Uno dei volti della Grecia più rilevanti nel mondo è scomparso oggi, ad Atene, all’età di 96 anni. Era ricoverato in una clinica dal 2019 a causa di problemi cardiaci. Protagonista della resistenza greca contro i nazisti, fu catturato e torturato. Poi, l’iscrizione al conservatorio
Mikis Theodorakis, il più grande compositore greco contemporaneo, è morto ad Atene all’età di 96 anni. Theodorakis ha rappresentato nella maniera migliore l’anima del suo paese, la sua cultura, la sua tradizione e al tempo stesso la sua modernità, costruendo un universo musicale di raffinatissima bellezza e poesia e fortemente radicato nella realtà. Il grande pubblico lo ha conosciuto soprattutto per le musiche di Zorba il greco, il film di Michael Cacoyannis del 1964, ma la sua produzione di musiche da film, opere, canzoni, è stata molto più grande, ricca e importante, dagli anni Cinquanta in poi.
(afp)
Nato il 29 luglio del 1925 nell’isola greca di Chio e inizia i suoi studi musicali ad Atene, all’inizio degli anni Quaranta, iscrivendosi al Conservatorio Odeon nel pieno dell’occupazione italiana della Grecia. Proprio per combattere l’occupazione fascista, Theodorakis si avvicina alla resistenza, entrando in contatto con il Fronte di Liberazione Nazionale nato su iniziativa del Partito Comunista Greco, e entra a far parte dell’Esercito Popolare Greco di Liberazione, l’ELAS. Viene arrestato, imprigionato e torturato e liberato alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ma il suo impegno non diminuisce, anzi lo spinge a prendere parte alla guerra civile che scoppia nel 1946, sempre tra le fila dell’ELAS.
Viene nuovamente arrestato e portato prima in campo di concentramento e poi deportato a Icaria. Nel 1950 torna alla libertà, completa i suoi studi e si diploma al conservatorio, resta fortemente legato alla politica ma è la musica a catturare completamente la sua creatività e rapidamente si fa conoscere con le sue prime opere, soprattutto con Carnival del 1953, che viene anche rappresentato all’Opera di Roma.
A ventisette anni, grazie a una borsa di studio, si trasferisce a Parigi e da qui inizia a girare per il mondo, scrive per il teatro, il balletto, il cinema, ma soprattutto inizia un attento e profondo lavoro di recupero della canzone popolare greca, che pur avendo a suo avviso una grande ricchezza musicale, trova povera nei testi. Inizia quindi a collaborare con un poeta che ha conosciuto in campo di concentramento, Yannis Ritsos, che come lui ha coltivato una passione per la canzone popolare e come lui è animato da una grande passione politica e sociale. Con Ritsos, ma anche con altri poeti come Kambanellis, Theodorakis inizia un clamoroso lavoro di rivitalizzazione della musica greca, portando dentro la tradizione musicale del paese la poesia e al tempo stesso le forti tensioni ideali del decennio.
Nel 1963 in seguito all’assassinio di Gregoris Lambrakis (il politico ucciso da estremisti di destra che ispirò Vasilis Vasilikos per il suo romanzo politico Z, diventato poi il bellissimo film di Costa Gavras), Theodorakis fonda il Movimento democratico Giovanile Grigoris Lambrakis, che in poco tempo raccoglie moltissime adesioni e diventa una delle principali forze politiche giovanili del paese. Nel 1964 viene eletto nel parlamento greco, nelle fila dell’Unione Democratica di Sinistra, ma nello stesso anno conosce il grande successo, prima con la colonna sonora di Fedra di Jules Dassin, poi con quella di Zorba il greco, che fa conoscere al mondo la sua più geniale creazione, quella del sirtaki.
Prendendo spunto da una danza tradizionale greca, l’hasapiko, Theodorakis crea una incredibile musica contemporanea, che ha le radici nella storia e nel folklore, nella cultura profonda della Grecia, ma è frutto della sua inventiva, della sua genialità. Il suo impegno politico, sotto la dittatura dei colonnelli, entra nuovamente a far parte della resistenza, va in clandestinità, ma viene nuovamente arrestato e sottoposto a violenze e torture. Una grande campagna internazionale in suo sostegno gli consente di uscire dalla prigione e di essere mandato agli arresti domiciliari, la sua musica viene proibita ma le sue canzoni e le sue composizioni diventano la colonna sonora della resistenza greca al regime fascista.
La sua diventa una lotta continua, le sue proteste, i suoi scioperi della fame, i suoi nuovi arresti, diventano il simbolo della lotta del popolo greco contro la dittatura, così come le opere scritte in questo durissimo periodo, in particolare durante l’esilio al quale è costretto dal 1970, in Francia. In questi anni realizza moltissimi lavori di grande rilievo, tra i quali Canto General, nato dall’incontro con il poeta cileno Pablo Neruda. Lavora ancora molto per il cinema, nel già citato Z-L’orgia del potere e L’amerikano di Costa Gavras e nel famosissimo Serpico di Sidney Lumet nel 1973.
Alla caduta del regime dei colonnelli nel 1974, Theodorakis riprende anche la sua attività politica, viene candidato come sindaco di Atene dal Partito Comunista Greco nel 1978 e viene eletto diverse volte al parlamento, diventando anche ministro del governo di Constantie Mitsotakis, dal 1990 al 1992. La musica e l’impegno politico continuano a marciare di pari passo, le sue opere vengono proposte in tutto il mondo con successo e le sue battaglie, per la pace, per l’ambiente, per la libertà, lo portano in primo piano non solo in Grecia ma in tutta Europa, e lo spingono nel 2010 a fondare un suo movimento, Spitha. Negli ultimi anni la sua attività, a causa principalmente dell’età, si era molto ridotta, le sue apparizioni pubbliche limitate, ma era rimasto una figura importante della cultura greca ed europea.
Le sue canzoni hanno avuto anche un grande successo in Italia, interpreti come Edmonda Aldini, Milva, Iva Zanicchi, le hanno fatte conoscere al nostro pubblico. Il lavoro di Theodorakis è stato immenso e ricchissimo, fatto di canzoni che hanno saputo mettere insieme il massimo della cultura e il massimo della popolarità, composizioni che hanno mescolato tradizione e futuro, impegno e sentimenti, opere liriche e d’avanguardia, colonne sonore indimenticabili e brani militanti, che hanno fatto di lui una delle personalità più importanti della storia del Novecento e dei nostri anni.