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Il Coordinamento dei Lavoratori Portuali di Trieste, che due anni fa ha rotto il patto federativo siglato nel 2015 con l’Unione Sindacale di Base, non avendo titolo per proclamare lo sciopero si è affidato inizialmente alla Fisi, la Federazione italiana sindacati intercategoriali, con sede a Eboli (Salerno) e alla Confsafi. Si tratta di due sigle sconosciute dietro le quale si nasconde il nulla, dal punto di vista sindacale. Tra i leader della Fisi ci sono il noto medico no vax Dario Giacomini, di Aviano, candidato nelle liste di Casapound alle politiche del 2013 nel Veneto, e Pasquale Bacco, in passato candidato alle elezioni politiche con CasaPound e sindaco a Bitonto con la Fiamma Tricolore. Nell’autunno scorso Bacco aveva capeggiato una manifestazione a Taranto incitando a togliersi la mascherina e a violare il lockdown. Rolando Scotillo, segretario “generale” della Fisi, è stato candidato col centrodestra alle elezioni regionali in Campania.
Alla ricerca di una organizzazione che potesse realmente coprire lo sciopero, successivamente il CLPT – o comunque uno dei suoi portavoce, Sandi Volk – ha fatto sapere di aderire anche a quello proclamato da altre piccolissime realtà come Al-Cobas e Soa.
In questi giorni il portavoce del CLPT, Stefano Puzzer, ha più volte ribadito, nelle interviste e su alcuni post facebook, di considerare la pandemia di Covid19 poco più che una influenza stagionale, ritenendo ingiustificate le draconiane misure di prevenzione e la richiesta di vaccinazione. Di cui la protesta per l’eliminazione del Green Pass come requisito indispensabile per accedere al proprio posto di lavoro.
Cito dal pezzo di Marco Imarisio inviato a Trieste del Corriere:
“Puzzer, il portavoce delle dichiarazioni forti, esce quando arriva una troupe televisiva e con la faccia stravolta dal sonno invita anche i giornalisti a insorgere «con ogni mezzo» contro «l’Italia e l’Europa dei plutocrati che ci vogliono far finire come la Grecia, schiavi delle grandi corporazioni». Per dovere di cronaca occorre dare conto di altre sue opinioni sparse, sul Covid che ha «poche differenze» con l’influenza stagionale e il vaccino «che me lo sono fatto anch’io, ma chissà quale veleno c’è dentro». «Noi siamo la faccia che i No Pass stavano cercando».
A due metri di distanza da lui, il presidente Sebastiano Grison sostiene una tesi opposta. «La nostra non sarà una manifestazione, e neppure un picchetto, ma solo un presidio. Consentiremo l’entrata a tutti i lavoratori, ci mancherebbe altro». L’unico a non uscire mai dalla piccola stanza dove si telefona e si discute in modo febbrile e il segretario, lo storico Alessandro detto Sandi Volk, il più anziano del gruppo con i suoi 62 anni. (…)
(…) Nel Coordinamento c’è dentro di tutto. Il collante ideologico di partenza è l’indipendentismo, con la rivendicazione dell’extraterritorialità del porto. Da qui in poi, ognuno per sé. Il presidente Grison vota a destra. Gli ultras della Triestina presenti nel sindacato rappresentano una frangia di ultradestra, vicina a Forza nuova. Qualcuno si professa no vax, ma nel Comitato direttivo i vaccinati sono dodici su 15. Puzzer è un fuoriuscito dalla Cisl. Molti iscritti sono ex della Cgil. Nella sua stanza, Volk si definisce «comunista che si trova meglio con i fascisti» e sostiene che la Clpt è «una ricca maionese»”.
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La questione centrale è che nella maggior parte delle mobilitazioni degli ultimi mesi, il rifiuto del Green Pass non nasce da una legittima e sacrosanta contestazione alle storture e alle contraddizioni della misura governativa e alla strumentalizzazione che ne fanno le associazioni padronali per perseguire i propri interessi (magari si sviluppassero mobilitazioni su questo fronte!) ma da un rigetto del principio della vaccinazione universale, a partire da argomentazioni irrazionali, antiscientifiche, complottiste e negazioniste, o comunque da una generica diffidenza nei confronti del “potere”, dello “stato”, delle “istituzioni”, della “scienza”. Si continua a scambiare un fenomeno oggettivo – la pandemia e la necessità di contrastarla – con un fenomeno soggettivo – le caratteristiche ideologiche e di classe delle classi dirigenti obbligate a far fronte alla situazione.
Il motivo e le modalità con cui ci si oppone a qualcosa di sbagliato sono fondamentali, perché ci parlano del segno di una mobilitazione e soprattutto delle sue prospettive. Nei prossimi mesi la base di queste mobilitazioni – prima No Lockdown, poi No Mask, poi No Vax, ora No GP – ce la ritroveremo passiva ad accettare qualsiasi misura antipopolare governativa che non intacchi, nella loro percezione, i loro interessi o la loro libertà, se non a sostenere apertamente parole d’ordine reazionarie agitate da qualcuno che riesce a strillare più forte degli altri
Ovviamente è profondamente sbagliato dire che tutti quelli che erano in piazza del Popolo sabato scorso o tutti quelli che manifestano a Trieste o in altre città sono fascisti. Stando ad alcune cronache della manifestazione a Trieste di questa mattina, ad esempio, i portuali avrebbero impedito che un drappello di esponenti di Forza Nuova e di Casa Pound si unisse al concentramento contro il Pass Verde (anche se in un comunicato Casapound Trieste spiega di aver partecipato senza problemi alla manifestazione). Sarebbe stato impedito l’ingresso all’area portuale anche ad alcuni gruppi di estrema sinistra, per evitare che “gruppi politici strumentalizzino la lotta dei portuali”. In mattinata però il consigliere comunale fascista Fabio Tuiach (che d’altronde ha lavorato a lungo nel porto di Trieste) aveva dato mostra di sé cercando di impedire che alcuni dipendenti del porto entrassero per iniziare il proprio turno.
Le mobilitazioni hanno un carattere trasversale proprio grazie al potere catalizzante della parola d’ordine “No Green Pass”, come precedentemente di quella “No lockdown” e di quella “No mask” e “No vax”. E’ molto semplificatorio ridurre il tutto a “sono fascisti”. Ma è anche vero che ci sono anche dei fascisti, e parecchia gente che non ha problemi a manifestare insieme ai fascisti.
da facebook – Solo Uniti si Vince

Sorgente: Facebook

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