Un numero speciale, unico, per i 50 anni del giornale. E poi il tribunale di Arezzo assolve Walter De Benedetto, il disabile che ha coltivato in casa molte piante di marijuna a scopo terapeutico. Una sentenza che riconosce la priorità della cura rispetto ai divieti e che chiama in causa la politica: ora legalizzare l’autoproduzione della cannabis
Italia Cannabis terapeutica, assolto Walter De Benedetto
Eleonora Martini
La cura viene prima dei divieti. Il tribunale di Arezzo giudica non punibile l’uomo disabile
«Coltivazione, se è per uso personale non deve mai essere reato»
Eleonora Martini
Parlano gli avvocati di Walter De Benedetto: Claudio Miglio e Lorenzo Simonetti. «E’ un passo avanti rispetto alle decisioni delle Sezioni unite della Cassazione»
Editoriale C’è un giudice ad Arezzo, ora tocca a Roma
Leonardo Fiorentini
L’assoluzione di Walter De Benedetto è una segnale alla politica
Politica Giustizia, per mediare i tecnici seguiranno i politici
Andrea Fabozzi
La commissione di saggi insediata dalla ministra Cartabia aspetterà gli emendamenti al disegno di legge Bonafede prima di proporre le sue soluzioni. E sul nodo più difficile da sciogliere il Pd indica la via della prescrizione processuale
Vignetta
Italia Coprifuoco, Salvini spacca la maggioranza alla Camera
Adriana Pollice
Respinto l’Ordine del giorno di FdI che ne chiedeva la cancellazione, il governo aggiorna la decisione a maggio ma Lega e Fi si astengono
Dopo polemiche e flop Bertolaso torna a Roma
Roberto Maggioni
Tra i protagonisti della disastrosa campagna di vaccinazione, il super consulente arriva nella capitale dove Salvini lo vuole candidato sindaco
Europa Corsa contro il tempo per il «green certificate»
Anna Maria Merlo
L’idea di fondo è trovare una armonizzazione europea per ripristinare la libera circolazione, ma gli ostacoli sono molti e il rischio è di arrivare a vacanze finite
Intervista Silvio Garattini: «Alla nostra sanità serve una rivoluzione culturale»
Andrea Capocci
Prevenzione, cura sul territorio, vaccini: il fondatore e presidente dell’istituto “Mario Negri” riflette sul futuro della nostra salute
Scuola Si torna in classe d’estate, su base volontaria
Roberto Ciccarelli
Stanziati oltre 500 milioni. Studenti e docenti in classe da giugno a agosto, se lo vogliono. Attività anche con
Politica Via libera al Recovery. Ora il governo deve cominciare a correre
Andrea Colombo
Ok al Pnrr anche dal Senato. Il premier nega di aver offerto la sua garanzia personale alla Ue. Ma la governance sarà centralizzata
Italia La «missione salute» è sul territorio, ma deve fare i conti con le Regioni
Andrea Capocci
Circa 20 i miliardi sommando i vari fondi: promesse più assunzioni e terapie intensive. Dopo l’esperienza della pandemia si punta molto sulla prevenzione e interdipendenza
Economia Chiara Saraceno: «Recovery, dagli asili al reddito sul Welfare servono più investimenti»
Roberto Ciccarelli
Intervista alla sociologa Chiara Saraceno. Dagli asili nidi al reddito, dalla non autosufficienza all’assegno unico per i figli: lo stato sociale non è un costo, ma un investimento sull’uguaglianza e il futuro. Ecco perché sul Welfare servono più investimenti e misure meno selettive e condizionate. E sul reddito di cittadinanza: «Va cambiata la norma sui 10 anni di residenza degli stranieri. Sarà delicatissimo per questo governo»
Lo strano caso delle pensioni: governo silente, Salvini bugiardo
Massimo Franchi
Italia Il futuro non si sTocca! Manifestazione nazionale a Ravenna
No Ccs
12 Maggio in piazza del Popolo ore 17
I comitati ambientalisti veneti esultano: «Chi ci ha avvelenato paghi»
Riccardo Bottazzo
Quindici manager di multinazionali andranno a processo per disastro doloso e inquinamento ambientale
Europa I migranti annegano ma l’Unione Europea pensa ai rimpatri
Giansandro Merli
La Commissione presenta la strategia del Patto su migrazione e asilo: al centro gli allontanamenti volontari degli «irregolari». Intanto la Ocean Viking, unica nave umanitaria in zona Sar, salva 236 persone
Italia Foggia, migliora il bracciante ferito a colpi di fucile
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Una scultura per celebrare le lotte dei sikh nell’Agro Pontino
Marco Omizzolo
L’inaugurazione avverrà il 28 aprile prossimo alle ore 11.00 e permetterà di ammirare l’opera dell’artista Dante Mortet di “Mano Artigiana”, caratterizzata dal calco delle mani dei braccianti indiani ribelli, ma anche di interrogarci sulle responsabilità collettive rispetto al sistema padronale vigente in Italia e in Europa.
