0 8 minuti 2 anni

Cinque minuti di applausi e 759 voti. Sergio Mattarella è di nuovo presidente alla fine di una settimana che lascia sul campo coalizioni lacerate e leader azzoppati. «Avevo altri piani, prevale il senso di responsabilità». Giovedì il giuramento. Draghi: «Bella notizia»

Editoriale

Mattarella e lo schiaffo ai partiti

Norma Rangeri

Lo sappiamo, la sinistra politica non c’è, va ricostruita dalle fondamenta. Ma l’allargamento e il consolidamento dell’area democratica restano obiettivi ineludibili. Per il momento ci godiamo l’applauso e la standing ovation del Parlamento nei confronti di Sergio Mattarella, un lungo applauso liberatorio quando i numeri hanno raggiunto il quorum elettorale

Politica

Mattarella fa il bis bis: «Avevo altri progetti»

Andrea Fabozzi

Con 759 voti è il secondo per voti nella storia dopo Pertini. Il nuovo (vecchio) capo dello stato dice: l’impegno di non sottrarsi ai doveri viene prima delle prospettive personali. Giuramento il 3 febbraio, parlerà di riforme

E Amato va alla guida della Consulta: da sola l’elezione diretta non funziona

Andrea Fabozzi

Eletto all’unanimità dagli altri quattordici giudici costituzionali, Amato ha subito dopo incontrato i giornalisti con la disinvoltura di chi è abituato da decenni di attività politica alle conferenze stampa e ha voluto precisare lui stesso che «alla conclusione del mio mandato, alla rispettabile età di 84 anni, andrò in pensione».

Brevi dal mondo: Regno unito, Usa, Palestina

Redazione esteri

Partygate a Downing Street, la polizia censura l’indagine. Gli Usa trattengono 130 milioni di aiuti per l’Egitto. Falsi elettori di Trump: 14 ordini di comparizione. Case demolite a Sheikh Jarrah, ricorso alla Corte penale internazionale

Cultura

Atlante di un nuovo potere

Teresa Numerico

Riflessioni intorno al libro «Né intelligente né artificiale» di Kate Crawford, uscito in Italia per Il Mulinoo

Viaggio in 20 cd nel pensiero di Béla Bartók

Dino Villatico

Da Warner Classics, un cofanetto che contiene quasi l’opera omnia dell’ungherese, compresi gli infiniti nunmeri di «Mikrokosmos». La serie degli interpreti è notevole, a cominciare dalle incisioni storiche dello stesso Bartók

James Joyce, atlante di sintagmi passati al setaccio

Barry McCrea

Il 2.2.1922 usciva in volume l’«Ulisse», di cui ora Bompiani pubblica, con testo a fronte, una nuova versione di Enrico Terrinoni: migliaia i cambiamenti, una edizione incomparabile alle precedenti

Bloy l’antiborghese, pregava e malediceva

Massimo Raffaeli

L’Assoluto di Léon Bloy, autodidatta convertito, sempre assillato da problemi economici, fu il dolore: Giuliano Vigini traccia un profilo critico e biografico in Il grande inquisitore, da Medusa

Sorgente: il manifesto del 30.01.2022 – il manifesto

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20