
di Marjana Sadat
Sono le 8 del mattino. Come d’abitudine, preparo la colazione mentre leggo il giornale. Si parla della povertà in Afghanistan: Najiba una bambina dagli occhi innocenti è stata venduta per 50 mila AF, l’equivalente di 600 dollari. Ma non è tutto: pochi giorni fa, 8 bambini sono morti di fame nella zona occidentale di Kabul.
Questi 8 bambini, che vivevano nel distretto 13, Dasht-e-Barchi, a Kabul, non avevano nessuno che si prendesse cura di loro o desse loro da mangiare.

L’imam Mohammad Ali Bamyani, durante il funerale, ha detto che la gente li nutriva. Eppure sono morti di fame e sono stati sepolti in una collina del quartiere di Quragh in una fossa comune. Diverse personalità politiche e cittadini afghani hanno commentato la morte di questi bambini.
Un’altra notizia dal nord dell’Afghanistan: leggo su Aamaj News che un dipendente di una scuola, un certo Muhibullah, è morto di fame nella provincia di Fayzabad. Aveva chiesto aiuto diverse volte, ma nessuno gli ha dato ascolto e alla fine è morto.
La gente sta morendo di fame e le organizzazioni internazionali denunciano una situazione sempre più grave di povertà, fame e malnutrizione. L’Afghanistan è colpito dalla siccità e dalla recessione economica e molti sono costretti a trasferirsi nel tentativo di sopravvivere. C’è bisogno di un intervento umanitario urgente.

Anche il prezzo di molti articoli di prima necessità è aumentato, e non si sa come i talebani intendano affrontare la crisi. La povertà e la disoccupazione spingono la gente a lasciare il Paese.
Ho tentato di contattare dei funzionari talebani per sapere che cosa pensano di fare, ma non mi ha risposto nessuno.
fotografia: Asho, una bambina promessa sposa a un 23enne verso il quale la sua famiglia aveva un debito (afp
traduzione di Luis E. Moriones
Sorgente: Giorni difficili: in Afghanistan si vendono le bambine – la Repubblica