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Il giornalista aretino spiega come sono andati i fatti e perché è riuscito a farsi vaccinare con AstraZeneca: da “panchinaro”

di Giampiero Maggio

Spiega e racconta come è andata Andrea Scanzi dopo aver annunciato di essere stato vaccinato con AstraZeneca. Finito nell’occhio del ciclone sui social e ora al centro di un’inchiesta della procura di Arezzo, il giornalista racconta la sua versione dei fatti a Cartabianca, su Rai Tre. «Sui social mi hanno trattato come il peggiore dei delinquenti, hanno anche attaccato i miei genitori, che sono le persone alle quali voglio più bene. E i miei, pur essendo ancora giovani, appartengono alla categoria dei vulnerabili per motivi di salute».

Intanto, una premessa. La procura di Arezzo ha aperto un fascicolo conoscitivo sulla vaccinazione del giornalista aretino Andrea Scanzi con AstraZeneca. I pm vogliono capire cosa è accaduto. Scanzi, nei giorni scorsi, avrebbe chiesto al proprio medico di essere vaccinato in quanto «caregiver» dei suoi genitori, soggetti fragili. E la somministrazione è avvenuta venerdì 19 marzo al Centro Affari di Arezzo, ora centro vaccinale della Asl Toscana Sud Est per l’area aretina. Ecco cosa ha raccontato Scanzi in trasmissione. «Ho scritto al mio medico il 26 febbraio dicendogli che sapevo che non rientro in nessuna categoria, se cambiassero le regole e nel pieno rispetto delle regole e per evitare che la dose venisse buttate via ho chiesto se potessero chiamarmi. Lui mi chiama il 3 marzo e mi dice al telefono: “Andrea, l’Asl ha detto che ha scoperto che molte dosi vengono buttate via”. Io gli ho risposto di procedere se tutto fosse stato lecito».

Scanzi ha poi proseguito nella ricostruzione della vicenda: «Ho detto di lasciare il mio numero al responsabile di zona. “Può darsi che non ti chiamino e se dovessero farlo dovrai correre, altrimenti potrebbero buttarlo e poi non potrai pretendere di scegliere il vaccino” mi ha detto il mio medico. Ci mancherebbe, gli ho detto».

 

Poi il 14 marzo succede una cosa importante: il generale Figliuolo in tv dice che è scandaloso buttare via le dosi e che, a quel punto, potrà essere vaccinato il primo che passa. Non è affatto una battuta, la questione è seria e infatti, il giorno dopo, quella che sembrava una battuta diventa un’ordinanza. Così ancora Scanzi: «Chiamo l’Asl dicendo loro: cari amici miei, io sono sempre disponibile, io non ho paura di AstarZeneca. Così, poi, l’asl mi scrive che le dosi libere ci sono e di andare alle 6 al Centro affari di Arezzo per farmi vaccinare». Quindi il caos dopo l’annuncio dello stesso Scanzi sui social: «La notizia l’ho data io su Facebook, altro che furbetto del vaccino». Il resto è noto. Ora toccherà alla procura dare eventuali risposte. E, come sembra, anche al presidente della regione Toscana Giani, che ha chiesto di fare chiarezza sulla vicenda.

Sorgente: Scanzi e il vaccino AstraZeneca, ecco come è andata: “Attaccato sui social come il peggiore dei delinquenti” – La Stampa

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