Via agli incontri di Draghi con i partiti. Cinque Stelle: proroga del superbonus senza limiti
di Enrico Marro, Claudia Voltattorni – 30 nov 2021
Alluvione di emendamenti sulla manovra mentre è rottura tra i sindacati e il governo sul taglio delle tasse. Si complica il cammino della legge di Bilancio per il 2022. Mentre il presidente del Consiglio, Mario Draghi, cerca di blindare il provvedimento incontrando uno a uno i partiti della maggioranza (lunedì 29 novembre il primo vertice con i 5 Stelle) in Senato le stesse forze politiche hanno fatto a gara su chi presentava più emendamenti.
La corsa degli emendamenti
Alla fine le proposte di modifica sono 6.290. Molte riguardano il capitolo fisco, dove lunedì l’incontro tra il ministro dell’Economia, Daniele Franco, e i leader di Cgil, Cisl e Uil è andato male. Landini, Sbarra e Bombardieri hanno bocciato il taglio delle tasse loro illustrato, che, dicono, non va a beneficio di lavoratori dipendenti e pensionati a basso reddito e valuteranno se inasprire le iniziative di protesta.
Nella valanga di emendamenti presentati in Senato ci sono la proroga del pagamento delle cartelle esattoriali, lo stop alla tassa di occupazione di suolo pubblico per bar e ambulanti, ma anche una «no tax area» per gli under 30, l’allargamento della platea per l’anticipo pensionistico, la decontribuzione per le neomamme che tornano al lavoro o 15 giorni di congedo obbligatorio per i padri. Sul reddito di cittadinanza molti gli emendamenti di segno opposto, con i 5 Stelle che vogliono rafforzarlo e la Lega che vuole smontarlo.
Ottimista il segretario Pd Enrico Letta: «Non sarà un assalto alla diligenza» e propone un coordinamento politico di maggioranza. Draghi, intanto, dopo aver incontrato lunedì i pentastellati martedì vedrà Lega, Forza Italia e Pd e mercoledì Leu, i centristi e Italia Viva.
Il Superbonus: la richiesta di proroga
La richiesta di proroga a tutto il 2022 del Superbonus 110% anche per le abitazioni unifamiliari è appoggiata da tutte le forze politiche. Cambia invece la ricetta sulla platea da sottoporre a limiti di reddito (il testo prevede ora un tetto Isee di 25 mila euro). I 5 Stelle hanno ribadito la necessità di eliminare qualsiasi limite. Le altre forze politiche chiedono invece di tenerlo ma aumentandolo: la Lega a 50 mila, ma inserendo un decalage all’80% e allargando il bonus alle onlus, mentre per Italia Viva l’Isee può arrivare a 40 mila euro e anche Leu chiede un aumento. Tutti d’accordo anche su un intervento più incisivo per contrastare il caro bollette, perché due miliardi, come dice la Lega, «non bastano più».
Resta il nodo del reddito di cittadinanza. I 5 Stelle restano contrari a qualsiasi stretta mentre il leader leghista Matteo Salvini chiederà di destinare una parte delle risorse della misura all’aumento delle pensioni d’invalidità. La Lega rilancia anche sulla flat-tax: fino a 100 mila euro con aliquota al 20%, e sul taglio dell’Iva nel triennio 2022-2024 sui beni di prima necessità. E se il Pd ipotizza una maggiore flessibilità nell’uscita dal lavoro con l’allargamento dell’Ape, Forza Italia chiede altri 2 miliardi da destinare al taglio delle tasse e ad una proroga, «anche selettiva» del pagamento delle cartelle esattoriali, mentre Italia Viva punta ad una «no tax area» per gli under 30.
Intanto, si allungano i tempi dell’ok al dl Fisco al Senato. Per tutta la notte, le commissioni Finanze e Lavoro hanno esaminato gli emendamenti così da dare il tempo al governo di presentare in Aula un maxi emendamento su cui sarà posta la fiducia.
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