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MERCOLEDÌ 2 febbraio
Banchino dalle 13:00 alle 15:00 Piazza di Santa Maria delle Grazie, Milano
LIVE alle 18:00 alle 20:00
A TUTTO GAS VERSO IL BARATRO ATOMICO? FERMIAMOLI!
NO A POLITICHE EUROPEE ED ITALIANE CHE PROMUOVONO E FINANZIANO IL GREENWASHING
Il cambiamento climatico continua la sua
inarrestabile corsa e il limite di 1,5°C è sempre più vicino. Continuando con le attuali politiche globali si avrà un aumento delle temperature
fino a circa 2,7°C, di molto oltre gli obiettivi fissati negli Accordi di Parigi. Eppure, gli eventi catastrofici che già oggi viviamo dimostrano come ogni minimo ritardo nell’avviare un processo reale di transizione ecologica abbia effetti tangibili e drastici sulle vite di miliardi di esseri umani. Dal 2010 ad oggi si sono
verificati almeno 1.171 eventi metereologici estremi, pari ad una media di 106 l’anno, provocando migliaia di vittime e danni economici miliardari. Per questo l’Unione Europea ha definito precisi obiettivi che l’Italia è vincolata a rispettare: riduzione del 55% delle emissioni di CO2 nel 2030 e la neutralità climatica nel 2050. Non possiamo perdere altro tempo. In questo contesto il MITE sta valutando interventi legati a 50 centrali a gas fossile per 20.000 MW di nuova potenza distribuita tra nuove realizzazioni e ampliamenti, un piano fatto di più di 115 interventi infrastrutturali del gas tra
metanodotti, impianti di rigassificazione, impianti di stoccaggio, piattaforme
di estrazione, e altre false soluzioni come il CCS. Oltre a rispolverare pericolose e velleitarie ricette come il nucleare.
Cingolani, inoltre, in dispregio del mandato popolare ricevuto dal voto dei referendum del 1987 e del 2011, abbina la politica “a tutto gas” con l’appoggio di fatto a una tassonomia UE per gli investimenti sostenibili che etichetta come “verde” il nucleare insieme al gas. Faremo di tutto perché il Parlamento europeo, sospinto dalla nostra pressione di base, fermi questa follia. Vogliamo trasformare l’Europa nel primo continente a emissioni zero e che si agisca CON COERENZA per attuare questo obiettivo proclamato ufficialmente dalle stesse istituzioni europee.
7 ragioni perché il metano è parte del problema e non può essere una soluzione?
1) Per
affrontare il phase out dal carbone, non
abbiamo bisogno di nuove centrali a gas fossile. Quelle esistenti sono più che sufficienti ad
accompagnare la transizione verso un utilizzo diffuso e massiccio di
rinnovabili.
2) Gli
investimenti previsti nel gas fossile, comprensivi di Capacity Market, ci costeranno almeno 30 miliardi di euro, che verranno sottratti alle energie rinnovabili,
unica vera soluzione al cambiamento climatico.
3) La molecola
CH4 (metano) ha un effetto climalterante 72 volte superiore alle CO2 ed è comunque una fonte fossile la cui combustione contribuisce al
peggioramento dell’attuale situazione climatica.
4) Le capacità
occupazionali di impianti rinnovabili sono in larghissima misura maggiori
rispetto a quelle di centrali a gas, producendo in alcuni casi anche il triplo
di posti di lavoro.
5) L’Italia
importa il 95% del gas naturale che utilizza e ciò porta ad un’eccessiva dipendenza dal contesto
internazionale e una conseguente vulnerabilità.
6) L’aumento
dei costi in bolletta è da considerarsi come diretta conseguenza di questa
politica di dipendenza dal gas fossile e non è imputabile alla necessaria transizione ecologica.
7) Considerati
i tempi di vita di infrastrutture del metano, un’eventuale realizzazione nel
2025 condannerebbe l’Italia
all’utilizzo del gas fossile almeno fino al 2050/2060, tempi incompatibili
persino con gli obiettivi UE.
Cosa chiediamo al Governo?
– Di assumere seriamente l’emergenza climatica come prioritaria
nelle agende politiche e di trattarla al pari di altre emergenze, mettendo da subito in campo azioni di sviluppo
di fonti rinnovabili, accumuli, valorizzazione dei pompaggi esistenti e di
investimento nelle reti smart,
– Di avviare un piano di phase-out dal gas fossile allo stesso modo
di come si è fatto per il carbone;
– Di mettere mano alla normativa vigente, aggiornandola
semplificando i processi e rendendola in grado di affrontare la sfida che deve vedere l’Italia installare
almeno 9 GW di nuova potenza da fonti rinnovabili, fatte bene, all’anno;
– Di aggiornare il Piano integrato Energia e Clima entro 3 mesi, escludendo nuovo gas e nucleare dal sistema
energetico del 2050 così come le
false soluzioni come il CCS;
– Di non far ricadere i costi della transizione ecologica sulle
fasce più deboli della popolazione, e anzi di sfruttarla in quanto strumento
per affrontare le diseguaglianze sociali;
– Di stimolare, con politiche di incentivazione, le Amministrazioni
locali a adottare strumenti, come quelli delle Comunità Energetiche;
– Di aggiornare il Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi,
eliminando e rimodulando quelli del settore energetico indirizzati alle fonti
fossili, come il
Capacity Market, entro il 2025,
– Di esprimere in sede UE e in particolare nel Parlamento Europeo una posizione contraria all’introduzione di gas e nucleare tra le fonti verdi.
Per maggiori informazioni: Alfonso Navarra cell. 340-0736871 – Mario Agostinelli cell. 335-1401703
https://www.disarmistiesigenti.org
https://www.energiafelice.it/

MSGSV Foppette – Movimento Umanista

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