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L’episodio al pronto soccorso del Mauriziano: “Un caso estremo ma sono tanti ad arrivare qui contagiati spiegando le ragioni della scelta di non fare il vaccino”, racconta il primario del Dea Domenico Vallino

Sara Strippoli

Quelle parole  pronunciate poco prima di essere intubata  hanno choccato tutti. La signora over 50 arrivata con gravi sintomi da Covid al pronto soccorso del Mauriziano ha fatto una richiesta precisa: che a nessuno venisse in mente di vaccinarla. Il suo appello è stato accolto con sconcerto da medici e infermieri che quel giorno erano in servizio al Dea di corso Turati: così grande era la preoccupazione di poter essere vaccinata a sua insaputa da superare tutti gli altri timori, la gravità della polmonite interstiziale, la paura della rianimazione, gli interrogativi sul suo futuro. A raccontare l’episodio è il primario del pronto soccorso dell’ospedale di corso Turati Domenico Vallino: “Una storia estrema – dice –  perché è evidente che a nessuno di noi sarebbe mai venuto in mente di somministrare il vaccino a una persona  con il Covid in quelle condizioni, ma che rispecchia il livello di difesa e arroccamento a cui possono arrivare alcuni”.

In realtà i casi di persone che hanno deciso di non vaccinarsi e arrivano in pronto soccorso in questi giorni con polmonite o difficolttà respiratorie  sono tante e raccontano di paure, convinzioni, e anche molta determinazione in difesa della loro scelta,  racconta ancora il direttore del pronto soccorso del Mauriziano.La signora cinquantenne ossessionata dall’ipotesi di un vaccino somministrato in un momento in cui non avrebbe mai potuto scegliere liberamente  è stata  ricoverata in terapia intensiva all’ospedale Martini dove la stanno curando. Molti altri episodi, simili anche se diversi,  si stanno verificando nei Dea degli ospedali torinesi. Confermati da molti direttori delle strutture torinesi: “I casi sono tanti”, scuote la testa Fabi Deiaco, direttore del pronto soccorso del Martini.   “In media in questi giorni abbiamo un caso al giorno di paziente che risulta positivo al Covid – prosegue Vallino –  Sono praticamente tutti non vaccinati. Pochi giorni fa è arrivata malata una signora di 74 anni. Non era vaccinata e ha motivato la scelta dicendo di avere molta sfiducia nei confronti dei vaccini. Non è in gravi condizioni e potrebbe essere curata a casa ma vive sola e non ha la possibilità di curarsi. Quindi abbiamo ritenuto che fosse preferibile curarla in ospedale e abbiamo deciso di contattare l’Amedeo di Savoia. Fino a quando c’è posto in corso Svizzera si preferisce che i casi Covid siano trattati nell’ospedale dedicata in modo da mantenere libere le altre strutture cittadine.

Sorgente: Torino, cinquantenne malata di Covid prima di essere intubata: “Che non vi venga in mente di farmi il vaccino” – la Repubblica

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