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L’acciaio da idrogeno diventa realtà. Nello stabilimento Forgiatura A. Vienna di Rho (Milano) si è svolto il primo test a livello mondiale di utilizzo di una miscela di gas naturale e idrogeno al 30% nei processi di forgiatura su scala industriale.

di Valentina Iorio

L’utilizzo del mix idrogeno-gas per riscaldare i forni dell’impianto è stato sperimentato con successo, dopo un anno di studi e test in laboratorio. Le analisi ingegneristiche e le prove di laboratorio sono state effettuate da Snam, azienda leader nelle infrastrutture per l’energia che ha sviluppato e promosso il progetto Rina, multinazionale di ispezione, certificazione e consulenza ingegneristica. Il Gruppo Giva, leader globale nella lavorazione dell’acciaio, ha messo a disposizione la Forgiatura Vienna per l’esecuzione del test di campo. La miscela di metano e idrogeno è stata fornita da Sapio, azienda italiana specializzata nella produzione e commercializzazione di gas industriali e medicinali.

 

«L’idrogeno può diventare nel medio-lungo termine la soluzione per decarbonizzare il settore siderurgico e tutte le industrie con un consumo intensivo di energia. Questa sperimentazione è una tappa propedeutica alla progressiva introduzione di idrogeno a zero emissioni, prima in blending con il gas naturale e poi in forma pura, in alcuni processi di produzione dell’acciaio», spiega Marco Alverà, amministratore delegato di Snam.

 

La sfida: rendere sostenibile la filiera

«Questo test è la dimostrazione concreta che la filiera italiana dell’idrogeno può contribuire significativamente a decarbonizzare settori energivori e complessi come quello siderurgico. Come Rina siamo orgogliosi di essere parte attiva del processo di transizione energetica in atto», ha aggiunto Ugo Salerno, presidente e amministratore delegato di Rina.

L’uso dell’idrogeno nelle acciaierie è una prospettiva che consentirebbe a un settore particolarmente inquinante di abbattere le proprie emissioni. A far da apripista in Europa è stata la Svezia con Hybrit, la prima acciaieria a idrogeno del mondo. La costruzione dell’impianto è iniziata nel 2018 e a settembre 2020 sono iniziati i test. In Italia Snam a gennaio aveva annunciato una sperimentazione nell’impianto di Dalmine insieme a Tenaris ed Edison.

L’impiego dell’idrogeno in applicazioni industriali difficili da decarbonizzare come la siderurgia avrà un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica nazionali e comunitari al 2050.

Ora con l’avvio dei test nell’impianto di Rho la prospettiva diventa ancora più concreta. «Per il nostro gruppo – ha affermato Jacopo Longhi Vienna (direzione GIVA) – l’idrogeno può rappresentare un grande alleato. Da un lato le normative sempre più stringenti in termini di emissioni di CO2, unite alla volontà di diminuire l’impatto ambientale delle nostre produzioni, ci obbligano a trovare una soluzione. Dall’altro, l’applicazione di idrogeno può rivelarsi mercato trainante per valvole e attuatori».

 

15mila tonnellate in meno di CO2

L’utilizzo della miscela di idrogeno e gas naturale ha consentito di effettuare la prova senza modificare l’impianto e non ha avuto impatti né sulle apparecchiature in uso (bruciatori industriali) né sulle caratteristiche del prodotto finale. Si stima infatti che l’utilizzo permanente di una miscela del 30% di idrogeno verde, ottenuto cioè con fonti rinnovabili, sul totale del gas consumato dai tre stabilimenti di forgiatura del Gruppo Giva porterebbe a una riduzione delle emissioni di CO2 nell’ordine delle 15.000tonnellate annue, l’equivalente di circa 7.500 auto.

Il risparmio economico sulle quote di CO2 emesse sarebbe pari a circa 800.000 euro l’anno (al valore attuale di acquisto delle quote). Questa soluzione garantirebbe al contempo la valenza e integrità del processo di produzione e la sua sostenibilità da un punto di vista ambientale nel lungo periodo.

Sorgente: Acciaio verde: in Italia il primo test per la produzione con idrogeno e gas- Corriere.it

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