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Il rifiuto di Israele di consegnare il corpo di un bambino di 14 anni sta ostacolando un’indagine sulla sua uccisione da parte di un’organizzazione per i diritti umani.

 

La sera del 14 ottobre, Amjad Osama Abu Sultan si è recato in un luogo affacciato sulla Route 60, vicino a Beit Jala, a ovest della città occupata di Betlemme, in Cisgiordania, con il suo amico Muhammad, anche lui 14enne.

La Route 60 è un’autostrada utilizzata dai coloni israeliani, dove i colpi di arma da fuoco israeliani hanno ucciso diversi palestinesi.

Amjad avrebbe acceso una bottiglia molotov, quando sei soldati israeliani sono apparsi da dietro le rocce e gli hanno sparato tre colpi senza preavviso, riporta il gruppo per i diritti umani Defense for Children International Palestine.

Più tardi quella notte le autorità israeliane hanno chiamato i genitori del ragazzo informandoli che loro figlio era stato colpito a morte.

Suo padre, Osama Abu Sultan, ha detto ai media che l’ufficiale dell’intelligence israeliana che lo ha chiamato per informarlo che suo figlio era morto ha cercato di intimidirlo, dicendogli di stare attento all’altro figlio.

L’ufficiale si è identificato come Wisam Abu Ayoub, secondo Abu Sultan.

Questo è con ogni probabilità un nome falso.

Abu Ayoub ha affermato che Amjad lo ha minacciato tramite Facebook, ha ricordato suo padre.

L’ufficiale dell’intelligence israeliana ha postato messaggi che Amjad gli avrebbe inviato su Facebook.

Il resoconto di Abu Sultan della sua telefonata con l’ufficiale israeliano e la pubblicazione da parte dell’ufficiale dei messaggi Facebook presumibilmente inviati dal ragazzo sollevano dubbi sul fatto che Amjad sia stato preso di mira.

Il padre si chiedeva se un ragazzo di 14 anni, «anche se avesse lanciato una bottiglia molotov», potesse «minacciare davvero lo stato di Israele?». Era perplesso sul motivo per cui le forze israeliane non avevano cercato di arrestare Amjad o di sparargli alla gamba.

Israele ha trattenuto il corpo di Amjad dopo che gli hanno sparato e da allora si è rifiutato di restituirlo alla sua famiglia.
Di conseguenza, il gruppo per i diritti umani non può determinare quanti proiettili abbiano colpito Amjad o su quali parti del corpo.

Il suo amico Muhammad, che ha assistito all’uccisione, è stato successivamente arrestato dalle forze israeliane. Secondo quanto riferito, Muhammad è rimasto illeso durante la sparatoria contro Amjad.

L’uccisione di Amjad porta a 14 il numero di bambini palestinesi uccisi dalle forze israeliane nella Cisgiordania occupata dall’inizio dell’anno.

Le forze israeliane uccidono regolarmente bambini palestinesi, accusati di usare bottiglie molotov.

“Le forze israeliane uccidono regolarmente illegalmente i bambini palestinesi, impunemente, usando una forza eccessiva e un’aggressività letale, intenzionale e ingiustificata”, ha affermato Ayed Abu Eqtaish, direttore del programma di responsabilità presso Defense for Children International Palestine.

Non c’è quasi mai alcuna forma di indagine credibile da parte delle autorità israeliane, per non parlare di un’attribuzione di responsabilità nei confronti di coloro che uccidono i bambini palestinesi.

Sorgente: Rete italiana ISM

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