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Intesa possibile su comunicazione e nomine. Ma fonti vicine all’ex premier frenano: i nodi principali non sono stati ancora sciolti

di Barbara Fiammeri

3′ di lettura

Una telefonata tra Giuseppe Conte Beppe Grillo riapre il dialogo tra il capo in pectore del Movimento 5 Stelle e il suo fondatore. Dopo la frattura che a molti era apparsa insanabile, i due avrebbero raggiunto un accordo sui punti maggiormente contesi; comunicazione e nomine. Entrambe rimarrebbero in mano al nuovo capo politico, mentre Grillo manterrebbe il ruolo di garante come richiesto anche da diversi parlamentari. L’ex premier farà il punto in una conferenza stampa convocata per lunedì 28 giugno ma a fonti a lui vicine frenano l’ottimismo: le distanze con Grillo restano e i nodi principali non sono stati ancora sciolti.

In molto hanno lavorato per favorire il riavvicinamento dei due leader. Come al solito particolarmente attivo è Luigi Di Maio, che ha esortato a usare «testa e cuore», a «mettercela tutta» perché «il bene che tutti vogliamo al MoVimento è il pilastro su cui fondare le nostre decisioni». Il titolare della Farnesina con i suoi si è detto «fiducioso» per il raggiungimento di una «soluzione». Prospettiva alla quale hann lavorato anche i contiani di stretta osservanza o comunque vicini all’ex premier come il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli. Su un punto sono tutti d’accordo: la rottura sarebbe un danno probabilmente irreparabile per il Movimento. Di qui il tentativo di far riavvicinare Conte e Grillo, smussando i punti più controversi.

I sassolini di Conte

L’ex premier però ha detto chiaro e tondo che non può essere un leader commissariato o scavalcato (come nel caso della visita di Grillo all’ambasciata cinese). E il Garante a sua volta non vuole che il suo ruolo si riduca a quello del padre nobile, come secondo lui appariva nella versione dello Statuto redatta da Conte. Se e in che modo si costruirà questo riavvicinamento lo si capirà nelle prossime ore. Grillo venerdì ha lasciato Roma senza incontrare Conte, che invece dava per scontato il faccia a faccia, tanto che lo aveva preannunciato.

Grillo tira dritto

Il fondatore non ha manifestato rispensamenti. Ieri però sul suo blog ha rilanciato un articolo pubblicato dal New York Times del neuroscienziato Jose Maria Delgado Garcia dal titolo «Siamo liberi di decidere?», che si conclude con una rassicurazione. «Non preoccupatevi: non siamo macchine. Siamo esseri viventi con motivazioni interne che ci portano ad esplorare e comprendere il mondo che ci circonda e noi stessi. Speriamo in meglio». Subito è scattata la corsa a interpretare l’enigma nascosto tra le pieghe della pubblicazione dell’inconsapevole Delgado Garcia. Soprattutto tra chi in quelle stesse ore stava portando avanti l’opera di sminamento. E anche se a sera nessuno se l’è sentita di azzardare previsioni, l’aria era di cauto ottimismo. In caso di insuccesso la convinzione è che l’ex premier non tornerà alla libera professione e alla docenza ma si organizzerà per dar vita a un suo partito.

I sondaggi

Nei sondaggi la fiducia nei suoi confronti resta infatti alta e una parte dei parlamentari, soprattutto tra i senatori, sarebbe pronta a seguirlo. C’è chi dà per molto probabile che questa nuova formazione si porrebbe all’opposizione di Draghi. Ma dar vita a un partito, partendo dal Parlamento ma senza essere presente (Conte non è parlamentare) è un’operazione rischiosa. I dem sono preoccupati perché la debolezza dell’alleato rafforza Salvini. Ma Enrico Letta minimizza. Per il segretario del Pd il confronto in corso dentro M5s «non è elemento di instabilità del Governo».

Sorgente: Grillo-Conte, una telefonata fa ripartire il dialogo: accordo più vicino – Il Sole 24 ORE

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