Il Senato affossa con voto segreto il ddl Zan contro l’omotransfobia. Almeno 16 i franchi tiratori tra chi aveva votato la legge alla Camera. Il Pd accusa Renzi: corresponsabile di aver collocato l’Italia al livello di Polonia e Ungheria. La destra esulta: punita l’arroganza dem e M5s
Editoriale Retroguardie culturali del paese
Norma Rangeri
La maggioranza dei senatori della Repubblica ha bocciato il proseguimento dell’iter parlamentare rinviando, per chissà quanti anni, l’approvazione di una legge giusta e soprattutto importante per l’incolumità, ancora prima che per il benessere, di tutte le persone che ogni giorno anziché goderne devono soffrire per la loro identità sessuale
Politica Il ddl Zan è morto. Il Senato lo affonda con 154 voti a 131
Andrea Carugati
Almeno 16 franchi tiratori, Letta furioso: «Inguacchi in aula» Salvini, Meloni e Renzi in coro: «Punita l’arroganza di Pd e M5S»
La «transizione» di Matteo dal Pd a FI. «Sui diritti le prove generali per il Colle»
Andrea Carugati
Il leader di Iv in Arabia al momento del voto. Le alleanze con le destre, da Torino alla Sicilia, il feeling con Salvini sui diritti civili
«Giochini di bassa politica fatti sulle pelle delle trans»
Carlo Lania
«Se l’identità di genere riguarda uomini e donne, noi trans dove ci collochiamo?»
Regolamento, Fico prova a spezzare lo stallo
A. Fab.
L’ultimo tentativo per sbloccare le riforma senza la quale il nuovo parlamento, dopo il taglio dei parlamentari, non potrà nemmeno partire. Via il comitato “ristretto” a otto, dentro due relatori. Il nodo dell’ampiezza dell’intervento
Vignetta
Internazionale Josh Cavallo: «Sono un calciatore, sono gay»
Nicola Sellitti
Il 21enne australiano è il primo giocatore in attività a fare coming out
LEGGE DI BILANCIO Draghi chiude la manovra Quota 102 per un anno
Andrea Colombo
Pensioni, segnale ai sindacati sulla flessibilità in uscita. Stretta sul Reddito di cittadinanza
Lavoro Pensioni, Landini al governo: «Entro sabato decidiamo la mobilitazione»
Mario Pierro
Dopo la clamorosa rottura con Draghi si cerca una mediazione, posizioni distanti
Italia Figliuolo vede il traguardo del 90%, ma l’ultimo miglio è in salita
Andrea Capocci
Campagna a rilento, per raggiungere l’obiettivo servono altri due milioni di vaccinazioni. Salgono i casi (non solo per colpa dei tamponi da green pass) e inizia la gara a chi salta la fila per la terza dose
Internazionale Sì all’incriminazione di Bolsonaro. Ma lo protegge il procuratore generale
Claudia Fanti
Il presidente sotto accusa per la gestione della pandemia in Brasile si sente in una botte di ferro, e alla radio difende le sue fake news sui vaccini
Italia Al Sud 80 euro in meno pro capite per la Sanità
Adriana Pollice
La Corte dei Conti: «Il Sistema sanitario nazionale non è in grado di garantire un’assistenza uniforme per quantità e qualità»
Europa Cannabis-Koalition, la marijuana nei negoziati tedeschi
Sebastiano Canetta
Sul tavolo delle trattative tra Spd, Verdi e liberali per il nuovo governo c’è anche l’«utilizzo ricreativo» su modello del Canada
Politica Riccardo Magi: «Parlamento italiano bloccato sui diritti civili e individuali»
Eleonora Martini
Parla il presidente di +Europa. «L’impostazione della Conferenza nazionale di Genova rischia di essere incentrata sulle dipendenze e non sugli effetti (disastrosi) dell’attuale norma»
POLONIA Stato di diritto, multa record della Corte Ue alla Polonia
Anna Maria Merlo
Un milione al giorno finché Varsavia non scioglierà la camera disciplinare per i giudici
Europa Fibrillazione tra Psoe e Podemos sulla riforma del lavoro
Marco Santopadre
