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“Se vogliamo adottare delle sanzioni che prevedano anche il gas, siamo veramente capaci di farlo? Siamo forti abbastanza? È il momento giusto? Chiaramente la risposta è no”. Il pragmatismo di Mario Draghi sfida anche i desiderata del primo alleato dell’Italia e dell’Ue, Joe Biden. Nella conferenza stampa di fine anno, il premier scavalca le reticenze europee su cosa fare con Vladimir Putin che ‘assedia’ di truppe il confine con l’Ucraina. Per Draghi “l’Ue deve mantenere il suo ingaggio con Putin”, anche perché al momento l’Unione non ha un fattore “di deterrenza” da poter usare. Tanto più che gli Stati membri non riescono a trovare un accordo su come contrastare l’aumento dei prezzi dell’energia.

Le parole del presidente del Consiglio (e possibile futuro presidente della Repubblica, come lui stesso lascia intendere nella conferenza stampa, non ritraendosi dalle numerose domande sul tema) puntano ad assestare una direzione di marcia alle scelte che l’Unione Europea è chiamata a compiere, ora che il presidente Usa – alleato indiscutibile, ‘ritrovato’ dopo la parentesi Trump – insiste a sollecitare una reazione ferma da parte delle cancellerie del vecchio continente contro le minacce di Mosca, oltre che della Cina. Com’è nel suo stile, Draghi non guarda alla necessità dei proclami, ma allo stato di necessità che costringe tutti i paesi dell’Unione ad affrontare la complicatissima sfida dell’aumento dei prezzi del gas, materia prima sulla quale sono tarati i prezzi delle altre fonti di energia.

Sorgente: Draghi contro le sanzioni sul gas: “L’Ue mantenga l’ingaggio con Putin” | L’HuffPost

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