Roma, incendiata lapide partigiana. Presidio dell’Anpi
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Europa Alba Dorata, via l’immunità a Lagos: arrestato a Bruxelles
Dimitri Deliolanes
Il dirigente del gruppo neonazista non è più europarlamentare, solo 25 i voti contrari alla cancellazione dell’immunità. Atene fa sapere che ne chiederà l’estradizione. Il deputato europeo di Syriza-Alleanza Progressista Kostas Arvanitis al manifesto: «Schiacciante vittoria dell’Europa democratica»
Internazionale Hrw: «Israele va perseguito per apartheid»
Michele Giorgio
Rapporto di Human Rights Watch sulla strutturale discriminazione dei palestinesi: «L’Aia indaghi». Tel Aviv: «Dati assurdi e falsi»
Sequestrati e uccisi mentre giravano un documentario in Burkina Faso
Gina Musso
Tragico epilogo per il rapimento dei due reporter spagnoli e di un cittadino irlandese nella riserva di Pama. I jihadisti del Gnim rivendicano l’agguato in cui è stato preso in ostaggio un militare burkinabé
In Argentina «baciarsi non è un delitto»
Elena Basso
2017: due donne argentine sposate si baciano in una stazione di Buenos Aires. La polizia le arresta per «resistenza a pubblico ufficiale». Ma ora sono state finalmente scagionate
Editoriale Cinquanta splendide primavere
Norma Rangeri
Il manifesto va oltre l’impegno informativo, è qualcosa di più di un semplice quotidiano. È una idea, una scuola, un sentimento, un cuore collettivo e pulsante
Vignetta
Reportage La responsabilità di un progetto
Luciana Castellina
Avverto la drammaticità dei problemi epocali, e l’estrema inadeguatezza delle nostre forze
La voce della Libertà
Vandana Shiva
Mi congratulo con il manifesto per aver continuato a essere la voce della Libertà e della Democrazia per 5 decenni
Una misteriosa alchimia immateriale
Sandro Medici
La longevità del nostro «quotidiano comunista» è racchiusa in un’annosa e irrisolta dialettica, quella che si sbatte e si dibatte tra confezionare un prodotto editoriale e organizzare uno strumento politico
La destra vi copia. Falso
Mauro Paissan
Per chi assisteva alla chiusura serale del giornale nella stanza del caporedattore, era uno spettacolo godurioso seguire la formulazione del titolo di prima pagina
Il giornale dei miracoli
Riccardo Barenghi
Dalle corrispondenze per le tragiche morti di Alfredino e Berlinguer alla direzione del giornale nel 1998
Quel privilegio d’essere liberi
Gabriele Polo
Si può essere partigiani senza diventare settari, apprendere dall’accoglienza per farne un comune campo di appartenenza
E nacque il direttore editoriale
Pierluigi Sullo
Ridisegnato più volte, il manifesto con il formato tabloid del 1994 riuscì a creare un linguaggio nuovo
Pregi e difetti della comunità-famiglia
Aldo Garzia
In quelle stanze c’era una passione politica che altrove non ho più ritrovato in uguale misura. Le riunioni di redazione erano straordinari momenti di formazione politica. Il giornale era un periscopio con cui inquadrare i fatti internazionali e italiani
Verso altre mete impensabili
Guido Moltedo
Fu il primo giornale a teletrasmettere la sua edizione da Roma a Milano
La parola politica e pubblica
Lidia Campagnano
Come è noto, il gruppo originario del manifesto era pieno di donne assolutamente autorevoli – impossibile dimenticare il ruolo primario di Rossana Rossanda. Ma una donna non può dimenticare la fatica e la caparbietà necessarie a prendere la parola pubblica e politica in contesti nei quali gli uomini parlavano sempre e comunque e a lungo. Una fatica che si incontra ancora, che ancora esige solidarietà e affetto e attività di caparbia promozione, senza tregua
il manifesto, a dispetto della società liquida
Fabrizio Tonello
«Scrivo, ma se non va bene metteteci qualcos’altro», diceva Luigi Pintor (naturalmente non è mai successo che andasse in pagina qualcos’altro)
Per unire chi già marcia insieme
Elly Schlein
Se per uno strano scherzo del destino perdessimo ogni ricordo e venisse di colpo spazzata via la memoria di come, negli ultimi cinquant’anni la sinistra abbia segnato la cultura politica e sociale del nostro Paese, la prima cosa che mi verrebbe in mente per tentare di ricostruire il filo sarebbe assemblare le prime pagine de il manifesto
Il corpo a corpo con il Pci e l’Unità
Paolo Mieli
Berlinguer e il rinvio dell’uscita della Rivista: «Non fatemi incontrare i sovietici con questo peso»
Il seme eretico dell’inquietudine
don Luigi Ciotti
L’impegno comune su 5 parole: ingiustizia, ecologia integrale, rigenerazione, diritti
Comunisti, in che senso?
