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Tra il 16 e il 18 settembre 1982, si compiva uno dei peggiori e agghiaccianti massacri della storia: quello del quartiere di Sabra e del campo profughi di Chatila, entrambi posti alla periferia ovest di Beirut, in Libano. Tra i 1500 e i 3000 palestinesi furono barbaramente uccisi dalle falangi cristiano maronite libanesi e dall’esercito del Libano del Sud, con la complicità di Israele, che aveva lanciato la sua operazione “Pace in Galilea”, invadendo il paese per la seconda volta. Ariel Sharon all’epoca generale dell’esercito israeliano decise di chiudere ermeticamente i campi profughi e di mettere cecchini sui tetti di ogni palazzo. Niente e nessuno poteva entrare nei campi. Ebbero quindi gioco facile le milizie cristiane libanesi, costituite dai falangisti: dinanzi a loro quasi solo donne, anziani e bambini.Pochi giorni prima, si era firmato un accordo per il quale i fedayin palestinesi, militanti della guerriglia armata palestinese contro lo Stato israeliano, avevano accettato di lasciare il Libano in cambio della garanzia di una protezione internazionale sulla popolazione palestinese rimasta. Ma la protezione non ci fu. Per quasi tre giorni persone inermi, indifese e disarmate furono sgozzate come animali, le donne violentate, i corpi dei bambini sventrati e mutilati. Mai uno sterminio così atroce era stato compiuto sotto gli occhi di un esercito e di un paese che si definisce “democratico”.Quando i giornalisti stranieri e la Croce Rossa entrarono nei campi il giorno dopo provarono solo orrore. Sembrava di vivere in un incubo: donne che urlavano sui corpi dei loro cari, che vagavano tra i vicoli, bambini che piangevano in mezzo ai corpi senza vita stesi sotto il sole. Ogni viuzza sporca attraverso gli edifici vuoti – dove i palestinesi avevano vissuto dalla fuga dalla Palestina alla creazione dello Stato di Israele nel 1948 – raccontava la propria storia di orrori. A 39 anni di distanza, i colpevoli del brutale eccidio rimangono ancora impuniti e le vittime, i palestinesi, ancora senza pace, senza giustizia e tutt’ora vittime delle violenze sioniste.

Fonte:  left.it

#SabraShatila #PerNonDimenticare #FreePalestine #PalestinaLibera

 

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