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A 10 anni dai referendum popolari vinti in Italia, il nucleare, civile e militare, non è la risposta ad alcunché!
E’, invece, un rischio mortale da neutralizzare ed estinguere…
Avanti per un coordinamento europeo delle lotte!
13 giugno 2021 – incontro online
promosso da Disarmisti esigenti, Sardegna pulita, WILPF Italia
Il punto da focalizzare è che oggi non si può essere antinucleari alla stessa maniera con cui si sono vinti i referendum nel 2011, perché, al di là della retorica delle lobby, sono maturate novità importantissime nel campo del nucleare militare, nel campo del nucleare civile, nel loro intreccio e nel rapporto tra il ciclo complessivo del nucleare e il complesso dell’evoluzione sociale.
Novità storiche anche dal punto di vista ecopacifista. Oggi dobbiamo tener conto della centralità della campagna politica per la ratifica del TPAN: il muro dei Paesi NATO potrebbe registrare crepe decisive dal grande cambiamento che si profila in Germania con un possibile cancelleriato verde in seguito alle prossime elezioni di settembre. E potrebbe essere possibile tentare quella convergenza tra energia e acqua quali beni comuni che non si riuscì a realizzare nella campagna referendaria del 2011. In questo senso il nostro incontro è concepito in collegamento (e in supporto) con le giornate che il Forum italiano dei movimenti per l’acqua sta organizzando per il decennale dei referendum (11-12-13 giugno 2021).
Il taglio della discussione che intendiamo organizzare vorrebbe combinare un fondamento di divulgazione scientifica con una presa di posizione politica e operativa netta da parte del movimento di base, prendendo come base di azione l’appello pubblicato su petizioni.com (link per sottoscrivere online: https://www.petizioni.com/rispettarereferendum), che di seguito proponiamo in estratto:
10 ANNI DALLA VITTORIA DEI REFERENDUM SU ACQUA E NUCLEARE: CONVERGIAMO PER IL RISPETTO DELLA VOLONTA’ POPOLARE
Il 12 e 13 giugno 2011 la maggioranza del popolo italiano ha votato contro il nucleare e contro la privatizzazione dell’acqua e dei servizi pubblici. 10 anni dopo, in piena pandemia, quella vittoria basata sulla difesa dei beni comuni e pubblici conserva e rafforza l’attualità di un impegno ad esigere il rispetto della volontà popolare.
Noi, espressioni del movimento antinucleare italiano, condividendo le rivendicazioni dei movimenti per l’acqua pubblica, per la nostra parte, esigiamo pertanto dal governo Draghi:
DIRETTRICE 1 LUNGO LA QUALE MUOVERSI): di completare, a livello nazionale, il recesso da ogni piano nucleare risolvendo nel modo più razionale possibile l’eredità radioattiva di una stagione infausta.
DIRETTRICE 2) di battersi contro il nucleare civile e militare in ogni sede europea e internazionale.
Su questi obiettivi invitiamo a mobilitazioni convergenti in occasione dell’anniversario dei referendum: ribadiremo che la società ecologica della cura e della pace per la quale lavoriamo deve affermare come valore fondante della comunità un ordinamento giuridico orientato al costituzionalismo globale dei diritti dell’Umanità e della Natura.
Organizzatori:
Alfonso Navarra – Disarmisti esigenti (info e contatti: 340-0736871 – www.disarmistiesigenti.org)
Patrizia Sterpetti – WILPF Italia (cell. 320-7825935)
Ennio Cabiddu – Sardegna pulita (cell. 366-6535384)
Primi firmatari (firme personali con qualifica esprimente ambito di impegno politico/sociale):
Alex Zanotelli – missionario comboniano – Moni Ovadia – artista, ebreo contro
Mario Agostinelli e Guido Viale – Laudato Si’ – Marco Bersani – Convergenza per la Società della cura
Antonia Sani – WILPF Italia
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Modera la giornata: Ennio Cabiddu (Sardegna pulita)
Introducono: Antonia Sani e Patrizia Sterpetti (WILPF Italia)
Conclude: Alfonso Navarra (Disarmisti esigenti)
Relazioni della durata di 10 minuti –
Interventi programmati (nomi proposti che devono confermare l’accettazione)
interventi del pubblico di cinque minuti

Sorgente: (1) Verso un coordinamento europeo antinucleare | Facebook

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