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Il Marocco viene spesso citato come fulgido esempio di Paese islamico “moderato”. Nonostante il suo Re sia tutt’oggi indicato come “comandante dei fedeli”, massima autorità religiosa, nella Costituzione. I giornalisti vengano sistematicamente arrestati; internet e social network siano spesso oscurati; i blogger perseguitati per le critiche alla monarchia; i matrimoni cristiani non siano legalmente riconosciuti e le relazioni omosessuali punite col carcere.

Ebbene è successo che in questa nazione “moderata”, pochi giorni fa, una cittadina italiana ventitreenne di origine marocchina sia stata arrestata all’aeroporto di Marrakech a causa di un post Facebook del 2019 in cui faceva ironia sull’Islam. “Offesa pubblica alla religione di Stato” è l’accusa, tramutata in sentenza di colpevolezza dopo un processo lampo che l’ha condannata a 3 anni e mezzo di galera.
Sono passati più di dieci giorni dal vergognoso arresto della giovane cittadina ma nessun comitato ha organizzato qualche sit in di protesta sotto le ambasciate, nessuna campagna social di sensibilizzazione, Amnesty International tace, la Boldrini continua a parlare di DDL Zan e gli studenti non si mobilitano. Niente di niente. Di lei non si conosce né volto né nome. Eppure parliamo di una ragazza italiana perseguitata per reati religiosi.

Sorgente: Italiana arrestata in Marocco per un post Facebook. Dove sono i “buoni”? – Il DiSsenziente – L’Antidiplomatico

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Un commento su “Italiana arrestata in Marocco per un post Facebook. Dove sono i “buoni”? – Il DiSsenziente – L’Antidiplomatico

  1. “L´umanità desiderosa di libertà vivrebbe meglio se sapesse uscire,senza bisogno di eroismi o sacrifici patrimoniali,dalla sua servitù forzate o volontaria al potere dell´immoralità nello stato dei partiti”.

    Antonio García-Trevijano Forte;rivoluzionario della libertà.