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Si giocherà tutto sul lato delle partenze (e non degli arrivi) dei migranti l’accordo che si profila al vertice europeo di Bruxelles che comincia oggi, 24 giugno, con una colazione di lavoro. Di questioni globali dalla pandemia al clima e ai migranti i leader dei 27 parleranno con un ospite d’eccezione, il segretario generale dell’Onu António Guterres.

Si entrerà poi nel merito delle questioni a cominciare dal dossier migranti. Tema sollevato dal premier italiano Mario Draghi già nel precedente vertice di maggio che non dovrebbe segnare però novità sostanziali ad eccezione del fatto che per la prima volta le migrazioni entreranno a far parte integrante della cosiddetta ”dimensione esterna dell’Unione”. «Non aspettiamoci risultati trionfali in Europa, la trattativa è lunga, dobbiamo essere persistenti e presenti» ha detto ieri Draghi in Parlamento illustrando la posizione italiana in vista del vertice europeo. «Una volta che si hanno flussi migratori legali – ha aggiunto il presidente del Consiglio nella sua replica al Senato – bisogna aiutare a integrarli, altrimenti noi facciamo innanzitutto un danno a noi stessi, creiamo nemici del Paese».

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Accordo Draghi-Merkel per disinnescare dossier migranti

Draghi conosce perfettamente fino a che punto possono spingersi le richieste italiane agli altri Paesi del Nord Europa. Ha piena consapevolezza delle criticità presenti sul tema nelle opinioni pubbliche tedesca e francese in vista delle rispettive scadenze elettorali. Ne ha parlato pochi giorni fa anche la cancelliera tedesca, Angela Merkel. E l’intesa raggiunta si è ora tradotta nella bozza di comunicato finale del Consiglio laddove si parla di aiuti sotto vario genere ai Paesi di provenienza dei flussi (come Sahel e Mali) e di transito (Libia) per allentare la pressione sulle frontiere esterne dell’Unione. Draghi sosterrà la richiesta tedesca di prorogare il pacchetto di aiuti finanziari alla Turchia di Erdogan a fronte di un impegno turco a creare zone cuscinetto e centri di assistenza per i migranti provenienti da Lesbo.

Dalla Commissione la proposta di dare altri 5,7 miliardi alla Turchia

La Commissione presenterà infatti la proposta di destinare 5,7 miliardi di euro per il sostegno dei siriani in Turchia, in Libano e in Giordania di cui 3,5 miliardi destinati ai quasi 4 milioni di siriani che si trovano in Turchia. Finanziamento che si somma ai 6 miliardi già riconosciuti ad Ankara per gli anni scorsi. Da parte sua invece la Merkel si farà portavoce delle istanze italiane per favorire quella stabilizzazione in Libia (al centro ieri anche di una nuova riunione del cosiddetto “processo di Berlino”) premessa essenziale per offrire aiuti al Governo transitorio di Tripoli e frenare quindi le partenze verso le coste siciliane.

Sorgente: Migranti: niente accordo Ue sugli sbarchi, intesa Draghi-Merkel su Turchia e Libia – Il Sole 24 ORE

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