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I pronto soccorso italiani sono allo stremo, piegati da un carico di lavoro enorme a fronte di un personale che continua a soffrire di gravi carenze in organico. Ma l’emergenza Covid, in tutto questo, c’entra poco e niente. All’appello mancano infatti 14 mila tra medici e infermieri, con le strutture che cercano di cavarsela come possono, rivolgendosi a cooperative che forniscono dottori a tempo, spesso però con poca esperienza alle spalle. Tanto che in Liguria alcune strutture hanno revocato gli incarichi alle coop appena tre mesi dopo l’affidamento, deluse dai risultati.

A fare il punto sulla situazione dei nostri pronto soccorso è Antonio Di Francesco, che alle pagine della Verità ha raccontato di un equilibrio precario in cui versano ormai da anni le strutture. Di fronte alla pandemia, però, qualcosa si è rotto. Nel nostro Paese si contano “24 milioni di accesso l’anno, 1 ogni 90 secondi”. Con il numero di specialisti in grado di accogliere i pazienti che, però, è andato calando in maniera inesorabile, anno dopo anno: secondo le stime della Società italiana della medicina di emergenza e urgenza (Simeu), “mancano 4.000 specialisti e 10.000 infermieri”.

Sorgente: “Mancano oltre 10 mila medici e infermieri”: l’allarme dei pronto soccorso italiani

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