Scintille tra i due soci di governo, la tensione si stempera con il varo di un sistema di coordinamento tra diversi ministeri per condurre i negoziati. I viola accusano i socialisti di voler annacquare il provvedimento
Portogallo, la finanziaria mette in crisi il governo di sinistra
Goffredo Adinolfi
Non è del tutto chiaro il percorso che ha portato le parti ad irrigidirsi tanto da costruire muri divenuti nel corso dei giorni sempre più invalicabili
WIKILEAKS Processo Assange, parte l’appello. Gli Usa vogliono fine pena mai
Leonardo Clausi
I legali americani tornano a chiedere l’estradizione dell’hacker e attivista, negata in primo grado dalla corte suprema britannica
Internazionale Burhan usa il bastone e la carota, il Sudan non si rassegna al golpe
Michele Giorgio
Il generale golpista libera il premier Hamdok e conferma le elezioni del 2023. Pochi credono ai suoi segnali concilianti di fronte ad arresti di oppositori e l’uccisione di dieci manifestanti. Attesa per il raduno di sabato contro il colpo di stato
Pechino, una base in Tagikistan con sguardo sull’Afghanistan
Lorenzo Lamperti
Al netto delle futuribili opportunità commerciali, la prima preoccupazione di Pechino è quella della messa in sicurezza dei confini e degli asset nella regione. Necessità comune alle repubbliche ex sovietiche, che non a caso la Cina coinvolge attivamente nei dialoghi coi talebani
Benzina alle stelle, in Libano ai tassisti lavorare non conviene
Sonia Grieco
Dopo un incontro con l’esecutivo, sciopero dei trasporti sospeso. Ma la protesta continua
Commenti Ong palestinesi «terroriste», Israele ci ripensi subito
Paolo Pezzati
Dalle intimidazioni alla criminalizzazione finale. Ma si tratta di organizzazioni in prima fila nella difesa dei diritti, la decisione del ministro Gantz è inaccettabile
Internazionale La sfida dell’ultradestra libanese al governo e a Hezbollah
Pasquale Porciello
Il leader cristiano falangista Geagea, criminale di guerra, ignora il mandato di comparizione per i fatti del 14 ottobre. E guarda già alle elezioni: vuole mostrarsi come l’unico difensore della cristianità nel paese contro il movimento sciita
La famiglia Regeni alla Ue: «Fatti concreti»
Chiara Cruciati
Intervento della famiglia del ricercatore all’Europarlamento: «Le singole nazioni procedono in base a interessi particolari malgrado la situazione molto preoccupante per i diritti umani». Intanto dal Cairo il primo ministro Mandbuly nega responsabilità sul caso di Patrick Zaki
Cultura Simone de Beauvoir, la grande avventura di essere se stesse
Laura Barile
Per Donzelli un libro di Sandra Teroni sulla filosofa e intellettuale francese. La scrittura è stata per lei la leva capace di sollevare il mondo, sostenendola nel processo di liberazione di sé. Diari, saggi, romanzi, un denso intreccio dei generi e dei saperi nella vitalissima Parigi del dopoguerra. Una tela di Penelope che riprende lo svolgimento di una vita per rileggerla e reinterpretarla «alla luce delle categorie di caso e necessità, libertà e condizionamento sociale»
Sulle strade del sale che portavano a Cervia
Valentina Porcheddu
Gli scavi diretti da Andrea Augenti, dopo un’accurata ricognizione di superficie associata allo studio della cartografia storica, ha identificato l’antico sito con i suoi commerci e abitazioni. Ora la sfida è affiancare al parco naturalistico del Delta del Po anche quello archeologico
Se lo scrittore è un fornitore di servizi
Maria Teresa Carbone
Cosa accade a romanzi e lettori nell’epoca della cultura accelerata di Amazon
Dieci storie di procreazione assistita che interrogano il femminismo
Laura Marzi
