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L’idea di federare la Lega con Forza Italia non cambia i progetti europei di Matteo Salvini, avverte Angela Mauro sull’HuffPost. Ma tra dire e il fare c’è di mezzo Buxelles a quanto pare. Se in Italia basta una ripittata moderata della facciata per immaginare una ‘fusione’ con Forza Italia, a livello europeo i punti di riferimento del segretario leghista restano Vitkor Orban, Marine Le Pen e affini che moderati non lo sono affatto, e neppure fanno finta.
Poi la stessa appartenenza ai gruppi parlamentari europei. Con Forza Italia fortemente ancorata al Partito Popolare, da cui l’ostico Orban è uscito il giorno prima di essere cacciato. Peggio, l’intenzione di trascinare un pezzo della destra popolare in un nuovo gruppo all’Europarlamento, il sovranista ‘Identità e Democrazia’ in cui è attualmente collocata la Lega, verso il gruppo dei ‘Conservatori’ in cui è collocata Fratelli d’Italia, ma con Giorgia Meloni presidente, e i polacchi poco contenti di avere accanto una Lega troppo numerosa e invadente.

Decisive le elezioni 2022 Francia e Ungheria, sondaggi al pareggio, ma un con un Orban modello Netanyahu, aggregatore di nemici.

Moderati in casa, coi sovranisti arrabbiati fuori

L’eterna doppiezza. L’idea di federare la Lega con Forza Italia, la fusione’ con la parte più moderata del centrodestra, ma a livello europeo con la destra più dura e pura e intransigente di Vitkor Orban, Marine Le Pen e affini. «Se dunque a livello italiano, la bussola si rivolge verso la creatura di Silvio Berlusconi, a livello europeo i riferimenti restano il premier ungherese, leader del partito di nazionalista Fidesz, e Le Pen, leader dell’ultradestra francese ‘Rassemblement National’».

Estremismi sovranisti e nazionalismi contro

In realtà, si tratta di due forze politiche che finora non hanno legato in Europa, osserva opportunamente Angela Mauro. Marine Le Pen ha fondato il gruppo Identità e Democrazia insieme a Salvini, sulla spinta del successo elettorale alle europee del 2019 e dopo una campagna elettorale comune. Orban, benché da sempre amico di Salvini e qualche volta alleato, era nel gruppo dei Popolari fino a qualche mese fa, quando si è consumato l’ultimo scontro interno che lo ha portato fuori dalla famiglia politica più grande d’Europa, di cui fanno parte sia Forza Italia che la Cdu di Angela Merkel.

Alla destra del Partito popolare europeo

Il progetto di un nuovo gruppo di destra parte proprio dall’addio di Orban al Ppe, suggellato dall’incontro tra Salvini e il premier ungherese a Budapest. Presente anche il premier polacco Mateusz Morawiecki, a capo dei nazionalisti del Pis, che al momento sono il pilastro, forza politicamente egemone del gruppo dei ‘Conservatori’, assieme agli eletti di Giorgia Meloni, fatta presidente per cortesia e pura rappresentanza, dopo aver respinto, nel 2019, l’idea di Salvini di creare un unico gruppo sovranista.

La destra di Roma nemica di altre destre

Problema Salvini-Meloni in Italia ma non solo. Problema Salvini-Polonia, per ideali e opportunismi. Varsavia che disse No già nel 2019 all’Unione sovranista per gli incontestabili legami tra la Lega e Mosca, e con Marine Le Pen che ha ammesso di aver accettato finanziamenti dai russi. Poi l’opportunismo di potere, l’egemonia politica polacca nel gruppo europarlamentare dei Conservatori che in una eventuale fusione, oltre al problema Salvini-Meloni, sarebbe costretta a condividere con il gruppo italiano pure più numeroso.

In attesa dell’incontro Biden-Putin

Incognite e contrasti superabili? Molto dipenderà anche dal rapporto che l’Ue, su spinta Biden, instaurerà con Putin, e tutti guardano, guardiamo al faccia a faccia del 16 giugno a Ginevra, all’indomani del vertice Ue-Usa a Bruxelles, tra i due presidenti. Cosa decisamente più seria dei gorgheggi di Al Bano ai mondiali di judo a Budapest, l’arte marziale amata dal presidente russo Vladimir Putin, con l’invito personale del cantante al padrone di casa Orban, all’amico italiano Salvini, e soprattutto al potente Putin, assieme al presidente dell’Azerbaigian Ilham Aliyev. ‘Farnesina Carrisi’.

Prima, elezioni 2022 Francia e Ungheria

I sondaggi danno il Rassemblement National testa a testa con ‘La Republique en marche’ di Macron. E benché il doppio turno francese abbia sempre favorito i partiti tradizionali, le possibilità di vittoria hanno favorito un ritorno tra Matteo e Marine. Tre settimane fa videoconferenza con la leader del Rassemblement National. «Non accadeva da tempo», rileva l’attenta Mauro. Più difficile la situazione per l’ultras Orban modello Netanyahu, aggregatore di nemici. Anche lì sondaggi alla pari, con il suo Fides, partito personale, a fare i conti con la coalizione di sei partiti che probabilmente candiderà l’attuale sindaco di Budapest Gergely Karácsony, già vincente su di lui.

Italia-Europa con Berlusconi nel mezzo

«Dunque, se il piano italiano pende verso Forza Italia, il piano europeo di Salvini resta sintonizzato con le forze più nazionaliste del continente». Sulla tempistica della nascita del nuovo gruppo europeo, se mai ci sarà (nessuno si sbilancia), tutti a insistere che il progetto è “sganciato dagli appuntamenti elettorali nazionali”, e tutti a dire bugie appunto elettorali, peccato veniale diffusamente praticato. «Appuntamenti che però, volendo o nolendo, disegneranno un bel pezzo di futuro per le forze politiche dell’Unione (insieme alle elezioni tedesche di settembre), nessuno escluso».

Sorgente: Salvini berlusconiano, pasticcio europeo con Orban, Le Pen, Polonia e Russia –

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