Biancamaria Frabotta
Qui insieme a molte altre inventammo una faticosissima «doppia militanza» fra il movimento geloso della sua autonomia e il gruppo politico misto
Rigore e radicalità, elisir di lunga vita
Luigi Manconi
A me il nome Lotta Continua non piaceva affatto. Il manifesto, era perfetto per sobrietà, rigore, eleganza
Una scuola, tra progetto e giornale
Ezio Mauro
A interessarmi non era lo stare «dalla parte del torto» ma la dimensione politica dei fatti, grandi o piccoli che fossero
Accademia disubbidiente
Lucia Annunziata
La ragione della lunga esistenza del manifesto è proprio in quella capacità, coltivata da una ricerca sulla propria identità, di dire «no». Il lavoro come palestra d’identità, una riunione di redazione inclusiva, tantissime donne, nuvole di fumo, nessuno esente dal parlare, nessuna sciocchezza perdonata
Un paese commissariato, ci vorrebbe un manifesto
Michele Santoro
Molto più d’una colleganza, condividiamo una fede
Gad Lerner
Imparai che professionalità non era una parolaccia
La cultura senza etichette
Mario Martone
Nessun’altra testata ha avuto una così costante e aperta attenzione a quanto di nuovo sia stato prodotto in teatro, nel cinema, in letteratura, nella musica, senza mai ghettizzarsi, senza preclusioni ideologiche, intelligenza pura che cerca il dialogo con intelligenze altre, quelle dei lettori
Un pensiero e un’etica che accendono il conflitto
Emma Dante
Sul giornale come in palcoscenico, non si può sempre sentirsi in pace col mondo, bisogna sentirsi «in guerra» per raggiungere un pensiero nuovo, per superare il presente. Essere «dalla parte del torto», vuol dire essere «autore»
Il manifesto vive perché non ha rinunciato
Aldo Tortorella
Cinquant’anni sono pochissimi per la storia scritta sopra la testata. La parola comunista, fraintesa e infangata da altri
Il giornale della mia Pantera
Daniele Vicari
Negli anni vedere la pila di copie del manifesto lievitare dentro casa mia è stato come misurare la mia crescita personale
Prima le parole poi le immagini
Silvana Silvestri
Bussola nella distopia orwelliana
Gianandrea Piccioli
Una bussola, anche quando, nel corso degli anni, si era distanti da alcune delle posizioni assunte. Un quotidiano libero che incrementava (e incrementa) la libertà dei lettori, aiutandoli a orientarsi nel marasma del secondo Novecento e ancor più del nuovo Millennio, quello in cui ci stiamo giocando il futuro nostro e del pianeta
Del danno di avere ragione
Luciano Canfora
La vicenda della nascita, breve convivenza nel partito, processo e «radiazione» del manifesto dal Pci è un capitolo significativo ma non isolato della storia della lentezza: forza paralizzante del Pci nella sua non breve vita
In fabbrica, quel rito mattutino
Sergio Cofferati
Il giudizio durissimo, per l’incontro tra la Cgil e Berlusconi, cambiò poi al Circo Masssimo
Una vocazione al discorso critico a tutto campo
Alberto Asor Rosa
C’è nel manifesto una sorta di vocazione al discorso critico in quasi tutti i campi, che fa da contraltare e da argine alle tendenze oggi più in atto nel mondo della conoscenza e dei saperi
La questione comunista e la crisi a sinistra
Rino Formica
La pregiudiziale antisocialista non l’avete mai rimossa. Oggi il punto è: quell’eresia, la vostra eresia, trasformatasi per molti ma non per voi in abiura dell’intero orizzonte concettuale del movimento operaio, può ancora funzionare come lievito di un progetto di rigenerazione della sinistra e, ad essere più chiari, del socialismo?
