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L’assessore al Welfare intervistata da La Stampa auspica “collaborazione tra le Regioni” e promuove Albertini: “Sarebbe ottimo sindaco di Milano”

“Nella riunione avuta martedì con il generale Figliuolo abbiamo avuto rassicurazioni sulle consegne solo fino a fine maggio. Abbiamo vaccinato tutti coloro che lavorano qui pur non avendo la residenza, ma siamo consapevoli che il problema delle vacanze c’è”. Così Letizia Moratti, vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia, ha commentato, in un’intervista a La Stampa, la campagna vaccinale in Lombardia.

La Lombardia prosegue a vele spiegate la campagna vaccinale, con quasi 4,5 milioni di vaccini somministrati, il 95,5 per cento delle dosi consegnate e un ritmo di 85 mila punture al giorno. E, assicura Letizia Moratti, “si potrebbe fare molto di più se avessimo più dosi”. Nell’intervista a La Stampa, Moratti ha spiegato che l’obiettivo erano 140mila vaccini al giorno, tuttavia “non dipende solo da noi”. La vicepresidente spiega che il commissario Figliuolo non ha chiarito “quanti vaccini arriveranno a giugno, ad esempio”. “Questo è un problema che il commissario può risolvere solo rapportandosi con l’Europa” ha commentato Moratti.

Non solo. Con l’avvicinarsi della stagione estiva, compaiono anche varie incognite. Tra queste, la gestione dei richiami. Sono molti, infatti, i vaccinati che dicono di non voler rientrare dalle vacanze in Lombardia per la seconda dose. Moratti racconta che la Regione si è impegnata a vaccinare tutti coloro che lavorano in Lombardia pur non avendo la residenza, ma per l’estate “Stiamo lavorando in Regione per evitare di fissare appuntamenti nel periodo clou, cioè metà agosto, quando in molti saranno in ferie. Auspichiamo una collaborazione tra regioni almeno per quanto riguarda i lavoratori lombardi”. Del resto, secondo Moratti, “se una persona deve fare la seconda dose mentre è in un’altra regione, allora pensiamo che debba essere quella regione a fargliela. Ma sappiamo che non è facile, anche perché servirebbe una diversa ripartizione delle fiale che compete solo a Figliuolo”.

Poi c’è il tema del ‘green pass’, il certificato vaccinale che dura solo sei mesi. Un problema, dal momento che, ha spiegato Moratti “la Lombardia, come tutte le altre regioni, ha vaccinato a partire da fine dicembre tutti gli operatori sanitari e chiunque a vario titolo avesse a fare con gli ospedali”. E “queste persone, con un certificato che dura solo un semestre, avrebbero bisogno già da giugno di essere di nuovo vaccinate”, mentre “noi non sappiamo neanche se avremo le dosi a sufficienza per immunizzare chi ancora non ha avuto neanche una dose”.
In ogni caso, cha concluso Moratti, “ne ho parlato con il ministro Speranza che si è detto disponibile e ha assicurato di verificare con il Cts la possibilità di estendere la validità della copertura”.

Sorgente: Moratti: “Problema richiami ad agosto, vaccinare i lombardi fuori regione” | L’HuffPost

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