Il Comune di Arezzo ha pubblicato un bando per l’accesso agli alloggi ERP nuovamente discriminatorio nonostante la pronuncia della Corte d’Appello di Firenze del 27 gennaio 2021 e la giurisprudenza costituzionale.
Il nuovo bando del Comune di Arezzo, come quello precedente censurato in sede giudiziaria, presenta principalmente due profili discriminatori: il primo è quello dei 5 anni di residenza o attività lavorativa esclusiva o principale nel territorio regionale previsto al punto A)b) del bando. Il secondo è quello relativo all’obbligo, per i cittadini extra UE, di produrre certificazione del Paese di origine attestante l’assenza di proprietà immobiliari.
Come è ormai noto, entrambi questi requisiti sono stati dichiarati illegittimi da due sentenze della Corte Costituzionale, la n. 44 del 2020 e la n. 9 del 2021.
La Regione Toscana, in ossequio alla pronuncia n. 9, ha modificato la legge regionale con la l.r. 35/2021 prevedendo che gli oneri di documentazione aggiuntiva rispetto a quanto già emergente dall’ISEE possano essere richiesti solo nel caso in cui il richiedente non autocertifichi la propria residenza fiscale in Italia.
ASGI è dunque immediatamente intervenuta con lettera con la quale ha invitato il Comune di Arezzo a modificare immediatamente il bando eliminando le clausole discriminatorie, a prorogare i termini di scadenza e a darne ampia informazione al pubblico.