In corso a Roma, Milano, Bari, Cagliari e Palermo la manifestazione nazionale organizzata dai due sindacati in segno di protesta contro la manovra finanziaria varata dal governo, ritenuta insoddisfacente soprattutto per quanto riguarda le risorse destinate a lavoratori e pensioni. Possibili disagi al trasporto pubblico nazionale
Oggi è la giornata dello sciopero generale contro la manovra finanziaria varata dal governo, indetto da, Cgil e Uil, nonostante le polemiche contro la mobilitazione arrivate da più fronti: Palazzo Chigi, il Garante per lo sciopero e la terza grande confederazione sindacale, la Cisl
“Aumenta la distanza tra il palazzo della politica e il Paese. Noi invece diamo voce al disagio sociale che c’è nel Paese”. E il “Parlamento farebbe bene ad ascoltarci”. Così il leader Cgil Landini. “Pensiamo che il Paese vada cambiato, con una riforma fiscale e delle pensioni degna di questo nome e cancellando la precarietà. È l’inizio di una battaglia”, afferma. Per il segretario generale della Uil Bombardieri “oggi ci sono cinque piazze piene. È strano dire che non rappresentiamo il Paese reale. Il Paese ha bisogno di risposte, che finora non sono sufficienti”
LO SCIOPERO – Lo stop promosso da Cgil e Uil durerà otto ore ed è accompagnato dalla manifestazione nazionale che si terrà a Roma, in piazza del Popolo, e in contemporanea da altri eventi a Milano, Bari, Palermo e Cagliari. Lo slogan è “Insieme per la giustizia“
I primi ad aderire allo sciopero sono stati Filt Cgil e Uiltrasporti, i sindacati del settore dei trasporti del Gruppo Ferrovie Italiane. Trenitalia sciopererà per quasi 24 ore, dalla mezzanotte alle 21 di giovedì. Anche a livello locale è a rischio la mobilità pubblica: stop alle corse in Toscana per i dipendenti di AT (Autolinee Toscana), a Napoli per quelli di ANB (Azienda Napoletana Mobilità), a Bologna per quelli di TPER, dalle 8 alle 17 e dalle 20.30 in poi, e in Puglia per il personale di Ferrovie del Sud Est, dalle 8 alle 12.30 e dalle 16 in poi
Scioperano anche Poste Italiane, garantendo però i servizi essenziali agli sportelli. Così anche le forze di Polizia, anche se non tutte. I sindacati Silp Cgil e Uil Polizia hanno comunicato che i colleghi “liberi dal servizio” potranno partecipare alle manifestazioni, insieme a quelli rappresentati dalle altre sigle a tutela delle forze dell’ordine: Usip, Usic, Usif e Uilpa. In piazza anche gli iscritti a Uilp, Unione Italiana Lavoratori Pensionati
Chi non sciopererà nel settore pubblico sarà invece la scuola, che ha già incrociato le braccia lo scorso 10 dicembre. Così anche i servizi di igiene ambientale e la sanità, compresa quella privata delle Rsa
I MOTIVI DELLO SCIOPERO – Cgil e Uil hanno indetto lo sciopero puntando il dito contro i partiti di maggioranza per l’insoddisfacente trattativa sulla riforma fiscale. Maurizio Landini (in foto), segretario generale Cgil, ha accusato il governo di “aver chiuso la partita”, presentandosi ai sindacati “con una proposta che non ha modificato” sulla base delle loro richieste
Pierpaolo Bombardieri (in foto), guida della Uil, fa eco a Landini e chiede di “cambiare nel merito le scelte” al centro della manovra, dicendosi però disponibile a tornare al tavolo con il premier Draghi e i suoi ministri
“Da parte nostra non ci sono pregiudiziali o chiusure. Noi vogliamo arrivare a una discussione più ampia che ci è stata promessa ma finora non c’è stata. Ma siamo pronti a tornare al tavolo con il governo anche prima del 16 dicembre”, ha detto Bombardieri
