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Parlano genitori e insegnanti dei ragazzi Lgbt soggetti ad aggressioni e bullismo giorno dopo giorno

“Perché odiano i nostri figli? La Chiesa che si dice misericordiosa vuole affossare una legge protegge i nostri ragazzi vessati, emarginati, picchiati se camminano mano nella mano, se indossano un simbolo arcobaleno, bullizzati a scuola. Come può chi si professa cattolico essere contro una legge che punisce l’odio? Tra noi genitori di gay e lesbiche ci sono tanti credenti, arrabbiati, delusi e irati. Oggi il Vaticano sembra lontanissimo dal Vangelo”. Fiorenzo Gimelli ha la voce accorata.

È il presidente di Agedo, l’associazione nata trent’anni fa per dare supporto in forma di auto-aiuto alle famiglie, spesso smarrite, di fronte al coming out di un figlio o di una figlia. Genitori che hanno visto i ragazzi tornare a casa in lacrime, insultati, aggrediti, feriti dal mondo. “Vorrei dire ai vescovi: mettetevi nei panni di un adolescente gay, trans, bisessuale che vi ascolta gridare contro una legge che potrebbe proteggerlo dall’odio, pensate quanto si possa sentire incompreso. Questa legge è necessaria perché fa cultura contro il razzismo omofobico e transfobico che discrimina i nostri figli. Possibile che il Vaticano abbia così paura della libertà sessuale da scomodare il Concordato?”.

 

Rabbia, tristezza, incredulità. Perché lo scontro si è fatto quasi più feroce che durante l’approvazione delle unioni civili. Sono tante le voci del mondo Lgbt che oscillano tra ira e sconcerto. L’affondo del Vaticano è così duro da far pensare quanto il Ddl Zan rappresenti davvero un cambiamento. 

 

Gianfranco Goretti, papà gay, insegnante alle superiori, è il presidente dell’associazione “Famiglie Arcobaleno”, foltissima realtà che riunisce le coppie omosessuali con figli. “È una gravissima ingerenza del Vaticano sul parlamento italiano. La legge Zan punisce chi discrimina le persone Lgbt, i disabili, le donne. Dov’è la violazione della libertà di pensiero? Rispetto alla preoccupazione del Vaticano sulle scuole cattoliche, se queste sono paritarie e dunque prendono fondi pubblici, devono e dovranno seguire le indicazioni del Miur e delle leggi vigenti, che già oggi impongono il contrasto a tutte le discriminazioni, comprese quelle verso le persone Lgbt”. Indicazioni però completamente disattese. Per questo dice Goretti “è sempre più necessaria una legge che davvero tuteli gli studenti e le studentesse Lgbt che ancora oggi, lo dico da insegnante, sono oggetto di bullismo e a rischio di abbandono scolastico”. 

Un’aggressione al giorno, una violenza al giorno, l’ultima ieri, a Torre Annunziata, dove un giovane gay è stato massacrato di botte dal “branco”. Picchiato perché omosessuale, appunto. Come nel fascismo. Franco Grillini è la voce storica delle battaglie per i diritti Lgbt in Italia. E denuncia una deriva della Chiesa italiana verso il neo oscurantismo di Orban, dei vescovi polacchi, che sono riusciti, ad esempio, a rendere ormai quasi impossibile l’aborto in Polonia.
“Le scuole cattoliche vorrebbero essere esentate dalla della celebrazione del 17 maggio, in linea con la legge ungherese, secondo la quale non si parla di omosessualità sotto i 18 anni”. Incalza Grillini: “Dobbiamo forse tutelare le scuole omofobe? È questa la richiesta della Chiesa italiana a fronte dell’escalation di aggressioni tra i giovanissimi?”.

E poi, più amaramente, lo storico leader del movimento omosessuale, riflette: “Con questa dichiarazione il Vaticano va oltre e scopre le carte: si rifiuta ufficialmente di insegnare il rispetto per la diversità nelle sue scuole e di prevenire l’odio omotransfobico. Dove sono finiti carità, amore verso il prossimo ? A simpatizzare per Salvini e Orban si sono persi per strada”. E l’Arcigay: “L’appello al Concordato per bloccare l’iter della legge Zan al Senato èil tentativo brutale di sottrarre al Parlamento il dibattito e trasformare la questione in una crisi diplomatica, mettendola nella mani del governo Draghi per far si che tutto venga congelato”, dichiara Piazzoni, segretario generale di Arcigay.

 

Ddl Zan, Elodie contro il Vaticano. Il suo attacco sui social è durissimo

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Ma è un fronte sempre più ampio, al di là della politica, quello che si stringe al mondo Lgbt nella condanna di un affondo “liberticida”. Netto il pensiero delle cantanti Paola Turci ed Elodie: “Le persone sono tutte uguali di fronte a Dio ma non per il Vaticano, che si oppone a una proposta di legge per fermare chi discrimina”, commenta Turci, mentre Elodie punta diritto al Vaticano: “Oggi un ringraziamento speciale va ai miei genitori che non mi hanno battezzata. Grazie”. 

Niki Vendola è stato tra i primi politici dichiaratamente gay ad essere eletti in Parlamento e oggi papà di Tobia. “L’omofobia e la misoginia sono parte della storia del clero, bandiere di tutti i tradizionalisti che rivendicano il diritto a discriminare Ma l’omofobia non è un diritto, è un crimine. E a me continua a piacere quel vecchio principio: libera Chiesa in libero Stato”.

Sorgente: Lo scontro con il Vaticano, le associazioni e le famiglie: “La Chiesa non vuole una norma che protegga i nostri figli dall’odio” – la Repubblica

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