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Roma, 2 febbraio 2021, Nena NewsKOSOVO/ISRAELEIn una cerimonia tenuta su Zoom, il Kosovo (paese a maggioranza musulmana) e Israele hanno ieri ufficialmente stabilito rapporti diplomatici. Il ministro degli esteri israeliano Ashkenazi ha anche aggiunto che ha approvato “la richiesta formale del Kosovo di aprire un’ambasciata a Gerusalemme”. Pristina ha riconosciuto Israele all’interno di un più ampio piano negoziato dal presidente Trump a settembre che prevede anche un impegno da parte del Kosovo a normalizzare i complicati rapporti economici con la Serbia.“Oggi Israele diventa il 117esimo stato a riconoscere il Kosovo come uno stato indipendente e sovrano. Il nostro popolo ha relazioni amichevoli e da oggi iniziamo i nostri rapporti come due stati”, ha detto il ministro degli esteri kosovaro Stubla durante la cerimonia tenuta on line a causa della pandemia da Covid-19.PALESTINADa metà febbraio i palestinesi dovrebbero cominciare le prime vaccinazioni. Riceveranno 50mila dosi dal programma Covax dell’OMS. Israele, accusato di non vaccinare i palestinesi, avrebbe consegnato al valico di Betunia con la Cisgiordania 2000 delle 5000 dosi Pfizer che ha promesso.I palestinesi stanno provando ad avere anche il vaccino russo Sputnik e quello di produzione cinese. I piani del programma Covax prevedono la vaccinazione del 20% della popolazione palestinese. Tuttavia, le consegne delle dosi non arriveranno prima di marzo nella Cisgiordania occupata. Il ministro della Salute palestinese ha anche annunciato recentemente di aver firmato un contratto con la casa farmaceutica AstraZeneca. Una prima consegna è prevista per la fine di febbraio.Il presidente russo Putin ha offerto all’Autorità Palestinese circa 5.000 dosi del vaccino russo come dono personale. Il trasferimento delle dosi, autorizzato da Tel Aviv, sarebbe dovuto arrivare la scorsa settimana all’aeroporto israeliano Ben Gurion per poi essere trasferito in Cisgiordania via camion. La spedizione è stata però rimandata. Ufficialmente per problemi tecnici. Al momento non c’è una data precisa di consegna.In Israele, invece, 3 milioni di persone (32% della popolazione) ha ricevuto la prima dose del vaccino. Sono invece 1,7 milioni gli israeliani (19% della popolazione) che ha fatto il richiamo. Tra le persone vaccinate ci sono anche molti coloni.TURCHIALa polizia turca ha arrestato ieri 159 persone a Istanbul in seguito alle nuove proteste contro la nomina decisa dal presidente Erdogan di un nuovo rettore in una delle principali università del Paese.Gli studenti dell’università Bogazici hanno incominciato le loro proteste quasi un mese fa ritenendo “non democratica” la nomina a rettore di Melih Bulu. Nelle proteste di ieri i manifestanti hanno gridato: “Fuori la polizia”, “Le università sono nostre”. In una nota, l’ufficio del governatore di Istanbul ha fatto sapere che 159 persone sono state arrestate “per non aver terminato la manifestazione nonostante gli avvertimenti”.Erano circa 100 gli agenti di polizia stazionati ieri all’ingresso principale dell’università per controllare scrupolosamente l’accesso degli studenti. A non tutti però è stato permesso di entrare: fuori i cancelli, oltre a diversi studenti, sono rimasti i parlamentari del partito di sinistra filo curdo Hdp.Le detenzioni di ieri sono state duramente criticate da Kilicdaroglu (leader del principale partito di opposizione turca, il Chp) che ha chiesto al neo-rettore Bulu di dimettersi e di mettere fine a “questa brutta situazione”.Bulu, candidato del partito Akp di Erdogan alle elezioni parlamentari del 2015, è stato il primo rettore scelto al di fuori dell’università dal golpe militare del 1980.IRANIn una intervista rilasciata alla Cnn, il ministro degli esteri iraniano Zarif ha avvisato gli Stati Uniti che il tempo per un possibile ritorno all’accordo sul nucleare “non è illimitato”, esortando pertanto il neo presidente Usa Biden a non seguire le “politiche fallite dell’amministrazione Trump”. L’Iran, ha aggiunto, può “immediatamente” tornare a rispettare i termini dell’accordo sul nucleare se Washington rimuove le sanzioni contro Teheran rimposte dopo l’uscita americana dall’intesa nel 2018. Il parlamento iraniano ha passato una legge recentemente che restringe l’accesso agli ispettori dell’Onu (IAEA) agli impianti nucleari qualora le misure americane non dovessero essere rimosse entro il 21 febbraio. Le parole di Zarif sembrano essere una risposta a quelle dette qualche ora prima alla Nbc da Antony Blinken. Il neo Segretario di Stato Usa ha detto che all’Iran mancano pochi mesi, forse settimane, per accumulare abbastanza materiale per costruire una bomba nucleare.

Sorgente: NENA IN PILLOLE. Palestina, Israele, Turchia, Iran

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