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Il lockdown dell’anno scorso non ha rallentato gli affari delle storiche famiglie della ‘Ndrangheta di Gioia Tauro. Anzi, li ha moltiplicati. Negli ultimi mesi gli investigatori del Servizio centrale operativo della polizia hanno sequestrato una tonnellata di cocaina proveniente dal Sud America. Non solo in Calabria, ma anche nel porto di Livorno. E stanotte è scattato un maxi blitz contro la cosca Molè, che vede impegnate tre procure: Reggio Calabria, Firenze e Milano. Sono 104 gli arresti eseguiti. “Uno spaccato attualissimo del potere della ’ndrangheta – commenta il prefetto Francesco Messina, il direttore centrale anticrimine della polizia di Stato – le indagini ci dicono che l’organizzazione criminale si muove allo stesso modo nelle diverse parti del territorio, anche dove aveva scelto di essere sottotraccia. Abbiamo riscontrato la stessa violenza al Sud come al Nord, la stessa pressione sul tessuto economico”.Forse è il segno che anche la potente ‘ndrangheta deve fare i conti con operatori economici che in alcune parti del territorio denunciano, con testimoni che rompono il muro dell’omertà e svelano le infiltrazioni mafiose nella società e negli enti locali. Ma restano davvero tante le estorsioni scoperte dagli investigatori delle squadre mobili di Reggio Calabria, Milano, Firenze e Livorno, coordinate dallo Sco diretto da Fausto Lamparelli. Anche al mercato del pesce di Gioia Tauro era imposta la tassa mafiosa del racket.

Sorgente: Colpo alla ’Ndrangheta: 104 arresti fra Calabria, Toscana e Lombardia. “Durante il lockdown aumentati gli affari di droga” – la Repubblica

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