Nel 2020 le concentrazioni dei gas serra hanno raggiunto nuovi record, si legge ancora nel report: la CO2 è arrivata a 413,2 parti per milione (ppm), il metano a 1889 parti per miliardo (ppb) e il protossido di azoto a 333,3 parti per miliardo. Sono, rispettivamente, il 149%, il 262% e il 123% dei livelli pre-industriali, fissati al 1750. E l’aumento continuerà anche nel 2021. Non va meglio con l’estensione dei ghiacci artici, che a marzo di quest’anno è stata al di sotto della media 1981-2010: la riduzione dei ghiacciai del Nord America è quasi raddoppiata nel periodo 2015-2019 rispetto a quello 2000-2004.
Inoltre, il 14 agosto scorso è stata rilevata per molte ore alla Summit Station, il punto più alto della calotta glaciale groenlandese, a 3.216 metri di altezza, dove la temperatura dell’aria è rimasta sopra lo zero per 9 ore: mai prima d’ora era stata rilevata pioggia in quel punto della terra. Contestualmente, nota il Wmo, si sono registrate ondate eccezionali di calore in Nord America occidentale a giugno e luglio, con temperature da 4 a 6 gradi sopra le medie e centinaia di morti per il caldo. La Valle della Morte in California è arrivata a 54,4 gradi il 9 luglio, lo stesso valore del 2020, il più alto dagli anni Trenta.
Temperature estreme hanno colpito anche la regione del Mediterraneo: l’11 agosto in Sicilia si sono toccati i 48,8 gradi, record europeo. Kairouan in Tunisia è arrivata a 50,3. Montoro con 47,4 ha registrato il record della Spagna, Cizre con 49,1 quello della Turchia. A picchi di calore fanno da contraltare eventi estremi opposti con pioggia record: il 20 luglio nella città cinese di Zhenzgou in 1 ora ne sono caduti 201,9 millimetri. Nel Paese asiatico le alluvioni hanno provocato 302 morti e 17,7 miliardi di dollari di danni. La Germania occidentale e il Belgio hanno ricevuto da 100 a 150 millimetri di pioggia il 14 e 15 luglio, con più di 200 morti. L’America Latina, infine, è stata flagellata al nord dalle alluvioni, al sud dalla siccità, con gravi danni alle colture.