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“Arrogante perché non ha niente da perdere. Sta soltanto dietro alle commissioni pagate per i profughi siriani. Perciò si sente libero di fare il suo gioco”

DI MARCO ANSALDO

Nel minuto scarso di video girato nel Palazzo presidenziale di Ankara c’è tutto: l’arroganza di Erdogan, la debolezza dell’Europa, la considerazione delle donne dopo il sorprendente ritiro della Turchia da una Convenzione che si chiama di Istanbul. Esmahan Aykol, scrittrice che dopo molti anni a Berlino è tornata a vivere sul Bosforo (i suoi romanzi in Italia sono pubblicati da Sellerio), esprime tutto lo sconcerto delle donne turche per il disprezzo rivelato da quelle immagini.

Che cosa ha pensato quando ha visto come è stata trattata la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, relegata su un sofà a tre metri di distanza dalle sedie dei due altri leader maschi?
“Subito ho pensato: è solo un semplice atto misogino, oppure c’è dell’altro? Voglio dire: Ursula von der Leyen nel suo discorso ha menzionato il leader curdo in prigione Selahattin Demirta? e l’attivista per i diritti umani Osman Kavala. E anche il ritiro della Turchia dalla Convenzione d’Istanbul. È stata ben più critica di Charles Michel, e questo potrebbe essere una ragione per Erdogan, che è una persona abbastanza reazionaria, nel volerla punire”.

Non è secondo lei l’immagine plastica di come le donne, anche quelle al più alto livello, siano considerate dall’attuale governo turco?
“Di sicuro fa vedere quanto Erdogan possa essere arrogante quando non ha niente da perdere. Il suo governo non spera più nemmeno in una partnership privilegiata con l’Europa, ma sta solo dietro alle commissioni pagate per mantenere i profughi siriani. Perciò si sente libero di fare il suo gioco”.

Pensa che la scena fosse stata preparata accuratamente, con le sedie per gli uomini e il divano per la signora?
“Certo. C’erano tre persone e due sedie: è così semplice. Però, lo sapevano che la von der Leyen sarebbe entrata per ultima? Fosse anche così, non credo a un semplice atto di misoginia”.

Ma Charles Michel, e la stessa von der Leyen, non avrebbero dovuto reagire, lasciare anche immediatamente la stanza, come suggeriscono molti oggi guardando scandalizzati quel che è successo?
“È difficile immaginare l’intento di Erdogan in questo piccolo gioco di sedie, ma penso che il perdente qui sia Michel. Avrebbe dovuto assolutamente offrire la sua sedia alla von der Leyen. E invece ha raggiunto subito la poltrona e si è seduto prima. Lo avrebbe dovuto fare non perché lei è una donna, ma perché, nella gerarchia, von der Leyen in quanto presidente della Commissione europea, viene prima di lui”.

Oggi che numeri ci sono sulla violenza alle donne? Si dice che dopo il ritiro dalla Convenzione le cifre di abusi siano cresciute.
“La Turchia si è ritirata il 20 marzo e da allora ci sono abusi ogni giorno di più”.

Però il ministro della Famiglia, la signora Zehra Zumrut, sostiene che la prima garanzia a difesa delle donne turche è la Costituzione. È così?
“Questa è una frase vuota. Non significa nulla. È ovvio che la Costituzione sia una garanzia. Ma le donne hanno bisogno di più: che lo Stato sia attivamente coinvolto nel proteggerle, con i suoi poliziotti, i tribunali e i giudici”.

 

Sorgente: Turchia, la scrittrice Aykol: “La mancata sedia a von der Leyen? Una scena preparata ad arte. Erdogan ha punito chi lo criticava di più” | Rep

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