«In fondo al desiderio» di Maddalena Vianello, per Fandango. La presentazione sabato a Roma (ore 20 Cinema Avorio) nell’ambito del festival Inquiete
Visioni Gli ultimi giorni dell’Urss e le occasioni perdute di Mikhail
Eugenio Renzi
«Gorbachov. Paradiso» nel programma della diciannovesima edizione di Doclisboa, tra le più importanti panoramiche internazionali del documentario
Oliver Onions, il duo si rifa il look (sonoro)
Stefano Crippa
Il ritorno di Guido e Maurizio De Angelis, autori di storiche sigle e colonne sonore, con un progetto di rivisitazioni in uscita il 29 ottobre «Future memorabilia»
Segnali di danza, natura e paesaggio
Francesca Pedroni
“Elegia delle cose perdute”, mediometraggio di Stefano Mazzotta in co-regia con Massimo Gasole, visto in anteprima al festival Oriente Occidente di Rovereto, venerdì 29 ottobre al Supercinema di Tuscania
Lezioni di storia (e musica) nell’immaginario americano
Gianfranco Capitta
Al Vascello di Roma “Mistery train” lo spettacolo ideato e condotto da Sandro Portelli
«Carla», un film sul mito Fracci libellula da combattimento
Francesca Pedroni
Il film dedicato alla grande étoile scomparsa a maggio sugli schermi dall’8 al 10 novembre e il 5 dicembre su Rai1
Commenti Se il Pd sposa l’Agenda-Draghi, serve un’altra casa
Loris Caruso
La diffusione di analisi e ironie (spesso giustificate) sul ‘complottismo’, ora concentrate su no-vax e no-pass ma ricorrenti anche su altri fenomeni, rischia di far perdere di vista un fatto: la comprensione del potere e la fascinazione per distopie cospirative non sono la stessa cosa
Riflettori accesi sui 100 miliardi destinati alla filiera edile
Alessandro Genovesi*
Per difendere i contenuti di un buon accordo sulla sicurezza dei cantieri e sull’ occupazione, e su misure aggiuntive (Ape social), saremo in piazza il 13 novembre
Vignetta
La politica fiscale come lotta di classe alla rovescia
Luigi Pandolfi
Se prendiamo la sanità, solo per fare un esempio, con questa «riforma» le tasse si taglierebbero ai primari ospedalieri, non certo agli infermieri
Rubriche Il premier polacco Morawiecki e le sue guerre mondiali
Massimo Congiu
La rubrica sui sovranismi a cura di Massimo Congiu
HACKER’S DICTIONARY Il Green Pass di Adolf Hitler è finito sul Web
Arturo Di Corinto
L’allarme adesso riguarda la validità dei Green Pass generati dalla piattaforma europea
Rubriche Il nucleare di quarta generazione
Alexei Sorokin
La rubrica a cura della task force Natura e Lavoro
Come riconoscere una strega
Giuseppe Caliceti
La rubrica a cura di Giuseppe Caliceti
Vignetta
ExtraTerrestre A Glasgow non sono ammessi altri errori
Giuseppe Onufrio
L’obiettivo della riduzione graduale dei combustibili fossili rischia di essere minato dal mercato delle compensazioni. Il rischio greenwashing
Il giorno dell’okapi, l’unicorno d’Africa
Piero Papa
Metà zebra e metà giraffa, silenzioso e solitario, l’animale vive nella regione pluviale dell’Ituri, in Congo. Un’area martoriata dalla guerra civile
La transizione ecologica italiana è una chimera
Daniela Passeri
Non abbiamo un piano aggiornato per l’energia e il clima (Pniec), di conseguenza non abbiamo un target specifico di riduzione delle emissioni, quindi non ce l’hanno nemmeno le Regioni. Non abbiamo una legge sul clima, non abbiamo un piano di tagli ai sussidi alle energie fossili. Da un paio d’anni le aste per assegnare nuova potenza alle fonti rinnovabili vanno pressoché deserte, mentre le semplificazioni proposte per gli iter autorizzativi non semplificano. Così l’Italia si presenta alla COP 26 di Glasgow, di cui ha la co-presidenza con il Regno Unito: decisamente con il fiato corto. L’OBIETTIVO