0 7 minuti 3 anni

Antonello Boassa

Non credo che la popolazione sia adeguatamente informata sull’aggressione del governo ucraino di Zelenskyy, gestito in prima persona dal sottosegretario di stato Antony Blinken e dalla sua vice, già esperta in massacri, Victoria Nuland, alle repubbliche separatiste del Donbass e alla Crimea, dei bombardamenti sulla popolazione civile e sulla prudenza finora dimostrata dalla dirigenza russa che, in questi anni, ha tentato di difendere il rispetto degli accordi di Minsk per tutelare la pace nella regione, da difendere con accordi diplomatici.

Volodymyr Zelenskyy, invece, ha auspicato-dietro richiesta implicita della stessa Nato- l’adesione del suo Paese alla NATO che condurrebbe inevitabilmente a tensioni e ad esiti difficilmente rimediabili. Vanno valutate, inoltre, con la dovuta prudenza, le dichiarazioni del governo di Kiev sulla inaccettabilità della guerra a causa del numero eccessivo di perdite contro le repubbliche di Donetsk e di Lugansk.

Dichiarazioni che si scontrano pesantemente con il decreto di guerra di Zelenskyy che definisce la riconquista della Crimea come non procrastinabile.

E’ presumibile che Biden, cercando una ulteriore provocazione, voglia esporre l’Ucraina ad un possibile massacro, dato che le forze armate russe, finora pressochè silenti, sono già acquartierate in Transnistria, in Crimea e naturalmente a ridosso del Donbass.

Armamenti pesanti arrivano in Ucraina dagli States che oseranno, con il permesso del sultano Erdogan, varcare lo stretto del Bosforo con due navi militari e penetrare nel mar Nero per avere migliori opportunità di attaccare la Crimea, con l’aiuto di altre navi da guerra di stati non rivieraschi aumentando così le possibilità di un conflitto armato.

I russi non useranno missili ipersonici se Biden non darà l’imput all’attacco nei confronti dell’Orso russo, che è in grado di distruggere l’Ucraina, agevolmente, in un solo giorno.

Inutile sottolineare che se i Russi dovessero perdere la pazienza per un’aggressione (accerchiamento e sanzioni) che subiscono da parecchi anni, sarebbe un disastro per l’Europa. E’ per tali motivi che Macron e Merkel spingono per frenare la frenesia isterica degli anglosassoni (USA e GB) che hanno come compagni di sicuro affidamento Polonia e Paesi Baltici, senza dimenticare il supporto del guerrafondaio ministro della difesa Guerini che prima che il Dirigente del Banco dei Pegni Italiani Draghi si genuflettesse davanti alla bandiera Stelle e Strisce, dichiarò, con burbanza ducesca, che l’Italia, con le sue portaerei e con gli F35 a decollo verticale, poteva primeggiare nei mari come solo States, Giappone e GB, senza dimenticare che i nostri militi sono presenti nei principali fronti di guerra in Ucraina, come, del resto in Africa sotto comando francese, ed in Afghanistan sotto comando yankee.

Naturalmente per la stampa nostrana, le tensioni in Ucraina sono dovute alle mire espansioniste russe(che la Russia possa invadere l’ucraina è fuori discussione: nessuna convenienza politica e militare), lasciando sotto traccia il colpo di stato del 2014 gestito sempre dagli States ma con l’aiuto prezioso di bande neonaziste, di cecchini georgiani che sparavano sui dimostranti e sulla polizia (tecnica usata con successo in Libia e in Jugoslavia, al fine di favorire la disgregazione di uno Stato da “ricomporre” con un intervento ONU e dunque NATO). Dimenticando anche l’orrendo rogo, causato da bande neonaziste, in cui perirono bruciati ad Odessa sindacalisti che difendevano la democrazia. E la Crimea, con questa banda di assassini al potere, doveva rimanere sotto l’ombrello di Kiev? “Il buon governo” come lo definì Victoria Nuland ? Bene ha fatto a scegliere il referendum e ritornare alla madre patria.

Allo stato attuale, telefonate, colpi di cannone, videoconferenze al più alto livello, posizionamento di armi micidiali si susseguono a ritmo frenetico, dato che le dichiarazioni delle opposte tifoserie si contraddicono continuamente. Per chi si dimostra ottimista per una soluzione diplomatica, vi sono altri che ritengono molto scarse le possibilità di pace, profetizzando addirittura che lo scontro è molto vicino, presumibilmente a maggio.

In effetti le sorti del conflitto sono in mano allo stato profondo USA e al suo rappresentante dì ordinanza Joe Biden. Se gli States vogliono creare un solco definitivo tra Europa e Russia, una rovinosa guerra per gli stati separatisti sembrerebbe una buona opportunità. Salterebbe non solo il Nord Stream 2 che porrebbe in seria difficoltà energetica la Germania che ricorrerebbe in tal caso al carbone e al gas di scisto americano molto più costoso del gas russo, ma anche tutta l’Europa che probabilmente metterebbe di nuovo fuori gioco quel poco di verdolino che aveva annunciato nelle sue pianificazioni, ma soprattutto andrebbero a catafascio le relazioni economiche e commerciali con il gigante russo e con esso, in gran parte, il mercato asiatico.

La Spaccatura tra un Occidente abitato da 800 milioni di persone ed un’Asia che supera abbondantemente i 4 miliardi, un Asia, che, nel suo versante orientale, dimostra un dinamismo produttivo e tecnologico (Cina, Giappone, Corea del sud) oramai non inferiore alla decadente civiltà dei “bianchi”, creerebbe, da un lato, una maggiore spinta ad una unità culturale e morale del continente “giallo” e un temibile isolamento, per quanto ci riguarda, dell’Europa e dell’Italia, deprivate dei loro storici rapporti con l’Oriente.

La decadenza economica, la caduta di un vero collante morale, l’assenza di prospettive di pace e di solidarietà, la crisi che sembra irreversibile di regole di democrazia e di civismo, l’oscuramento di libertà costituzionali, la passività politica di gran parte dei cittadini sono condizioni che favoriscono i portatori di guerra, i profeti della distruzione a proporre come unica soluzione la guerra contro i “barbari”, creando una narrativa apposita. Anche quand’essa fosse quanto mai rovinosa.

Cinque anni fa, in un libercolo, ipotizzai che se gli States si dovessero ostinare a voler essere, come dichiarato, già in campagna elettorale, da Joe Biden ”la nazione guida” del pianeta, la catastrofe sarebbe stata inevitabile, innanzitutto per gli States e …che l’unica soluzione credibile per evitare eccidi di massa, sarebbe stata la formazione di un mondo multipolare, con un paniere di monete che non veda più il dollaro come dominante politicamente, con un Organismo per le relazioni internazionali cha sappia disciplinarsi democraticamente e che non sia più alla mercè di nessun potere politico o finanziario…

Sorgente: UCRAINA. FALSE NARRAZIONI SULLA GUERRA | Cagliari Socialforum

Please follow and like us:
0
fb-share-icon0
Tweet 20
Pin Share20