Tema centrale è quello fiscale. Il governo ha annunciato che la manovra punterà a tagliare otto miliardi di tasse. Risorse che, dicono Landini e Bombardieri, dovrebbero andare “al lavoro e ai dipendenti”, oltre che ai pensionati
“Stiamo chiedendo che la riforma fiscale tuteli i salari e le pensioni più basse. Questo non sta avvenendo” e il provvedimento “non è la base di una riforma fiscale degna di questo nome”, ha detto il segretario della Cgil. “Quando un provvedimento dà 100 euro all’anno di miglioramento fiscale per chi prende fino a 20mila euro e 6-7-8mila euro a chi ha redditi di 3 o 4 volte superiori, questa è una riforma ingiusta, non accettabile”, ha commentato Landini
Non solo. Tutto l’impianto che dovrebbe reggere la prossima Legge di Bilancio non piace alle sigle sindacali. Anche le norme relative al settore scolastico, al contrasto alle delocalizzazioni, alla lotta alla precarietà e alle politiche industriali vengono criticate, giudicate non sufficienti a combattere quella che Landini definisce “pandemia salariale e sociale”, dove i più colpiti sono i lavoratori giovani e i pensionati
LE CRITICHE ALLO SCIOPERO – Salta subito all’occhio la mancata adesione alla mobilitazione nazionale della Cisl, che finora aveva condiviso la linea di Cgil e Uil contro le decisioni del governo, specie su fisco e pensioni. I timori del segretario generale Luigi Sbarra (in foto) sono che, con lo sciopero di giovedì, “il mondo del lavoro rischi di isolarsi”
La proclamazione dello sciopero, secondo Sbarra, è una “risposta eccessiva” a una manovra che, seppur non perfetta, per la prima volta in 30 anni riduce quantomeno le tasse. Sbarra sottolinea come la manovra abbia “un profilo espansivo con forti interventi di redistribuzione” e come alcune vittorie sindacali siano già entrate nel testo varato da Palazzo Chigi: “Partivamo dall’impostazione del governo sul fisco che su 8 miliardi intendeva assegnare 5 all’Irpef e 3 all’Irap, siamo passati a 7 per lavoratori dipendenti e pensionati”
Va sottolineato come la Cisl abbia deciso di mobilitarsi due giorni dopo, sabato 18 dicembre, con lo slogan “Per lo sviluppo, il lavoro, la coesione: la responsabilità scende in piazza”
No secco allo sciopero di Confindustria, con il presidente Carlo Bonomi (in foto) che critica le motivazioni della mobilitazione come obsolete. “La battaglia fra padroni e servi è una battaglia fordista del ‘900, il mondo del lavoro si è trasformato. Noi siamo presenti se vogliamo mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori”
Lo stupore per lo sciopero è anche tra le file del governo. Primo su tutti il segretario della Lega Matteo Salvini (in foto), secondo cui la mobilitazione “in un momento così delicato per l’Italia e gli italiani è davvero contro il Paese, contro i lavoratori, contro il buon senso”
Non ultime le critiche della Commissione di garanzia sullo sciopero. Il presidente Giuseppe Santoro Passarelli (in foto) ha rilevato come la mobilitazione del 16 dicembre non rispetti “la regola della rarefazione”, secondo cui deve intercorrere un tempo ragionevole tra diversi scioperi organizzati nel Paese. Periodo non rispettato in questo caso, perché sono già diversi gli scioperi territoriali proclamati in diversi settori a pochi giorni di distanza dal 16 dicembre
Rilievi rispediti al mittente da Bombardieri, per cui “il Garante è intervenuto su alcuni settori che avevamo già lasciato fuori, dalla sanità alla scuola. Per i lavoratori delle Poste, la cui protesta coincide con la scadenza del pagamento dell’Imu, è stato garantito il diritto allo sciopero a chi non è allo sportello. Abbiamo mandato la nostra risposta alla Commissione, noi siamo a posto“