NAZIONALE di riduzione delle emissioni (Ndc) è a tutti gli effetti allineato a quello europeo (-55% di CO2 entro il 2030, rispetto al 1990), dal momento che al tavolo delle trattative l’Ue si presenta con un negoziatore unico per gli Stati membri. DI TARGET CHE SI SONO rivelati insufficienti è lastricata la strada della diplomazia climatica: secondo la comunità scientifica, l’Ue dovrebbe porsi come obiettivo -65% entro il 2030 (i Verdi europei hanno votato contro il provvedimento Fit for 55%). Se prendiamo in considerazione anche i principi di equità e di responsabilità comuni ma differenziate un paese industrializzato come l’Italia dovrebbe tagliare le emissioni del 92%, secondo i calcoli di Climate Analytics contenuti in una ricerca della campagna Giudizio Universale che ha fatto causa allo stato italiano per inadempienze climatiche. Per l’obiettivo minimo, quello europeo, una Transizione ecologica è ancora possibile purché l’Italia si dia una tabella di marcia molto rigorosa nei settori a più alte emissioni. ENERGIA. LE FONTI DI ENERGIA RINNOVABILE, fotovoltaico ed eolico in particolare, da 7 anni sono in stallo, con tassi di crescita inferiori a 1 GW di nuova capacità installata all’anno. Per raggiungere l’obiettivo europeo servirebbe installare da qui al 2030 circa 70 GW di potenza, quindi 7/8 GW all’anno di nuova capacità. Poiché, come sottolinea Paolo Rocco Viscontini, presidente di Italia Solare, «i sistemi energetici sono dei pachidermi, serve una visione a lungo termine per un loro adeguamento in vista degli obiettivi di decarbonizzazione. Il settore non può inseguire ogni anno i singoli provvedimenti di una legge di bilancio, ma serve un respiro più ampio, di almeno 4/5 anni di programmazione». Inoltre, «non si può parlare di taglio delle emissioni continuando a parlare di gas – continua Viscontini – è vero che ne avremo bisogno ancora per alcuni anni, ma così si perde di vista la vera soluzione, che è l’aumento delle rinnovabili che, per altro, hanno un prezzo fisso e sono svincolate da chi apre e chiude a piacere i rubinetti di gas e petrolio». Per favorire la penetrazione delle fonti rinnovabili è giunto il momento, secondo Italia Solare, di incentivare i sistemi di accumulo, cioè le batterie che rendono le fonti rinnovabili programmabili, invece di incentivare centrali a gas di nuova costruzione. Il riferimento è al Capacity Market, contro il quale Italia Solare ha fatto ricorso (il procedimento è attesa di un pronunciamento da parte di una Corte europea, visto che altri meccanismi simili sono stati impugnati in altri paesi europei). «Non diciamo che non sia necessario, ma costerebbe molto meno se una parte di questi incentivi venissero destinati a pompaggi idroelettrici ed accumuli elettrochimici, invece che al gas», chiosa Viscontini. QUANTO ALLE LUNGAGGINI burocratiche che bloccano gli iter autorizzativi, il presidente di Anev (Associazione nazionale energia del vento), Simone Togni, non usa mezzi termini: «Il problema non è burocratico, ma politico. Ci dicano una volta per tutti se l’eolico si può sviluppare in Italia oppure no. Non è possibile che, di tutti i progetti presentati dal 2017 ad oggi, nessuno abbia avuto parere positivo dalle Soprintendenze. È chiaro che c’è un’azienda di stato che basa i suoi interessi sul fossile per la quale va pensata al più presto una riconversione». DAGLI UFFICI DI ELETTRICITÀ FUTURA (Confindustria) è partita nei giorni scorsi una lettera indirizzata a Mario Draghi nella quale si invita il governo a fare di più e più in fretta sul fronte della transizione: si chiede un Pniec aggiornato e la ripartizione