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LA RICHIESTA. I CHIARIMENTI CHIESTI AL PREMIER (E QUINDI AL DIS) SUL COLLOQUIO TRA IL LEADER DI IV E LO 007: PRIMA GRANA PER LA NEO-NOMINATA BELLONI

La prima grana per la appena nominata direttrice del Dis (l’agenzia dei servizi segreti italiani) Elisabetta Belloni potrebbe arrivare proprio dal Copasir. Ieri il Comitato parlamentare che ha una funzione di controllo sull’operato degli 007, ha messo sul tavolo una proposta che potrebbe investire l’ufficio ispettivo del Dis chiamato a svolgere un’indagine interna sulle presunte manovre di Marco Mancini, caporeparto di quella sezione, finito al centro di una puntata di Report. E in quella sede allo 007, con una lunga carriera alle spalle, potrebbero essere chiesti chiarimenti anche sull’incontro con Matteo Renzi, avvenuto il 23 dicembre scorso in un autogrill di Fiano Romano. La procedura proposta dal Copasir è prevista dall’articolo 34 della legge sull’intelligence (la 124 del 2007): prevede che l’organismo parlamentare, “qualora (…) deliberi di procedere all’accertamento della correttezza delle condotte poste in essere da appartenenti o da ex appartenenti agli organismi di informazione e sicurezza, può richiedere al presidente del Consiglio dei Ministri di disporre lo svolgimento di inchieste interne”. Con l’ok del premier Mario Draghi dunque l’ufficio direttivo del Dis potrebbe dare vita a un’indagine interna. Ma questi saranno, in caso, i passi successivi. Quella avanzata ieri dal Copasir è per ora solo una proposta che potrebbe dunque essere votata nella prima riunione del Comitato che si terrà con probabilità già la prossima settimana. L’iniziativa non sembra però condivisa da tutti i componenti del Copasir: “Perché affidare al Dis accertamenti che possono essere svolti autonomamente dal Comitato, programmando una serie di audizioni?”, si domandano.

La proposta di un’indagine interna nasce dopo la puntata di Report dello scorso 3 maggio. In video appare Cecilia Marogna, manager cagliaritana ritenuta vicina al cardinale Angelo Becciu, ex sostituto della segreteria di Stato. A Giorgio Mottola che dice: “Lei era un servizio segreto parallelo”, la Marogna risponde: “in interazione con gli altri servizi segreti paralleli internazionali”. La donna racconta di aver cooperato con i servizi segreti “in diversi tipi di operazioni” riguardanti anche casi di sequestri di persona; racconta poi di aver avuto in passato una corrispondenza con Luciano Carta, ex direttore dell’Aise ora presidente di Leonardo Spa, e aggiunge anche che a un certo punto si sarebbe rivolta a Giuliano Tavaroli (ex Sismi). “Volevo capire – dice la Marogna – se un altro funzionario dei servizi avrebbe avuto per lo meno interesse…” E fa il nome di Marco Mancini. Nel corso dell’intervista dice anche che l’intenzione era di “far fuori Carta (…) perché disturbava, in senso figurato devi essere la ghigliottina per Becciu, Bergoglio e il generale Carta”. Chi avrebbe fatto questa allusione? “Tavaroli”, risponde la Marogna. Tavaroli ha negato che tutto questo sia accaduto.

L’indagine ispettiva che il Copasir sembra aver intenzione di proporre dunque potrebbe puntare a chiarire se davvero c’è stata una sorta di guerra interna ai servizi segreti e quali sono stati i ruoli svolti dagli 007. Ma potrebbe anche allargarsi all’ormai noto incontro tra Renzi e Mancini.

Agente del Dis, con alle spalle una brillante carriera nel Sismi (ora Aise) di cui diventa capo della Divisione controspionaggio, Mancini è l’uomo che il 5 marzo 2005 riporta in Italia la giornalista del manifesto Giuliana Sgrena liberata dopo il suo sequestro in Iraq. A febbraio del 2013 viene poi condannato in primo grado a 9 anni per sequestro di persona (l’imam Abu Omar, rapito a Milano dalla Cia), condanna poi definitivamente annullata dalla Cassazione dopo una pronuncia della Corte costituzionale che interviene allargando i confini del segreto di Stato.

Oggi Mancini è caporeparto al Dis. Durante il governo Conte, per qualche tempo, ha puntato a una funzione più operativa, dentro l’Aise o l’Aisi (i servizi segreti per l’estero e per l’interno), o alla nomina di vicedirettore del Dis. Per alcune settimane, ha anche buone possibilità, sembrerebbe con il sostegno del capo del Dis Gennaro Vecchione (appena sostituito) e i 5 Stelle non ostili. Il 23 dicembre all’autogrill di Fiano Romano Mancini incontra Renzi. Su questo episodio nei giorni scorsi al Copasir è stato sentito Vecchione. Ora il rischio è che, se il Comitato formalizzera la proposta e Draghi darà l’ok, un’ipotetica indagine ispettiva del Dis potrebbe svolgere approfondimenti anche su quell’appuntamento.

(di Valeria Pacelli e Giacomo Salvini – Il Fatto Quotidiano)

Sorgente: Il Copasir ora vuole indagare sull’incontro tra Renzi e Mancini – infosannio

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