Mi piace anche quando non mi piace
Marco Tarquinio
L’unico giornale italiano, oltre a quello «cattolico» in cui io lavoro, a dichiarare apertamente il luogo ideale dove comincia, ma non finisce, il proprio sguardo sulla realtà
Sono bravi ma sono comunisti
Carlo Petrini
Nelle Langhe eravamo una cinquantina di operai, poi la lezione contadina, gli incontri con Bobbio, Galante Garrone Primo Levi. Fino al «Gambero Rosso»
Per voi i miei travagli corsari
Andrea Bajani
Una cosa è certa. Tutti gli interventi che non ho scritto ma solo favoleggiato, immaginato già impaginati, erano per il manifesto. Il polemista che vorrei essere e non sono ha scritto settimanalmente sul manifesto, perché quella del manifesto è la comunità cui mi sento di appartenere e a cui vorrei dare il mio contributo corsaro
Gli auguri di Pablo Iglesias
Pablo Iglesias
Gli auguri di Alexis Tsipras
Alexis Tsipras
Gli auguri di Ernest Urtasun
Ernest Urtasun
Gli auguri della Taz
I compagni della «Taz»
Per noi il manifesto è la più grande scuola di giornalismo
Gli auguri del Presidente della Camera Roberto Fico
Roberto Fico
Come tanti altri cittadini, sin da giovane ho guardato con attenzione e interesse a quello che veniva riportato sulle pagine del manifesto: un quotidiano che ha sempre cercato di non adagiarsi, lavorando per essere spazio di pensiero critico e fucina di riflessione
Gli auguri del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella
Sergio Mattarella
Nato in un periodo contrassegnato da grandi passioni politiche e da approfonditi dibattiti ideologici, tra i partiti e al loro interno, il manifesto ha sempre saputo rappresentare il punto di vista originale di una minoranza combattiva e ben caratterizzata a sinistra
Vignetta
Da oggi in edicola il manifesto e la sorgente degli Anni Settanta
Norma Rangeri
In edicola dal 28 aprile un album dedicato ai primi dieci anni del quotidiano, che proprio oggi festeggia mezzo secolo in edicola
Cultura Il Poeta, un innovatore suo malgrado tra critica del presente e rimpianti
Marina Montesano
«Le donne di Dante», pubblicato dal Mulino il saggio del critico Marco Santagata scomparso a novembre. Nella Commedia l’eco della quotidianità dei rapporti tra i sessi a Firenze
Il mondo sgargiante dell’impermanenza
Rossella Faraglia
Intorno al libro «Il colore nell’arte» (Jaca Book) e la storia del colorificio Dolci di Verona
Visioni Un melange di musica araba nella Beirut divisa e insanguinata
Marcello Lorrai
Torna in vinile la colonna sonora della commedia «Bennesbeh Labokra…Chou?» di Ziad Rahbani. L’orchestrazione moderna descrive la catarsi della società civile
Le botteghe oscure delle nomine
Gianfranco Capitta
Dunque alla fatidica data del 26 aprile è arrivata la riapertura dei teatri, come dei cinema e dei musei
La palestra delle ragazze
Silvia Nugara
«Lift Like a Girl», il film di Mayye Zayed racconta le sfide di un coach e delle sue campionesse in Egitto. Nei corpi e nella potenza delle sue protagoniste, la regista disattende le norme di genere
Ferrario e Arminio, viaggio tra i paesaggi d’Italia
Antonello Catacchio
Arriva in sala «Nuovo cinema paralitico»: ma il lavoro firmato dai due non è un film, neppure un documentario, è altro ancora.
La maratona del Primo Maggio
Redazione visioni
Il concertone di sabato definisce il suo cast, una maratona di sei ore con molti artisti. Noel Gallagher nel cast in diretta Rai dall’Auditorium Parco della Musica di Roma, senza la presenza di pubblico
Vignetta
Commenti Pnrr e impatto ambientale, non semplificare i controlli
Silvio Greco
Cingolani, scendi dalle stelle
Angelo Baracca
Rubriche La Società della Ragione lancia la sfida sul carcere
Franco Corleone
I saldi di Bruxelles: approvi una legge e prendi 38 direttive
Vincenzo Vita
Sorgente: il manifesto del 28.04.2021 – il manifesto