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Parla Leonardo Tanturli, padre del piccolo Nicola, scomparso e poi ritrovato a Palazzuolo sul Senio. “Abbiamo sbagliato a dare l’allarme solo la mattina”

“Nicola è un bambino forte, è abituato a muoversi in campagna. Quando ci ha rivisto mi è sembrato tranquillo, si è spaventato solo quando è salito in ambulanza”. Sono le parole di Leonardo Tanturli, padre del bambino scomparso a Palazzuolo sul Senio e poi ritrovato vivo a circa 3 km dalla propria abitazione. Ora Nicola sta bene, è stato portato all’ospedale di Firenze per alcuni controlli, ma le sue condizioni sono ottime.

In un’intervista al Corriere della Sera il padre spiega come si è svolta la vicenda e ammette anche alcuni errori da parte sua e della moglie. I genitori del bambino hanno infatti dato l’allarme ai carabinieri solo nove ore dopo la sparizione di Nicola. Una mossa, secondo Tanturli, “sbagliata”.

″È stato un errore, riconosco che abbiamo sbagliato. Certo, eravamo molto preoccupati, ma conosco bene la zona. Io e la mia compagna pensavamo di riuscire a trovarlo presto. Dopo alcune ore, visto che lo chiamavamo e non rispondeva abbiamo pensato che si fosse addormentato vicino a casa, così abbiamo pensato che all’alba si sarebbe svegliato e l’avremmo ritrovato. Purtroppo non è stato così, a quel punto abbiamo chiamato il 112″.

Tanturli spiega che prima di allontanarsi da casa il piccolo ha fatto il riposino pomeridiano. La madre lo ha messo a letto e l’uomo racconta che alle 7 e 30 di sera il bambino era ancora lì. Poi la compagna di Tanturli si è allontanata per andare nell’orto, il padre era fuori casa; hanno pensato che Nicola fosse ancora a letto. Ma così non era. A mezzanotte i due si sono accorti che il piccolo non c’era più.

I genitori però non hanno subito chiamato i soccorsi perché pensavano che il piccolo “fosse nei dintorni” e che “si fosse addormentato”. Era però la prima volta che il bambino si allontanava solo da casa. Si legge sul Corriere:

“Vivendo in campagna è abituato a camminare in autonomia, ma finora solo per alcune decine di metri. Non si era mai spinto così tanto. Negli ultimi tempi è cresciuto di qualche centimetro, adesso riesce a raggiungere la maniglia. Deve avere aperto la porta, forse non ci ha trovato e iniziato a cercarci”.

Il padre racconta che insieme alla moglie hanno cercato il bambino nelle zone circostanti la casa, senza però trovarlo. E l’uomo ha avuto paura che qualche animale potesse fare del male al piccolo. Nella zona in cui vive la famiglia di Nicola ci sono numerosi lupi, ma anche cinghiali.

Tanturli narra infine dell’infinita gioia nel ritrovare il piccolo. E delle prime parole di Nicola, una volta a casa.

“Lui parla ancora poco, ha detto “mamma” e poi che aveva fame. Ci ha abbracciato, per noi è stata una gioia fortissima”.

 

Sorgente: “Chiamare i soccorsi 9 ore dopo è stato un errore, pensavamo si fosse addormentato nei dintorni” | L’HuffPost

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