Il rover ha toccato la superficie del cratere Jezero alle 21,55 dopo un viaggio di 7 mesi e 471 milioni di chilometri. Ultimi minuti con il fiato sospeso per la difficile discesa senza controllo diretto da Terra
Paolo Virtuani
«Qui Marte, cratere Jezero. Tutto bene, l’atterraggio è stato ok». Quando sulla Terra alle 21,55 dal Pianeta rosso è arrivato il messaggio del rover Perseverance al Centro controllo missione a Pasadena in California, si è sciolta la tensione e sono partiti gli applausi, gli abbracci e anche le lacrime di chi ha seguito per quasi sette mesi e 471 milioni di chilometri il lungo viaggio verso Marte.
L’ex vice presidente Mike Pence è stato il primo a congratularsi su Twitter con la Nasa per il successo.
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I dati
Si tratta del quinto rover americano a sbarcare sano e salvo sulla superficie rossa dopo Sojourner (1997), Spirit e Opportunity (2004) e Curiosity (2012). I lander precursori Viking 1 e 2, che però una volta atterrati non potevano muoversi, risalgono al 1976. Perseverance, che fa parte della missione Mars 2020, è il più grande e tecnologicamente avanzato di tutti: è grande come un Suv, ha una massa di oltre una tonnellata, è lungo due metri, largo 2,70 e alto 2,20. Trasporta una serie di attrezzature scientifiche alimentate con un generatore al plutonio-238 che assicura un flusso costante di energia. Possiede un braccio robotizzato estendibile per oltre 2 metri per prelevare campioni di suolo che saranno conservati in capsule le quali saranno inviate sulla Terra da una missione successiva. Tra i principali strumenti c’è il drone Ingenuity, che effettuerà il primo volo della storia su Marte. La missione, costata 2,7 miliardi di dollari, dovrebbe durare 687 giorni terrestri ma se tutto funzionerà bene potrebbe essere prorogata.