più ricco del mondo, ha investito (per ora) 38 miliardi di dollari nella lotta alla malaria (i casi, dal 2000 al 2015, sono calati del 57%), e nei ritagli di tempo ci aveva anche avvertito, sette anni fa, che una pandemia ci avrebbe messo in ginocchio se non ci fossimo preparati in tempo con piani pandemici, investimenti nella sanità, ricerca. Sarebbe stato un classico esempio, per usare una frase alla quale è affezionato il matematico Nassim Taleb, esperto di analisi del rischio, di «spendere spiccioli oggi per risparmiare miliardi domani»: non è stato ascoltato.

Ora Bill Gates lancia un altro avvertimento . Rischiamo che una pandemia ancora peggiore del Covid-19 si presenti a breve, e per questo ha invitato i governi mondiali a fare quello che non hanno fatto sette anni fa: prepararsi. Gates, che è ormai da anni filantropo a tempo pieno, ha spiegato che se da una parte è vero che le varianti Omicron e Delta del Sars-CoV2 sono tra i virus più contagiosi mai visti, il mondo potrebbe trovarsi a affrontare un altro agente patogeno capace di causare un tasso ancora più elevato di decessi , o malattie gravi.

La Bill & Melinda Gates Foundation e il Wellcome Trust del Regno Unito (fondazione benefica attiva nella ricerca biomedica dal 1936) hanno scelto di donare 300 milioni di dollari (264 milioni di euro) alla Coalition for Epidemic Preparedness Innovation (nata dopo l’epidemia di Ebola del 2014-2015) che ha contribuito a formare il programma Covax, quello che si preoccupa di fornire vaccini ai Paesi a basso e medio reddito. Secondo Gates le priorità dei governi mondiali sono «strane», ed è in effetti singolare che

tocchi ai filantropi affrontare il problema della diseguaglianza nell’accesso ai vaccini. «Se si parla di spendere miliardi per risparmiare migliaia di miliardi di danni economici, e salvare decine di milioni di vite, beh, a me pare una polizza assicurativa piuttosto buona», ha detto Gates al Financial Times.

L’innovazione è secondo lui lo strumento per affrontare sia le pandemie sia la crisi climatica: dall’innovazione, ha detto, potrebbe arrivare finalmente un vaccino per l’Hiv, e vaccini migliori per tubercolosi e malaria. Il forte investimento di Coalition for Epidemic Preparedness Innovation e del governo americano che nel 2020 ha portato alla creazione degli attuali vaccini anti-Covid «è stato un rischio, ma ha fatto partire un processo importante. C’è stato un enorme vantaggio globale. Siamo tutti molto più svegli, ora. E abbiamo bisogno di più capacità per la prossima volta. E se si parla di Covid, dobbiamo vaccinare il mondo, anche se nei Paesi in via di sviluppo è logisticamente molto più complesso».

L’anno scorso Gates, in un’intervista con 7, settimanale del Corriere della Sera, si è detto «sorpreso» di essere diventato il bersaglio preferito dei cospirazionisti del Covid semplicemente per averci avvertito del pericolo (come facevano peraltro molti studiosi senza la sua rilevanza mediatica): «Sì, sono rimasto sorpreso. Internet può essere usato per spiegare cose a un pubblico enorme, per informare e divulgare, però su Internet sembra sempre che le motivazioni per le quali qualcuno fa qualcosa vengano messe sotto accusa. E allora, certo, mi ha sorpreso che il dottor Fauci e io (Anthony Fauci, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, immunologo e consigliere di Trump prima e adesso di Biden, ndr) siamo diventati protagonisti di teorie cospiratorie sulla pandemia».

Sorgente: Perché Bill Gates ha detto che il prossimo virus sarà più letale

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