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Così si cerca di porre rimedio alle lamentele di chi è in attesa da settimane senza sapere quando sarà il momento della puntura

di Simona De Ciero

Dal prossimo lunedì tutti i piemontesi iscritti alla piattaforma «IlPiemontetivaccina» potranno conoscere il loro turno d’immunizzazione. Non il giorno esatto (come accade in altre zone d’Italia), ma la decade del mese entro cui saranno chiamati. Un passo avanti importante visto che oggi, dopo essersi registrati sul sito, non si ha più traccia sull’avanzamento della propria pratica. Com’è successo a Giuseppe e Aurora: 74 anni lui, 72 lei, si sono iscritti in piattaforma il 24 marzo ma, dopo la conferma di presa in carico dal sistema, non hanno ancora ricevuto il messaggio di convocazione. «Siamo stati dal medico di base, in farmacia, davanti a un paio di punti vaccinali ma nessuno sa dirci cosa fare, se non aspettare – spiega la signora Aurora – vorrei sapere quando toccherà a noi; almeno per mio marito, che ha subito un brutto intervento qualche anno fa ed è delicato».

A proposito di preadesioni su «IlPiemontetivaccina», martedì 4 maggio si aprono quelle relative alla fascia d’età 55-59 anni e l’11 maggio quelle per la fascia 50-54. Intanto, lunedì 3 maggio sono state immunizzate altre 26.041 persone e si moltiplicano gli hub vaccinali. Il 4 maggio apre un nuovo hotspot vaccinale (modello drive-in) nel centro commerciale le Gru di Grugliasco, venerdì 7 ne sarà inaugurato uno dentro la Nuvola di Lavazza; e un nuovo centro, da 250 iniezioni al giorno, è stato appena aperto al pubblico anche a Cossato (Biella).

Sul fronte dei contagi, l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 343 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19. I ricoverati in terapia intensiva sono 194 (-9), quelli non in terapia intensiva 2042 (+8). I decessi invece salgono a 19 (+9)

Lunedì mattina in commissione Sanità della Regione, la maggioranza ha proposto di avviare un tavolo di lavoro con tutti i gruppi politici per discutere la proposta di Legge 131 sull’«Azienda Zero», un progetto ambizioso che dovrebbe centralizzare gran parte dell’organizzazione sanitaria territoriale. Obiettivo del tavolo: ridurre le divergenze politiche sul tema, prima che il fascicolo prosegua l’iter formale di approvazione. «Un progetto importante come quello di Azienda Zero, nato per efficientare la governance del modello sanitario regionale, ha bisogno di essere condiviso il più possibile – ha commentato il presidente della IV commissione, Alessandro Stecco – d’altronde non è una novità che alla macchina sanitaria serva una riorganizzazione. Lo stesso assessore Icardi – ha concluso il consigliere della Lega – ha confermato l’esistenza di una previsione di deficit, per il 2021, pari a 520 milioni». E secondo l’esponente della Lega, una parte di colpa sta proprio nel modello gestionale della Sanità. Azienda Zero però non piace a una parte dell’opposizione. «Bene sedersi a un tavolo e cercare dei punti di sintesi – ha commentato il consigliere del Pd Raffaele Gallo – però, noi non condividiamo l’idea stessa di centralizzare la gestione delle Asl che, per natura e conformità del territorio, sono troppo diverse e incompatibili con un unico modello gestionale. E poi – conclude Gallo – solo fondare Azienda Zero costerebbe più di tre milioni di euro».

Sorgente: «Sarà vaccinato in questa decade»: l’appuntamento (vago) del sistema

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