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Il 17 ottobre si celebra la XXIX Giornata Mondiale di eradicazione della povertà che venne istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 1992. In relazione e adesione alla Giornata Mondiale di eradicazione della povertà la Rete Nazionale dei Numeri Pari ha promosso per sabato 16 ottobre una mobilitazione nazionale per i diritti e la giustizia sociale.

Bastano alcuni dati per dare un senso alla Giornata e il manifesto che convoca la mobilitazione li elenca con precisione. In Italia sono 5,6 milioni le persone in povertà assoluta, 1,3 milioni sono minori. Sono, inoltre, 8 milioni le persone che vivono in povertà relativa: una persona su tre è a rischio esclusione sociale.

La corruzione e l’evasione fiscale continuano a crescere, la precarietà abitativa e quella nel lavoro sono gli assi centrali che contribuiscono strutturalmente alla crescita della povertà. Le disuguaglianze sempre più marcate e l’assenza di politiche sociali efficaci e innovative creano le condizioni – afferma la Rete dei Numeri Pari – affinché siano le mafie a fare grandi affari. In ampie aree dell’Italia il cosiddetto welfare sostitutivo mafioso rischia di essere oggi l’unica risposta nelle periferie, evocate durante le campagne elettorali ma evidentemente ancora poco conosciute da chi dovrebbe dare risposte.

In Italia il lavoro è sempre più povero e precario, crescono la dispersione scolastica e la precarietà abitativa. Come ha spiegato Walter De Cesaris, segretario nazionale Unione Inquilini, aderendo alla giornata di mobilitazione nazionale della Rete dei Numeri Pari, “l’abitare è uno degli ambiti maggiori dove si esprime la povertà e l’esclusione sociale. Gli sfratti per morosità continuano ad essere al 90% la principale motivazione di sfratto. L’Istat in un suo recente approfondimento ha reso noto che sono ben 866.000 le famiglie in affitto in povertà assoluta, ovvero il 18.1% delle famiglie in affitto, un dato che arriva a oltre il 25% nelle famiglie con minori”. La pandemia ha ampliato ulteriormente la crisi causata da insensate politiche di austerità.

La Rete dei Numeri Pari denuncia con forza come, nonostante un aumento senza precedenti di disuguaglianze e povertà nel nostro Paese, il governo continui a volgere lo sguardo da un’altra parte, privilegiando gli interessi di élite economiche che continuano ad arricchirsi in Italia. Senza il coinvolgimento delle realtà sociali i fondi del Pnrr non serviranno neanche a scalfire le disuguaglianze e a garantire equità sociale, né sostenibilità ambientale. Anzi, il rischio è che possano servire per arricchire la criminalità organizzata come evidenziato dalle procure antimafia.

Sorgente: Povertà, il governo smetta di voltare lo sguardo. Ecco perché sarò in piazza con la rete dei numeri pari – Il Fatto Quotidiano

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