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A venti giorni dall’inizio del processo Francesco Belleggia, anche lui imputato, cambia versione e attacca chi si è esposto a favore dei picchiatori

di Clemente Pistilli

Il fronte difensivo si è definitivamente rotto. Mancano poco più di venti giorni all’inizio del processo per la morte del 21enne Willy Monteiro Duarte, massacrato a calci e pugni il 6 settembre scorso a Colleferro, dopo aver cercato di difendere un amico dal branco.

In vista dell’udienza ecco che spunta la denuncia di uno dei quattro imputati, Francesco Belleggia, l’unico ritenuto attendibile dagli inquirenti e subito messo ai domiciliari, che accusa tre amici dei fratelli Bianchi di aver mentito ai carabinieri e al sostituto procuratore Luigi Paoletti, sostenendo che lo hanno indicato falsamente di aver infierito sulla vittima dopo che era già a terra, esanime sul selciato dopo i colpi ricevuti dai coimputati.

Belleggia, insieme ai fratelli Gabriele e Marco Bianchi, detti i gemelli per la loro somiglianza, e a Mario Pincarelli, tutti di Artena, è accusato di omicidio volontario, ma ha sempre negato di aver picchiato in quella notte di orrore il giovane di origine capoverdiana, che viveva nella vicina Paliano.

 

Un omicidio consumato in largo Santa Caterina, a Colleferro appunto, in appena 1 minuto e 25 secondi. A tirare pesantemente in ballo Belleggia sono stati però altri tre giovani legati ai Bianchi, Michele Cerquozzi, Omar Sahbani e Vittorio Tondinelli.

Il 5 settembre scorso i due fratelli di Artena e Cerquozzi avevano trascorso il sabato sera con le fidanzate in un ristorante di Velletri. Rientrati ad Artena, al bistrot di Alessandro Bianchi, fratello dei due arrestati, avevano incontrato Tondinelli e Sahbani. Lasciate lì le ragazze si erano quindi recati a Colleferro, dove avevano incontrato Pincarelli e Belleggia.

Un gruppo di giovani che aveva già collezionato diverse denunce soprattutto tra Velletri e Lariano. Tutto sarebbe iniziato con uno schiaffo sferrato da Belleggia a Federico Zurma, un ragazzo di Colleferro, amico di Willy.

Gli animi si erano scaldati, Cerquozzi e Sahbani avevano chiamato i Bianchi, campioni di MMA, tecnica mista di arti marziali, e Tondinelli, che si erano intanto allontanati per fare sesso nei pressi del cimitero con tre ragazze incrociate nella zona della movida, due 17enni e una 18enne. E quando i due fratelli sono arrivati per Willy, che si era attardato per chiedere a Zurma se avesse bisogno d’aiuto, non c’è stato scampo.

 

I testimoni hanno riferito agli investigatori dei colpi inferti dai Bianchi e da Pincarelli, ma Cerquozzi, Sahbani e Tondinelli hanno tirato dentro anche Belleggia. Il primo ha detto di aver visto proprio Belleggia “caricare indietro un calcio che poi sferra a qualcosa o qualcuno”, ritenendo che sia stato diretto al 21enne.

 

Sahbani: “Quando il giovane Willy è caduto in terra ha tentato di rialzarsi, vedevo Belleggia avvicinarsi a lui e tirargli un calcio con forza al viso”.

 

Per il gip del Tribunale di Velletri, Giuseppe Boccarrato, testimonianze inattendibili e dirette a tentare “di assegnare l’esclusiva responsabilità del fatto a Belleggia”. Interrogatori tra l’altro resi dagli amici dei due fratelli di Artena dopo essere stati convocati sempre come testi dalla difesa dei “gemelli” e su cui altre ombre sono calate anche per via di alcune intercettazioni sui dialoghi tra di loro in caserma.

Per gli inquirenti, però, anche Belleggia ha preso parte all’omicidio, ritenendo attendibile Tondinelli e avendo trovato su una sua scarpa tracce biologiche di Samuele Cenciarelli, un amico di Willy, anche lui aggredito.

Ma Belleggia non ci sta e, tramite il suo legale, l’avvocato Vito Perugini, ha denunciato Cerquozzi, Sahbani e Tondinelli, accusandoli di aver fatto delle dichiarazioni false ai carabinieri e al magistrato. Una denuncia che ha portato la Procura di Velletri ad aprire un fascicolo e in cui è stato anche specificato che i legami oscuri tra i testimoni e i “gemelli” emergono anche da altre indagini, una in cui i Bianchi, Sahbani e Tondinelli sono accusati di violenze ai danni di un cittadino di nazionalità indiana e la seconda quella per spaccio ed estorsione, per cui dopo la tragedia di Colleferro è stato arrestato Sahbani e in cui Cerquozzi compare come acquirente di cocaina. In Tribunale sarà battaglia

Sorgente: Colleferro, omicidio di Willy: Belleggia attacca i fratelli Bianchi – la Repubblica

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