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Il nuovo decreto del governo Draghi: quando ci si può spostare tra Regioni? Le regole, già in vigore. Sì alle uscite entro 30 chilometri dai comuni fino a 5.000 abitanti. No alle trasferte nelle abitazioni affittate dopo il 14 gennaio. Restano le autocertificazioni. Previsti controlli successivi

di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

La scelta del governo di prorogare fino al 27 marzo il divieto di spostamento tra le regioni, anche in fascia gialla, segue le indicazioni degli scienziati che hanno sottolineato la necessità di limitare la circolazione delle persone per arginare quella del virus. Per questo, nel decreto già in vigore, si è deciso di vietare le visite a parenti e amici in quelle aree dove è scattato il lockdown dopo la scoperta dei contagi causati dalla varianti del Covid 19.

Gli spostamenti tra Regioni

Il divieto di spostamento tra le Regioni, anche gialle, è prorogato fino al 27 marzo. Sono però consentiti gli spostamenti per «comprovate esigenze» e dunque per motivi di lavoro, salute e urgenza. Per superare i confini regionali bisogna avere il modulo di autocertificazione e la documentazione necessaria a dimostrare che lo spostamento rientra nelle eccezioni consentite. Nelle norme è chiarito che «la veridicità delle autocertificazioni sarà oggetto di controlli successivi e la falsità di quanto dichiarato costituisce reato». Non ci sono limitazioni rispetto ai mezzi utilizzati: ci si può spostare in treno, in macchina o in aereo.
Motivi di lavoro – Si può uscire dalla propria regione per motivi di lavoro. Il governo ha chiarito che «la giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata».
Motivi di salute – Per dimostrare l’esigenza legata alla salute è necessario allegare al modulo di autocertificazione la documentazione che prova la necessità di uscire fuori dalla propria regione.
Motivi di urgenza – Tra i motivi di urgenza c’è l’assistenza a persone non autosufficienti. Ma «la necessità di prestare assistenza non può giustificare lo spostamento di più di un parente adulto, eventualmente accompagnato dai minori o disabili che abitualmente egli già assiste».
Genitori separati – Sono consentiti gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni «presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé». Gli spostamenti «devono avvenire scegliendo il tragitto più breve e nel rispetto di tutte le prescrizioni di tipo sanitario, secondo le modalità previste dal giudice con i provvedimenti di separazione o divorzio» oppure, se si tratta di una separazione di fatto «secondo quanto concordato tra i genitori».

Le visite

Nelle zone rosse non è consentito «andare a trovare amici o parenti in un’abitazione diversa dalla propria». È questa la norma introdotta nel decreto sugli spostamenti approvato ieri dal consiglio dei ministri. La possibilità di visita è invece rimasta per chi vive nelle regioni che si trovano in fascia gialla e arancione, sempre rispettando però alcune regole.
Fascia gialla – In questo caso è consentita la visita a parenti e amici «una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni». Si può andare dalle 5 alle 22 e sempre rimanendo all’interno della propria regione.
Fascia arancione – In questo caso è consentita la visita a parenti e amici «una sola volta al giorno e in massimo due persone oltre ai figli minori di 14 anni». Si può andare dalle 5 alle 22 e sempre rimanendo all’interno del proprio comune.
Piccoli comuni -Per chi vive nelle regioni in fascia arancione in un comune con meno di 5.000 abitanti le visite a parenti e amici sono consentite dalle 5 alle 22 «anche verso Comuni diversi, purché entro i 30 chilometri dai confini».
Tre in auto – I nuclei familiari possono viaggiare in auto insieme senza limitazioni. I non conviventi possono invece stare in auto massimo in tre (ad esempio due adulti e un minore di 14 anni) ma non occupando il sedile accanto al guidatore. I passeggeri devono stare sul sedile posteriore, distanziati e con la mascherina indossata.
Persone anziane – Nel caso di visita a persone anziane, o comunque fragili, gli scienziati suggeriscono di «indossare la mascherina all’interno dell’abitazione, mantenere il distanziamento soprattutto rispetto ai minori, areare la stanza per evitare la circolazione del virus». Precauzioni e cautela vengono raccomandati anche quando si pranza o si cena utilizzando le stesse regole adottate quando si va al ristorante, massimo 4 o 6 persone al tavolo.

Le seconde case

Resta sempre consentito andare nelle seconde case anche se si trovano in zona rossa. Ma sempre seguendo le regole già previste nelle Faq (risposte a domande frequenti) del governo.
Il nucleo familiare – Nella seconda casa può andare soltanto un nucleo familiare. La casa di destinazione non deve essere abitata da persone non appartenenti al nucleo familiare.
Zona gialla – Nelle seconde case che si trovano all’interno della propria regione in fascia gialla vale la regola delle visite a parenti e amici. E dunque si può andare in due persone, anche con i figli minori di 14 anni, pure se la casa è abitata. Ma in questo caso non ci si può fermare a dormire.
Proprietà o affitto – Può andare nelle seconde case soltanto il nucleo familiare della persona che dimostri di avere titolo ad abitarvi. Vuol dire che si deve dimostrare di averla acquistata o affittata prima del 14 gennaio 2021, data di entrata in vigore dell’ultimo Dpcm.
I titolari – Per dimostrare di avere titolo a recarsi nell’abitazione si può compilare l’autocertificazione ede eventualmente poi esibire la documentazione. In particolare il governo ha specificato che «il titolo, per ovvie esigenze antielusive, deve avere data certa come ad esempio la data di un atto stipulato dal notaio ovvero la data di registrazione di una scrittura privata anteriore al 14 gennaio 2021».
Affitti brevi -È escluso che per seconda casa si intenda dunque un’abitazione affittata per brevi periodi successivamente al 14 gennaio 2021.
Gli alberghi -Non è consentito uscire dalla propria regione per motivi di turismo e dunque è escluso che si possa soggiornare — anche per lunghi periodi — in alberghi o case in affitto o altre strutture ricettive. Non è con-sentito andare in gita fuori regione nemmeno se si rispetta l’orario del coprifuoco.

Sorgente: Nuovo decreto Draghi, spostamenti e seconde case: le regole- Corriere.it

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