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(Stefano Rossi) – Per la prima volta nella storia della Repubblica, in Senato, mentre parlava il presidente del Consiglio incaricato, si è sentito un verbo che mai, mai e poi mai era stato proferito da chicchessia. “Scusate, devo imparare“. Son tremati pure i muri e pare che Catilina, nell’affresco di Maccari, abbia avuto un sussulto. Pare che Draghi avesse un problema con i microfoni ed è stato aiutato da un suo ministro.

Finalmente dopo una lunghissima permanenza è morto nel carcere di Parma  Raffaele Cutolo. A rendere più bella la notizia sono state le decisioni del tribunale di Sorveglianza di Reggio Emilia prima e poi quello di Bologna poi che hanno rigettato la richiesta di ottenere la detenzione domiciliare. Nella motivazione si trova qualcosa di molto significativo.
Si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma”.

Ha mantenuto pienamente il carisma, scrivono i giudici. Ecco, Cutolo ha passato 57 anni, CINQUANTASETTE, in carcere. Il suo regime carcerario era quello del 41, bis, quello per cui l’Unione Europea chiede all’Italia di abolirlo perché contrario ai principi della CEDU. Nonostante tutto i magistrati di sorveglianza ritengono che abbia mantenuto PIENAMENTE IL CARISMA verso gli altri criminali e assassini della cricca.

Tutti si dovrebbero chiedere con un’inchiesta seria ed approfondita come un detenuto possa mantenere il carisma in una organizzazione criminale da cui manca da 57 anni!

Sorgente: Ieri due belle notizie – infosannio

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