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L’allarme del Wmo alla Cop26 di Glasgow tra eventi estremi sempre più frequenti e fenomeni finora mai registrati, come la pioggia nel punto più alto della calotta glaciale groenlandese. Nel 2020 le concentrazioni dei gas serra hanno raggiunto nuovi record: fino al 262% dei livelli pre-industriali. A giugno e luglio nel Nord America temperature tra 4 a 6 gradi sopra le medie

La situazione del clima sta peggiorando velocemente negli ultimi anni tra caldi record, oceani che si alzano rapidamente e tasso di acidità dei mari mai così alto. Con eventi estremi sempre più frequenti e fenomeni finora mai registrati, come la pioggia nel punto più alto della calotta glaciale groenlandese. Lo rivela il rapporto dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) diffuso alla Cop26 di Glasgow. Gli ultimi sette anni, spiega il dossier, sono stati i più caldi da quando ci sono rilevazioni scientifiche della temperatura, e anche il 2021 si piazzerà fra il quinto e il settimo posto della classifica. Inoltre, il livello degli oceani ha cominciato ad alzarsi più velocemente a partire dal 2013: da 2,1 millimetri all’anno fra il 1993 e il 2002, a 4,4 millimetri all’anno fra il 2013 e il 2021. E tasso di acidità dei mari, a causa della forte presenza di CO2, è oggi il più alto da 26mila anni.

Nel 2020 le concentrazioni dei gas serra hanno raggiunto nuovi record, si legge ancora nel report: la CO2 è arrivata a 413,2 parti per milione (ppm), il metano a 1889 parti per miliardo (ppb) e il protossido di azoto a 333,3 parti per miliardo. Sono, rispettivamente, il 149%, il 262% e il 123% dei livelli pre-industriali, fissati al 1750. E l’aumento continuerà anche nel 2021. Non va meglio con l’estensione dei ghiacci artici, che a marzo di quest’anno è stata al di sotto della media 1981-2010: la riduzione dei ghiacciai del Nord America è quasi raddoppiata nel periodo 2015-2019 rispetto a quello 2000-2004.

Inoltre, il 14 agosto scorso è stata rilevata per molte ore alla Summit Station, il punto più alto della calotta glaciale groenlandese, a 3.216 metri di altezza, dove la temperatura dell’aria è rimasta sopra lo zero per 9 ore: mai prima d’ora era stata rilevata pioggia in quel punto della terra. Contestualmente, nota il Wmo, si sono registrate ondate eccezionali di calore in Nord America occidentale a giugno e luglio, con temperature da 4 a 6 gradi sopra le medie e centinaia di morti per il caldo. La Valle della Morte in California è arrivata a 54,4 gradi il 9 luglio, lo stesso valore del 2020, il più alto dagli anni Trenta.

Temperature estreme hanno colpito anche la regione del Mediterraneo: l’11 agosto in Sicilia si sono toccati i 48,8 gradi, record europeo. Kairouan in Tunisia è arrivata a 50,3. Montoro con 47,4 ha registrato il record della Spagna, Cizre con 49,1 quello della Turchia. A picchi di calore fanno da contraltare eventi estremi opposti con pioggia record: il 20 luglio nella città cinese di Zhenzgou in 1 ora ne sono caduti 201,9 millimetri. Nel Paese asiatico le alluvioni hanno provocato 302 morti e 17,7 miliardi di dollari di danni. La Germania occidentale e il Belgio hanno ricevuto da 100 a 150 millimetri di pioggia il 14 e 15 luglio, con più di 200 morti. L’America Latina, infine, è stata flagellata al nord dalle alluvioni, al sud dalla siccità, con gravi danni alle colture.

Sorgente: L’Organizzazione meteorologica mondiale: “Sempre più ondate record di caldo, oceani si alzano velocemente e mari mai stati così acidi” – Il Fatto Quotidiano

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