dei target tra le Regioni. «È a livello regionale che si realizzerà la transizione energetica – dice il presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo – è tempo che le regioni decidano come ripartirsi i 70 GW da installare, che equivalgono a 100 miliardi di investimenti e 90mila posti di lavoro. Non è pensabile installarli tutti nelle 2/3 regioni del Sud dove c’è più sole e più vento, il rischio di un intasamento è reale. Bisogna pensarci per tempo e immaginare aste differenziate per zone, affinché anche al Nord sia conveniente realizzare una parte degli impianti». EDILIZIA. IL SUPERBONUS 110% rinnovato solo fino al 2023 ha deluso le aspettative del settore che per alcuni anni si vede sovraccaricato di lavoro per poi frenare di colpo. Nell’edilizia i consumi di energia sono aumentati del 23% dal 1990, mentre le emissioni sono diminuite della stessa quota grazie al passaggio dal gasolio al gas nelle caldaie e all’aumento delle rinnovabili nel mix elettrico nazionale. Siccome il 62% delle emissioni dell’edilizia viene dal riscaldamento, il provvedimento da prendere al più presto è quello di fissare una data per la fine dell’installazione delle caldaie a gas. Parallelamente, l’aumento delle coperture con pannelli fotovoltaici accoppiati con batterie e l’avvio delle comunità energetiche potrebbe dare un impulso decisivo all’auspicato cambio di passo. TRASPORTI. IL SETTORE DOVE le emissioni continuano ad aumentare (+29% dal 1990) anziché diminuire. Secondo Legambiente, che sabato scorso è scesa in piazza a Roma per sensibilizzare la classe politica in vista di COP 26, gli attuali target al 2030 non sono in grado di garantire la necessaria inversione di rotta. Come per le caldaie, serve una data certa per la fine della vendita delle auto con motore endotermico, già fissata al 2035 in Ue, ma che andrebbe anticipata di alcuni anni. Secondo la coalizione Italy for Climate, per ridurre del 30% le emissioni dai trasporti è necessario arrivare a 5 milioni di auto elettriche al 2030, ma anche ridurre il numero di auto in circolazione grazie ai sistemi di mobilità condivisa e all’aumento dell’offerta del trasporto pubblico. Per il trasporto pesante, invece, è necessario introdurre l’idrogeno: una ricerca di Transport & Environment ha di recente messo in luce che un camion alimentato a Gnl (gas naturale liquefatto) emette più gas climalteranti rispetto ad un mezzo equivalente alimentato a diesel, quindi è urgente eliminare le stazioni di rifornimento a gas e gli incentivi per l’acquisto dei camion a Gnl.
Allevamenti e pratiche agricole sostenibili, il Belpaese continua ad essere in ritardo
Francesco Bilotta
Allevamenti e pratiche agricole sostenibili, l’Italia è in ritardo
Francesco Bilotta
Nel Pnnr si favorisce l’agricoltura intensiva e non c’è spazio per il bio
«Una legge per il suolo»
Luca Martinelli
Dieci anni dopo la nascita del Forum Salviamo il paesaggio, parla il portavoce Paolo Mortarino: «mancano le norme, ma la situazione è migliorata»
Storie vere di ragazze del mondo che si battono per salvare la Terra
Serena Tarabini
Castagne, il pane dei poveri che non si usa più
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Cop26, la solitudine green dei paesi virtuosi
Livio De Santoli
A Glasgow in ordine sparso, tra impegni veri e retromarce. Negli Usa, il programma per uscire dal carbone non finisce nella legge di bilancio
Il «Made in Italy» delle nostre multinazionali: emissioni fossili in patria e all’estero
Federico M. Butera
La «vigile attesa» del governo sul nucleare e i piani dell’Eni per catturare la C02
Sorgente: il manifesto del 28.10.2021