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29 March 2024
0 8 minuti 2 anni

In piazza San Giovanni atmosfera serena tra bandiere e palloncini colorati: presenti i leader del centrosinistra, ma non gli esponenti di Lega, Fi e Fdi (tranne il forzista Elio Vito). Il segretario della Cgil: “L’attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese”. Don Ciotti: “Il dissenso è il sale della democrazia e la violenza è la sua negazione”

Una settimana dopo l’assalto alla sede della Cgil da parte dei No Green pass, Roma risponde con una manifestazione antifascista unitaria indetta dalle tre sigle sindacali Cgil-Cisl-Uil. “Siamo oltre 100mila”, è stato l’annuncio dal palco di piazza San Giovanni da parte degli organizzatori. I partecipanti sono arrivati da tutta Italia con 800 pullman, dieci treni speciali e qualche volo dalle isole.

Il segretario della Cgil Maurizio Landini ha sfilato in testa al corteo dietro lo striscione “La Cgil resiste. #maipiùfascismi” ed è stato accolto dal coro “siamo tutti antifascisti“. “È una manifestazione che difende la democrazia nel nostro Paese, quindi di tutti e non di parte”, ha detto difendendosi dalle critiche di chi ha parlato di una manifestazione politica. “L’attacco al sindacato è in realtà un attacco alla dignità del lavoro di tutto il Paese. E noi siamo in piazza per ribadire la forza delle democrazia nel nostro paese, la voglia di cambiare e la forza della Costituzione”. Quindi dal palco, Landini si è rivolto al governo: “C’è un primo atto che chiediamo, che il governo faccia, con l’appoggio di tutto il Parlamento: le forze che si richiamano al fascismo e usano atti violenti devono essere sciolte. Dalla solidarietà si deve passare all’azione concreta“. Tantissime le persone arrivate in piazza San Giovanni, in un clima generale di serenità nonostante l’allerta massima per il rischio di infiltrazioni e nuovi scontro: tante le bandiere delle tre organizzazioni sindacali e i palloncini blu, rossi e verdi. Vietati dagli organizzatori simboli di partito e interventi di esponenti politici, per rispettare il silenzio elettorale per i ballottaggi di domenica 17 ottobre. La manifestazione si è conclusa sulle note di “Bella Ciao” con la folla che accompagna battendo a ritmo le mani.

I presenti e gli assenti in piazzaAssente il centrodestra, che ha deciso di non presentarsi sostenendo che è “una piazza di parte” alla vigilia dei ballottaggi per le amministrative. Presenti invece: il segretario Pd Enrico Letta, il presidente M5s Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri M5s Luigi Di Maio. Poi il ministro del Lavoro Pd Andrea Orlando, il ministro della Cultura Dario Franceschini e quello della Salute Roberto Speranza. E pure gli ex segretari dem Nicola Zingaretti e Pierluigi Bersani, l’ex segretaria Cgil Susanna Camusso, la vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein e il candidato sindaco a Roma Roberto Gualtieri. L’ex premier Massimo D’Alema ha stigmatizzato l’assenza dei leader di Lega, Fdi e Fi: “Di fronte a un fatto gravissimo che non ha precedenti nella storia recente del nostro Paese come l’irruzione nella sede di un grande sindacato sarebbe stata ragionevole una risposta unanime”. L’unico esponente di centrodestra presente in piazza è stato il deputato Fi Elio Vito: “Che errore l’assenza dei moderati”. A sfilare accanto a Landini anche il prete antimafia don Luigi Ciotti, fondatore di Libera: “Il dissenso è il sale della democrazia e la violenza è la sua negazione. La violenza dei fascismi, dei razzismi e dei sovranismi nasce dal veleno di una società disgregata e da una democrazia pallida dove troppi diritti sono parole dette o scritte sulla carta ma non si traducono in concreto”, ha dichiarato. In piazza San Giovanni, oltre ai segretari dei tre sindacati, si sono presentati anche numerosi esponenti politici.

Il discorso di Landini – “Questa bellissima piazza parla a tutto il Paese”, ha esordito il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in giacca scura e cravatta rossa. Questa “non è solo una risposta allo squadrismo fascista, è qualcosa di più: questa piazza rappresenta tutta l’Italia che vuole cambiare il Paese, che vuole chiudere la storia della violenza politica. Essere antifascisti si è per garantire la democrazia di tutti e i principi fondamentali della nostra Costituzione. Tutto il governo assuma questa sfida e apra una fase di grande cambiamento sociale”. E “noi vogliamo essere protagonisti del cambiamento”. E dopo aver chiesto un intervento concreto da parte dello Stato perché vengano sciolte le organizzazioni fasciste, ha lanciato un appello perché vada avanti il processo per l’omicidio del ricercatore friulano: “Vogliamo la verità su Regeni”, ha dichiarato accolto dall’applauso della folla. Poi Landini ha continuando, chiedendo “l’applicazione della Costituzione” che “deve ridiventare la stella polare della riforma e del rilancio del Paese”. Con l’assalto alla sede della Cgil sabato scorso “hanno fatto danni, hanno distrutto anche delle opere d’arte, dei quadri. C’è un bellissimo quadro all’ingresso di Guttuso, non lo hanno toccato, forse perché non hanno capito neanche cos’era. C’è un tema: la conoscenza e la cultura devono essere un diritto garantito a tutti. Con la conoscenza e la cultura sconfiggiamo il fascismo e la violenza”.

 

Gli appelli dei leader sindacali: “Questo è uno Stato antifascista” – “È una grande giornata di democrazia”, ha detto il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. “Mi aspettavo una grande partecipazione. È una giornata importante, qui si riafferma il principio che questo è uno Stato antifascista, che la nostra Costituzione è antifascista. Cgil, Cisl Uil hanno sempre difeso questi principi e valori. Lo faremo anche oggi. Non ci faremo intimidire da aggressioni squadriste. E’ un’occasione per parlare anche di lavoro, di come ricostruire questo Paese”. E ancora: “In questa piazza c’è la nuova Resistenza. La Resistenza che è quella che ha combattuto il fascismo. Vogliamo riaffermare i valori della democrazia, della partecipazione e rifiuto della violenza”. Poco dopo ha parlato il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra si è rivolto al governo e al Parlamento: “Si proceda velocemente allo scioglimento delle organizzazioni neofasciste e neonaziste. L’arco parlamentare e costituzionale sia unito e deciso. E’ un passo doveroso”. Secondo Sbarra inoltre, si deve procedere con l’obbligo vaccinale: “Cosa si aspetta a rendere obbligatorio l’obbligo vaccinale, grave che il governo e il Parlamento non l’abbiamo ancora fatto per mera convenienza politica e per nascondere contraddizioni all’interno della maggioranza. E’ grave che per non affrontare queste contraddizioni si siano scaricate conflitti e divisioni sul mondo del lavoro. Così si rischia di trasformare i luoghi di lavoro in trincee”.

 

Sorgente: Roma, la piazza dei sindacati dopo l’assalto alla Cgil: “Siamo 100mila”. Landini: “Lo Stato agisca e sciolga le organizzazioni fasciste”. Assente tutto il centrodestra – Il Fatto Quotidiano

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