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Margherita Dolcevita
“Non posso certo dire di conoscere #Barbero meglio di sua madre. Ma di averlo sentito parlare più di lei, questo certamente. Per cui oggi, stupita, leggo il titolo de #LaStampa: “Le donne secondo Barbero sono insicure e poco spavalde, così hanno meno successo”. Sconvolta cerco l’articolo con l’intervista integrale e lo trovo: https://www.google.com/…/le-donne-secondo-barbero…/amp/
Piccolo problema: IL CONTENUTO È RISERVATO AGLI ABBONATI. Scorro la mia home, un miliardo di post contro Barbero. Oltre a quelli che oggi hanno sentito per la prima volta pronunciare il suo nome, molti post critici di gente che abitualmente seguo e stimo, e con cui solitamente concordo. Chiedo dunque: siete riusciti a recuperare l’intervista integrale? L’avete letta tutta? Perchè io non riesco. E mi viene risposto: sì, certo. E mi viene linkato questo articolo, insistentemente, da tutti: https://www.lastampa.it/…/le-donne-non-fanno-carriera…
Ma questa non è l’intervista, ribadisco io, è l’articolo sul presunto polverone. E’ su questo articolo che avete formato la vostra opinione, quello che avete usato come fonte?
Riesco a recuperare uno stralcio delle sue dichiarazioni:
“Premesso che io sono uno storico e che quindi il mio compito è quello di indagare il passato e non il presente o futuro, posso rispondere da cittadino che si interroga sul tema. Di fronte all’enorme cambiamento di costume degli ultimi cinquant’anni, viene da chiedersi come mai non si sia più avanti in questa direzione. Ci sono donne chirurgo, altre ingegnere e via citando, ma a livello generale, siamo lontani da un’effettiva parità in campo professionale. Rischio di dire una cosa impopolare, lo so, ma vale la pensa di chiedersi se ci siano differenze strutturali fra uomo e donna che rendono a quest’ultima più difficile avere successo in certi campi. E’ possibile che in media, le donne manchino di quella aggressività, spavalderia e sicurezza di sé che servono ad affermarsi? Credo sia interessante rispondere a questa domanda”.
Cominciano le mie perplessità. Veramente questa DOMANDA è stata spacciata per l’OPINIONE DI BARBERO nel titolo “Le donne secondo Barbero sono insicure e poco spavalde, così hanno meno successo” ? Direi che la faziosità del titolo, palese clickbait, sia già sufficiente per declassare la notizia a becera strumentalizzazione. Scopro inoltre che l’intervista era relativa ad un ciclo di lezioni che Barbero ha intitolato “Donne nella storia: il coraggio di rompere le regole”. Ora:
1) In Italia c’è un grande problema con la disinformazione, sia per chi la eroga che per chi ne fruisce. La faziosità di quel titolo rapportato alle vere parole pronunciate è talmente tanto palese che mi chiedo come qualcuno possa averlo usato come fonte.
2) Barbero ha dedicato un miliardo di lezioni a figure femminili, esaltandone il ruolo nella storia, rammaricandosi esplicitamente di non poterne tenere di più PROPRIO perchè alle donne è stato storicamente poco spazio. Cito solo “Come pensava una donna nel medioevo? Caterina da Siena”, “Giovanna d’Arco e il coraggio di fare ciò che alle donne è vietato” o “Ogni epoca ha le sue streghe”.
3) Il fatto che esistano differenze strutturali tra uomini e donne credo sia antropologicamente oggettivo. Una donna porta in grembo un figlio per nove mesi, deve riprendersi dal parto, allattarlo. Tutto questo diminuisce il suo valore e la sua utilità nel mondo del lavoro per com’è oggi concepito. Dire che esistono differenze non vuol dire non perseguire la parità: l’uguaglianza sostanziale si compie proprio nella valorizzazione di queste differenze.
4) Barbero ha utilizzato degli aggettivi con connotazioni negative: eccesso di sicurezza in sè, spavalderia, aggressività. Sono caratteristiche di un mondo del lavoro concepito dagli uomini per gli uomini, in cui non c’è spazio per una prospettiva femminile. Nell’altro stralcio dell’intervista che sono riuscita a reperire si legge: BASTERA’ ALLEVARE UNA GENERAZIONE DI UOMINI CONSAPEVOLI E LA SITUAZIONE CAMBIERA'”. Serve altro? Se per Barbero bisogna cambiare gli UOMINI, è evidente e palese come non stia colpevolizzando le donne per come sono, ma che sta invece colpevolizzando la società maschile e maschilista che non da loro spazio. Non si augura che le donne siano più spavalde o più aggressive (perchè dovrebbero essere punti di forza da rivendicare?), ma che sia il mondo del lavoro ad aprirsi a valori diversi, che siano gli uomini a mutare. Se il cambiamento degli uomini è la soluzione, secondo Barbero sono gli UOMINI il problema. Ecco, questo forse sarebbe stato un titolo più onesto.”
Margherita Dolcevita.

Sorgente: QUOTIDIANO COMUNISTA | Facebook

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