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È la sola attività che rimane chiusa. L’obiettivo degli «aperturisti» rimane il 1° luglio come data per il via libera, ma lo scontro all’interno del governo potrebbe accendersi già nelle prossime ore

di Fiorenza Sarzanini

L’unico settore senza una data di ripartenza. Nell’Italia che da oggi è ormai tutta in fascia bianca — ad eccezione della Valle d’Aosta — e dove è stato eliminato ovunque il coprifuoco, è la sola attività che rimane chiusa. Per discoteche e sale da ballo, nulla è stato ancora deciso. Anzi. Nonostante gli impegni di «avviare un percorso» per il ritorno alla normalità, si continua a rinviare la discussione. L’obiettivo degli «aperturisti» rimane il 1° luglio come data per il via libera, ma lo scontro all’interno del governo potrebbe accendersi già nelle prossime ore. Una decina di giorni fa il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti aveva chiesto al Comitato tecnico scientifico di fornire un parere sulla riapertura dei locali. Gli scienziati hanno però sollecitato «ulteriori elementi» prima di esprimersi e da palazzo Chigi — ma anche da altri ministeri competenti — si prende tempo. Così come già accaduto nei giorni scorsi sulla gestione della campagna vaccinale, rimane alta la tensione su decisioni che possono far risalire la curva epidemiologica in un momento chiave come la ripresa del turismo e la riapertura di settori strategici. E «vanificare gli sforzi fatti», come ha lasciato intendere lo stesso presidente del Consiglio Mario Draghi.

La preoccupazione legata alla circolazione della variante Delta materializza l’incubo dello scorsa estate quando ci fu un’impennata improvvisa di contagi e il ministro della Salute Roberto Speranza dispose la chiusura dei locali il 16 agosto. Questa settimana è annunciata come «decisiva», ma le posizioni all’interno dell’esecutivo appaiono distanti, nonostante sia ormai in vigore il green pass. Ci sono divisioni anche all’interno degli stessi dicasteri. Mentre Speranza è sempre stato scettico sul via libera alle serate in discoteca, il suo sottosegretario Andrea Costa si è già espresso positivamente: «Stiamo individuando il percorso, è giusto dare una prospettiva immediata a questo settore».

È l’8 giugno quando Giorgetti scrive al presidente del Cts Franco Locatelli per «avviare ogni adempimento necessario a garantire la ripresa dell’attività di discoteche e sale da ballo». Evidenzia che «si tratta di un comparto di assoluto rilievo per il numero estremamente elevato di operatori che ha subito danni particolarmente consistenti» e poi sottolinea: «Questo settore risulta essere l’unico costretto ancora a non poter riprendere l’operatività. Ciò appare tanto più grave per l’imminente avvio della stagione estiva». Chiarisce che «ulteriori ritardi non risulterebbero giustificati» anche perché «non si può trascurare il vantaggio che altri Paesi che abbiano già disposto la ripresa delle attività delle imprese del settore possono acquisire soprattutto con riferimento al turismo giovanile».

L’associazione dei gestori invia le linee guida al Cts, assicura che gli ingressi saranno consentiti soltanto a chi è munito di green pass — dunque vaccinati, guariti oppure persone che si sono sottoposte a tampone— ma le regole non appaiono sufficienti. Per gli scienziati rimane l’incognita su chi deve controllare che i clienti abbiano il green pass, soprattutto per i locali dove la capienza è molto alta e quelli che organizzano eventi con accessi difficili da monitorare. Ma anche il timore per la difficoltà di effettuare il tracciamento di fronte a un caso di positività.

All’interno del Cts, ma anche al ministero della salute ci si divide sul via libera già dal 1° luglio. Viene dunque inoltrata una richiesta per «ottenere ulteriori elementi di valutazione» al ministero dello Sviluppo Economico. In campo c’è anche il sottosegretario Costa che sollecita «una nuova e urgente discussione all’interno del governo», assicurando che «se ne parlerà certamente questa settimana». Nella riunione del Cts convocata per lunedì pomeriggio l’argomento non risulta all’ordine del giorno. Potrebbe essere inserito in via d’urgenza, al momento non risulta che sia stato richiesto.

Sorgente: Il governo è diviso sulla riapertura delle discoteche dal 1° luglio

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